Non c’è niente da fare, vivo proprio in un bel Paese.
Mi basta spostarmi un po’ dalla pianura congestionata di campi di mais e capannoni, e scorgo angoli che mi commuovono.
Ci ero capitato quasi un anno fa’ per un seminario sulla respirazione e la gestione delle emozioni in piena primavera e ne sono rimasto incantato.
Le colline di Tarzo (TV) sono un piccolo gioiello del paesaggio veneto, avvallamenti dal profilo dolce, ricoperti di vigneti e piccoli borghi, non lontani dalle prealpi dolomitiche che si intravvedono tra il verdeggiare dei cipressi.
Non sorprende che un tale paesaggio avesse stupito il poeta tedesco J.W. Goethe alla fine del ‘700.
Celebre per il Prosecco, che negli ultimi anni è diventato un business multimilionario e delle volte poco sensibile nei confronti della salute del territorio, questa zona del Veneto offre attimi di raccoglimento e di tranquillità che personalmente riesco a trovare quasi solo nelle zone rurali di collina, dove la monotonia della pianura è un ricordo, così anche l’aspra e imponente solitudine delle montagne.
Ogni ambiente naturale ha il suo fascino e gli stati d’animo che gli appartengono.
L’idea di trovare un festival di musica reggae e non solo in questa zona ha subito messo in agitazione le mie mani, così ho dovuto scrivere un articolo.
Il Pamali Festival, tra il 12 e il 14 luglio, a Corbanese di Tarzo (TV) giunto alla sua quarta edizione, in verità si propone come qualcosa di più di una semplice rassegna di musica.
Se visiti il sito alla voce “come e perché” ci accorgiamo che siamo di fronte a un festival con molta attenzione all’ambiente, alla creatività e alla socialità.
Oltre ad artisti nazionali e internazionali che si esibiranno sul palco, potrai condividere oggetti che non usi più nella Piazza del baratto, partecipare a dei laboratori di danze popolari o approfondire il tuo rapporto con il suono e la meditazione, cosa che ti consiglio caldamente.
Gli organizzatori sono stati bravi e il loro impegno per l’ambiente l’hanno dimostrato riuscendo a coinvolgere degli importanti sponsor del mercato biologico italiano, garantendo così una ristorazione in sintonia con la spinta ecologica del festival.
Musica reggae, meditazione, cucina biologica, laboratori creativi, il tutto sulle colline di un angolo di Veneto che vale la pena di scoprire, mi sembra di non dover aggiungere altro…
Articolo di
Luca Vivan