Veduta totale del monastero

Veduta totale del monastero – Foto di Silvia Balcarini

 

Lisbona è una capitale piacevolmente retrò adatta a una coppia d’innamorati o per una gita in famiglia.

I caratteristici tram, gli edifici azulejati, le strade piccole e acciottolate la rendono amabile.

Ma non puoi tornare a casa senza aver visitato il Monastero di Geronimo o più esattamente Monastero dos Jerónimos.

Prendi il tram n.15.

Il giardino che si affaccia sul fiume Tago invita l’occhio a proseguire trovando la maestosità bianca del monastero.

Questo convento, che sembra un palazzo principesco risale al XVI-XVII secolo, costruito in onore di Vasco de Gama (ne accoglie i resti) dal re Manuel I, stesso mecenate della Torre di Belem.

…ovvero, come festeggiare alla grande le nuove rotte commerciali del Portogallo…

Lo stile si chiama Manuelino (preso dal re!) o tardo gotico portoghese.
Personalmente non l’avevo mai sentito.
Per stile Manuelino si intende un connubio di due stili: tardo gotico e rinascimentale.
L’architettura è allo stesso tempo imponente e leggera, ricchissime le decorazioni, numerose le sculture di piante, fiori, animali e simboli marinari, ovviamente.
Tutti questi elementi danno inaspettatamente un risultato regale ed elegante.

Porticato del monastero dos Jeronimos

Porticato del monastero dos Jeronimos – Foto di Silvia Balcarini

 

L’interno presenta 3 navate e varie cappelle circostanti: la cappella Maggiore, la Sacrestia, il Pantheon reale.

Le volte e le colonne sono impreziosite di particolari, le porte sono un trionfo di fregi e di statue.

Il chiostro è un gioiello, fermati un attimo ad adorarlo.

lo splendido chiostro

lo splendido chiostro – Foto di Silvia Balcarini

 

Meritatamente Patrimonio dell’Unesco, per alcuni istanti regala la sensazione di essere avvolto in una preziosa coperta all’uncinetto.

Uscendo, la vista di una sposa dà inizio all’invidioso assillo: “Come cavolo ha fatto a sposarsi qui dentro?

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Proprio di fronte al monastero butta uno sguardo al Monumento alle Scoperte o Padrão dos Descobrimentos.

Padrao dos Descobrimentos

Padrao dos Descobrimentos – Foto di Silvia Balcarini

 

Il monumento rappresenta una caravella con a bordo i navigatori portoghesi che parteciparono alle scoperte.
Ai suoi piedi una gigantesca rosa dei venti con le “nuove” rotte.

La rosa dei venti ai piedi del Monumento alle Scoperte

La rosa dei venti ai piedi del Monumento alle Scoperte – Foto di Silvia Balcarini

 

Continua la giornata raggiungendo un altro simbolo di Lisbona, la Torre di Belem.
Se il tempo lo permette puoi raggiungerla passeggiando sul lungo fiume.
Eretta nel punto da cui salpò Vasco de Gama è anch’essa Patrimonio dell’Umanità e in stile Manuelino.

Torre di Belem

Torre di Belem – Foto di Silvia Balcarini

 

Di base quadrata e feudale è aggentilita dallo stile Manuelino (maggiori gli ornamenti marinareschi rispetto  al monastero) e dall’enorme terrazza.
Sali sopra al terzo piano, potrai goderti appieno il paesaggio ventilato sul fiume e sul ponte 25 Aprile.

Una passeggiata alla sera ti permetterà di rivedere illuminati il monastero e la torre e sullo sfondo il ponte 25 Aprile simile a quello di San Francisco.

Una parte del ponte 25 Aprile

Una parte del ponte 25 Aprile – Foto di Silvia Balcarini

 

Dopo aver alimentato l’anima e gli occhi è l’ora di pensare alla pancia.

Il quartiere di Belém è altresì famoso per i Pasteis de Belèm.

Slurp!

Slurp! – Foto di Silvia Balcarini

 

Entra nell’“unica fabrica dos Pastis de Belèm dal 1837”.
In questo edificio con azulejos si sfornano in continuazione questi peccati di gola.
Il bancone è vicino all’esterno per cui la fila sembra ancora più lunga.
Non disperare e accodati, nel retro ci sono anche i tavolini per sederti.
Queste morbide tortine di sfoglia chiamate anche pastel de Nata sono completamente ripiene di crema (simile alla crema catalana).

Non ne mangiare meno di tre.

Articolo di
Silvia Balcarini