Foto di Silvia Balcarini

Foto di Silvia Balcarini

 

Non è importante il numero dei viaggi che si fanno, ma la loro lunghezza.

No, non sto parlando dei reali giorni di viaggio ma del periodo in cui viviamo e riviviamo quel viaggio.

Mi spiego meglio, iniziando dal fatto che il primo viaggio è quello della mente il tutto può partire subito, dall’idea appunto: dove andare.

Quando preparo un tour, come facciamo tutti, compro e leggo una guida, cerco quindi informazioni; inizio a leggere blog di viaggio, a parlare con chi magari c’è già stato per ricevere consigli e suggerimenti a riguardo.

Questa può sembrare a qualcuno più un’incombenza che un piacere ma in realtà è già un modo per viaggiare, per appassionarsi e iniziare a viverlo.

C’è poi la scelta delle tappe, pregustarle e immaginarle (o dare una piccola occhiata alle foto sul web).

Che dire poi del pensiero della partenza, quando arriva la consapevolezza che quel viaggio lo faremo davvero, che quello che adesso abbiamo solo annotato, letto o visto virtualmente si trasformerà in una nuova esperienza diretta: la tua.

E il brivido dei preparativi?

Cosa mettere in valigia, predisporre i documenti, il controllo degli apparecchi elettronici, tutto può assumere, se si vuole, una connotazione positiva e farti già respirare un’aria vacanziera.

Non importa poi se sei stato fuori solo per un week-end, una settimana o per un mese (magari), quando torni, metti subito a posto le foto, non solo perché altrimenti non lo farai più,  ma perché sarà come allungare il viaggio.

Durante il percorso, abbiamo un sacco di input, facciamo tutti i giorni cose diverse, quindi diventa un bel modo per riassaporare quei momenti, ordinarli nella nostra mente e fermarli per sempre.

Questo processo continuerà quando con enorme soddisfazione vedrai il tuo album, il tuo filmato od il tuo ingrandimento.

Un po’ di fatica post lavoro, sarà ripagata.

Durante la tua vacanza tieni un diario di viaggio o prendi piccole annotazioni?

Foto di Silvia Balcarini

Foto di Silvia Balcarini

 

Ti consiglio di tenerle in vista sullo scaffale della libreria e durante una piovosa e fredda giornata invernale rileggerle disteso sul divano.

Oltre al piacere di farlo ricompariranno quei luoghi, le persone incontrate, i contrattempi avuti.

Se durante il viaggio ti è capitato di ascoltare musica oppure se nel tuo filmato hai inserito un sottofondo musicale, ogni volta che sentirai per caso o per scelta quella canzone, la tua mente tornerà immediatamente a quel l’istante che oramai sembrava lontano.

Inoltre, prova a riprendere in mano la guida, a rileggere la parte storica del paese, e con enorme delizia noterai che certe cose adesso le conosci, altre invece le avevi già perdute, ti accorgerai perfino di essere a conoscenza di un famoso aneddoto che ti ha raccontato la tua guida personale Josè!

Infine, prova a leggere un libro ambientato in quelle zone (le guide ne consigliano spesso alcuni titoli) e sarà una bella soddisfazione trovare nella mente una chiara immagine di quei panorami, di quei colori… così il viaggio continua, finché vuoi tu.

Articolo di
Silvia Balcarini