Quando si apre lo sportello dell’aliscafo si ha un po’ la sensazione di essere arrivati a turbare la quiete di un borgo marinaro che, d’inverno, vive ben altri ritmi.
E forse questa sensazione si amplifica addirittura se scegliamo settembre per “attraccare”.
Siamo a Marettimo, in Sicilia, in quell’arcipelago delle Egadi famoso soprattutto per la bella Favignana.
Ma la “sorella” minore, quanto meno per dimensioni, non ha nulla da invidiarle, anzi.
In molti arrivano a Marettimo giusto per un escursione giornaliera, invece vale assolutamente la pena fermarsi almeno una notte, per vivere un paio di giorni di assoluto relax.
Ancor più sul finire di stagione!
Marettimo conta 900 abitanti circa, che d’inverno tendono a dimezzarsi, due porticcioli (uno, quello vecchio, da dove imbarcarsi quando tira scirocco, l’altro, quello nuovo, che va bene con la tramontana), splendide calette e “alture” invitanti per chi ama fare trekking.
Ci si imbarca a Marsala o a Trapani.
Prima fermata, Favignana, poi Marettimo, in confronto alla quale la “sorella” più famosa ti sembrerà quasi caotica!
Il modo migliore per soggiornare sull’isola è quello di prendere in affitto una camera o un appartamento.
Praticamente quasi tutte le famiglie isolane ne offrono una, il che è molto utile quando decidi di andarci in alta o altissima stagione: se non c’è posto dove desideri, si metterà in moto la macchina del “passaparola” anzi, del “passaospite”.
A noi per esempio è toccata una mansardina con terrazzo proprio di fronte al porto: posizione invidiabile per la nostra permanenza ma non disdegnare le location più appartate.
Anche se può sembrare strano, nel pieno del periodo vacanziero può capitare che la notte sia per così dire animata da vociare e schiamazzi, ed essendo quelli gli unici rumori nei dintorni (in paese non ci sono praticamente auto!) li si può sentire facilmente.
Pericolo che non si dovrebbe correre sul finire di settembre.
Cosa fare una volta arrivato sull’isola? Un giro in barca ovviamente!
Al porto troverai diversi “barcaioli” – tutti abitanti locali – che organizzano queste escursioni: qualcuno offre anche il pranzo a bordo, altrimenti meglio organizzarsi con un pranzo al sacco.
In genere le escursioni non durano più di tre ore e dunque si può resistere ai morsi della fame e dedicarsi ai piaceri della tavola isolana una volta sbarcati, ma volete mettere il gusto di fare un “picnic” in barca al largo di una caletta dalle acque turchesi?
Marettimo poi è area protetta e le sue coste celano numerose grotte, tutte diverse una dall’altra.
Teoricamente ci sono zone dell’isola completamente protette dove si può navigare solo con gli operatori autorizzati.
Purtroppo come spesso accade ci hanno raccontato che non di rado questi divieti vengono bellamente ignorati, e capita spesso che siano gli stessi barcaioli a dover redarguire i “furbetti” di turno.
Intorno all’isola incontrerai calette dalle sfumature più diverse, dal turchese al verde al viola.
Se sei appassionato di diving, cerca tra le barche attraccate in porto chi organizza le escursioni specializzate.
Volendo si può anche optare per una romantica navigazione al tramonto.
Per chi invece ama la fatica ed ha buone gambe, segnalo la salita a Case Romane.
C’è un sentiero che parte dai pressi del porto vecchio e si arrampica su per le alture, fino appunto a questi ruderi antichi che distano circa 40 minuti di camminata e da dove dicono si goda di un panorama meraviglioso, su Marettimo e le altre isole.
Non è un sentiero particolamente complicato ma se ti dicono che si può affrontare agilmente anche in ciabatte, diffida!
O quanto meno non affidarti ai tuoi infradito, un paio di scarpette da ginnastica vanno decisamente meglio!
Se invece molli il colpo prima di arrivare in cima (come – confesso – la sottoscritta) non ti preoccupare.
Si godono scorci stupendi anche lungo il tragitto, tra la brezza che porta la salsedine dal mare e i profumi intensi della macchia mediterranea che si alterna alle querce ed alla terra arsa dal sole.
E se anche l’indomani ti viene voglia di camminare, puoi raggiungere (magari non sotto il sole di mezzogiorno, dato che il sentiero non è per niente ombreggiato) la Plaia dei Nacchi, una caletta che dista circa 20 minuti dal porto nuovo.
Dove rifocillarti?
Marettimo ovviamente offre baretti e ristorantini con specialità del luogo e tanto, tanto pesce.
Se vuoi concederti qualcosa di particolare, prova La Scaletta.
Ha le fattezze di un bar spartano ma offre nella sua terrazza sul mare sapori locali rivisitati con l’estro dello chef.
Il prezzo è alto per gli standard siciliani, parliamo di 40 euro, ma è un’esperienza del palato che vale la pena provare.
Innanzitutto, si cena tutti insieme, alla stessa ora.
E si prenota senza sapere cosa si andrà a mangiare la sera, il menù è top secret (probabilmente anche in base a cosa avrà “offerto” il mare ai pescatori quel giorno).
Ma una volta seduti si gusterà una cena completa, dall’antipasto al dolce, con sapori originali.
Un esempio di cosa abbiamo mangiato noi?
Pasta calamari e fichi, oppure polpette di ricciola al pesto. Da provare.
Tanto l’indomani, per smaltire, ci si può lanciare nell’ennesima camminata, ancora in salita.
A Marettimo è stato infatti riaperto al pubblico il castello che si trova in cima ad una rupe in mare, di epoca pre-borbonica ma dalle alterne vicende.
Servì infatti anche da prigione e, durante la Seconda Guerra Mondiale, da torre d’avvistamento.
E per finire un consiglio per gli acquisti: a Marettimo abbiamo scoperto il punto vendita di Isola del Miele, piccola azienda che produce nella riserva naturale delle isole Egadi dalle piante locali.
Buona occasione per portarsi a casa mieli che sanno di mediterraneo: all’erica, al rosmarino, al timo ed al cardo.
Articolo di
Mariangela Traficante