Greenway è un progetto, e un’Associazione, il cui scopo è di promuovere e far conoscere i percorsi verdi realizzati in Italia.
Biciclette, scarpe da trekking o anche un cavallo sono gli unici “mezzi” che ti occorrono per esplorare questi chilometri o “vie” ricavate dal recupero di infrastrutture esistenti, come ad esempio le ferrovie.
Le Greenways, o meglio “le strade verdi”, sono un “percorso piacevole dal punto di vista ambientale“.
Questa è la definizione data da Tom Turner, nel 1998.
Costui è un architetto, designer paesaggista e urbanista, che ha all’attivo numerose pubblicazioni nelle quali teorizza questo concetto, creandone poi anche i capisaldi.
Le greenways fanno proprio il connubbio fra tutto ciò che è vegetale (apprezzabile da un punto di vista naturalistico, paesaggistico, storico-architettonico e culturale) e le vie stesse di comunicazione, intese come percorsi e strade.
Queste definizioni si sono poi negli anni ampliate divenendo una vera e propria filosofia di vita, che, in Europa, viene definita anche come “circolazione dolce”.
Le Greenways, secondo le indicazioni della dichiarazione di Lille del 2000, devono avere “caratteristiche di larghezza, pendenza e pavimentazione tali da garantirne un utilizzo promiscuo in condizioni di sicurezza da parte di tutte le tipologie di utenti in qualunque condizione fisica.”
In pratica: vuoi ripercorrere un canale o una ferrovia abbandonata?
Puoi farlo, sei su una greenway e partecipi così anche ad un progetto che valorizza risorse naturali, il recupero dei paesaggi degradati, il tutto rivolto allo sviluppo armonico delle città.
Gli itinerari, per essere definiti Greenways, devono, giustamente, rispettare delle caratteristiche fondamentali che riguardano, prima fra tutte, la sicurezza: il fascino di vie quasi inesplorate o abbandonate è irresistibile, ma i percorsi devono essere fisicamente separati dalla rete stradale ordinaria e dedicati solamente a chi li percorre, con mezzi non motorizzati.
L’accesso a queste vie, inoltre, deve essere consentito anche a persone con abilità e mobilità differenti, quindi bambini ed anziani devono potervi partecipare.
E’ poi assolutamente fondamentale che la fruizione dei percorsi sia consentita anche in “modo lento” fornendo in questo modo un diverso punto di vista sui paesaggi circostanti.
Le Greeenways sono classificate in cinque tipi:
1. Urban riverside greenways: rive di fiumi che scorrono in contesti urbani.
2. Recreational greenways: percorsi ricreativi come sentieri o passeggiate limitrofi a corridoi naturali, come canali, sedi ferroviarie dismesse e situazioni simili.
3. Ecologically significant natural corridors: corridoi naturali, con lo scopo di consentire gli spostamenti della fauna, lo scambio biologico, lo studio naturalistico e l’escursionismo;
4. Scenic and historic routes: itinerari panoramici e storici, di norma lungo strade e vie d’acqua sistemate in modo da essere fruibili dai pedoni o da consentire la sosta in automobile e l’osservazione da piazzole panoramiche.
5. Comprehensive greenway systems or networks: sistemi e reti di greenways, determinati dall’assemblaggio di corridoi con spazi aperti di varia natura, in modo da formare un’infrastruttura verde a scala comunale o anche regionale.
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L’Associazione Italiana Greenways, nata nel 1998 si occupa dello studio, della pianificazione e progettazione di queste greenways con l’obiettivo di valorizzare le risorse storico-culturali e ambientali.
In Italia troviamo queste “vie verdi” un po’ in tutta la penisola e non vi è ancora un vero e proprio censimento.
Ecco una prima lista che puoi trovare a questo link.
– Greenway della ex-ferrovia Ora-Predazzo
– Greenway della ex-ferrovia della Val Brembana
– Greenway del Naviglio della Martesana
– Greenway della ex-ferrovia Modena-Vignola
– Greenway della ex-ferrovia Calalzo di Cadore-Cortina-Dobbiaco
– Greenway del Parco Adda Nord
– Greenway della ex-ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone
– Greenway della ex-ferrovia della Val Seriana
– Greenway della ex-ferrovia della Val Rosandra
– Greenway del canale della Muzza
Puoi trovare questi itinerari con tutte le loro schede, descrizioni e tipologie.
Ognuna di esse è corredata da una mappa, una descrizione e soprattutto tutte le indicazioni utili per te per percorrere il percorso (ad esempio 3-4 ore in bicicletta, prevalentemente sterrato etc).
Inoltre ci sono dei suggerimenti per le visite nelle immediate vicinanze della via che hai scelto di intraprendere, oltre a suggerimenti per noleggio attrezzature, ristoranti o altre strutture.
Sempre sul sito http://www.greenwaysitalia.it puoi anche essere tu a segnalare una Greenway, devi semplicemente inviare una mail all’indirizzo greenways(at)unimi.it, con una descrizione del percorso e, se possibile, una mappa di massima del tracciato.
Articolo di
Irene