Pitigliano

Foto di Simona Marsella, Pitigliano

 

Appena sopra il confine nord del Lazio, esiste un’area in provincia di Grosseto di particolare interesse architettonico, storico e urbanistico: è l’area delle città del tufo, pietra friabile che accomuna questa zona regalandole uno straordinario fascino, ma anche una particolare fragilità.

Fanno parte di quest’area tre cittadine davvero caratteristiche, distanti fra loro non più di 10 chilometri: Pitigliano, Sorano e Sovana.

Che ne dici di un bel fine settimana fuori porta per visitarle tutte?

Nei dintorni tra l’altro non mancano attrattive di ogni genere, come ad esempio le terme di Saturnia, siti etruschi e insediamenti rupestri, tutti da esplorare.

Ma veniamo ai tre paesi di cui ti voglio parlare.

Inizio da Pitigliano: appartenente al club dei borghi più belli di Italia, sorge a circa 80 chilometri da Grosseto ed è costruita interamente su un masso di tufo.

Arrivando dalla statale, Pitigliano si erge come una visione magica e incantata: il paesaggio e le opere dell’uomo si fondono in un tutt’uno tanto che è quasi impossibile capire dove finisce l’una e inizia l’altra, e al tramonto lo spettacolo è ancora più incantevole.

Frequentata già nell’era Arcaica, di cui le diverse tombe sono testimonianza, in seguito fu sede di un insediamento etrusco e poi dei Romani.

Vera e propria città fortificata grazie alla sua posizione arroccata, nel Medioevo divenne possesso della famiglia Aldobrandeschi per poi venire ereditata dagli Orsini nel Duecento, periodo in cui  godette di grande splendore.

Ed è nei vicoli del centro storico e nei suoi dintorni che maggiormente si nota ancora il fascino medievale, e da qui ti consiglio di iniziare la tua visita.

Di cose da vedere ce ne sono davvero tante: all’interno del centro storico sulla bellissima Piazza della Repubblica spicca Palazzo Orsini.

Costruito su un preesistente convento francescano, subì diverse ristrutturazioni e ricostruzioni di cui la più importante per opera dell’architetto Antonio da Sangallo in epoca rinascimentale, di cui conserva i tratti negli stemmi, nelle porte ma anche nelle sale interne, la maggior parte delle quali sono oggi visitabili.

Sulla piazza retrostante si trova una stupenda fontana a 5 archi che inquadra la affascinante visione della campagna circostante, preceduta dall’acquedotto seicentesco.

Proseguendo poi si incontrano diversi monumenti, dalla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo edificata in epoca medievale, alla Chiesa di San Rocco, fino alla Sinagoga cinquecentesca, ancora oggi funzionante, testimonianza della cospicua comunità ebraica che si insediò qui a partire dalla metà del’800.

Da qui nasce l’appellativo a Pitigliano di Piccola Gerusalemme: se vuoi saperne di più puoi anche visitare il museo dedicato alla comunità dove è possibile esplorare i luoghi di lavoro e della vita pubblica della tradizione ebraica.

scorci

Foto di Simona Marsella, scorci

 

Ma Pitigliano non è soltanto storia: qui in primavera puoi scegliere tra giornate all’insegna dello sport all’aria aperta, oppure assaporare la gastronomia locale nei tanti locali tipici, o semplicemente rilassarsi e guardare lo splendido paesaggio circostante.

E a proposito di gastronomia ci sono dei prodotti tipici davvero ottimi: tra questi ti segnalo un vino doc della Maremma, il “Bianco di Pitigliano”, prodotto dalla Cantina Cooperativa che lo conserva in cantine naturalmente scavate nel tufo, e un dolce tipico del periodo di Natale, lo “sfratto” fatto di un impasto di miele e noci secondo la tradizione ebraica.

In ogni modo questa terra produce diversi prodotti doc tra i quali olio, miele, castagne, ma anche selvaggina e fra tutte il cinghiale.

Quindi se vuoi portare a casa alcuni sapori della zona avrai solo l’imbarazzo della scelta, perché sulla qualità e bontà garantisco personalmente.

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Non mi rimane che suggerirti dove alloggiare.

Non posso che consigliarti di scegliere un agriturismo: la zona è piena e ci sono dei posti veramente deliziosi.

Io ne conosco uno a circa 30 chilometri da Pitigliano di cui ormai sono fedele cliente: si chiama Fattoria Franciola ed è un agriturismo nel vero senso della parola.

E’ completamente immerso nel verde lontano da qualsiasi rumore cittadino, ideale per riposarsi dopo una giornata in giro a fare i turisti.

E poi la cucina della signora Anna è fantastica, ti farà assaggiare tante prelibatezze preparate da lei: se vuoi cenare da loro però ti ricordo di avvertirli al momento della prenotazione perché cucinano solo su ordinazione.

Cenerai davanti al camino con gli altri ospiti dell’agriturismo ascoltando i racconti della vita della fattoria.

Fattoria Franciola

Foto di Simona Marsella, Fattoria Franciola

 

Ops si è fatto tardi, il prossimo lunedì ti porterò a Sovana e Sorano.

A presto!
Simona