Angkor Wat

Angkor Wat - Foto di Andrea

 

Nella prima parte di questo itinerario in Cambogia ti ho dato dei semplici consigli pratici su come raggiungere la città cambogiana con il più rapito sviluppo: Siem Reap.

Oggi voglio portarti a passeggio fra le rovine di Angkor e la città nuova, insieme al mio nuovo amico Sam.

Essendo Angkor il più vasto sito religioso al mondo (secondo quanto afferma il Guinnes dei Primati) ti consiglio vivamente di organizzare la visita alle rovine con una guida autorizzata.

Ne puoi trovare alcune in grado di “parlare” in italiano (spesso poche frasi frammiste a spagnolo) ma io ti consiglio di contattare Sam, telefonicamente al + 855 11776673 o via mail samhelloworld@yahoo.com: il suo inglese è eccellente nonostante non abbia mai messo piede fuori dal suo paese.

Come spero avrai modo di confermare è davvero un ragazzo eccezionale che per guadagnarsi da vivere si dà da fare in tutti i modi possibili: insegna inglese nella scuola del tempio del villaggio da cui proviene in cambio di cibo (in genere riso), insegna storia e cultura ad un corso di preparazione per sostenere l’esame come guida turistica e fa la guida turistica autorizzata nel sito archeologico di Angkor.

E se questo non bastasse si rende disponibile ad accompagnarti a cena alla scoperta di locali non turistici con cucina tradizionale cambogiana, che si può chiedere di più?

Sam e Andrea

Sam e Andrea - Foto di Andrea

 

***

Il complesso di Angkor è ciò che fra il IX ed il XV secolo fu il centro dell’Impero Khmer, oggi incluso fra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Si trova a circa 6 km dalla città “nuova” di Siem Reap e in molti decidono di andarci in bici e, guida alla mano, fare la visita in completa autonomia.

Arrivato alla biglietteria del complesso ti verranno offerte 3 possibilità: biglietto giornaliero da 20 $ americani, biglietto da 40 $ per 3 giorni (utilizzabile per 3 ingressi nell’arco di una settimana, non necessariamente 3 giorni consecutivi) e biglietto settimanale da 60 $.

Forse una settimana intera fra le rovine è un po’ eccessiva… ma 1 giorno solo è davvero un sacrilegio, anche se esistono percorsi studiati apposta per farti eventualmente vedere in 1 giorno le cose principali.

Scattata la foto da stampare sul biglietto iniziamo la visita.

Se riesci ad alzarti prima dell’alba, i colori e i riflessi offerti dal sorgere del sole sono motivo di raduno di moltissimi appassionati di fotografia e offrono, per di più, la possibilità di visitare gli scavi prima dell’arrivo della maggior parte dei turisti.

Sia online che in libreria puoi trovare molte guide che parlano di Angkor.

Io ho comprato la versione tarocca in inglese della Lonely Planet per la modica cifra di 5 $ da uno dei centinaia di venditori ambulanti che puoi incontrare a Siem Reap.

Non mi dilungherò nella descrizione dei singoli templi ma mi concentrerò brevemente su quelli che a parere mio sono i 3 monumenti più belli, ovvero Angkor Wat, Bayon e Ta Prohm.

Tempio di Angkor

Tempio di Angkor - Foto di Andrea

 

***

Bayon venne costruito agli inizi del XIII secolo al centro di quella che allora era la capitale del Regno Khmer (le strade che partono dagli ingressi posti ai quattro punti cardinali della città portano direttamente a questo tempio).

È impossibile non riconoscerlo visto che ha la peculiarità di avere dei volti sorridenti scolpiti sulle 4 facciate delle guglie che compongono il complesso architettonico.

Si tratta di un tempio originariamente buddista, successivamente convertito a indù e riconvertito poi nuovamente a buddista.

All’interno si trovano numerosi bassorilievi raffiguranti scene mitologiche e di vita quotidiana del periodo in cui venne realizzato.

Ta Prohm venne realizzato alla fine del XII secolo ed è, non solo a parere mio, il più bello: è rimasto nelle stesse condizioni in cui venne trovato – ovviamente si tratta di un’apparente trascuratezza, con gli alberi che crescono sulle rovine e la giungla circostante a fare da set perfetto per un film.

Abbiamo finalmente trovato Lara Croft!

Venne originariamente costruito come monastero buddista e università e si compone di numerosi edifici concatenati l’uno all’altro.

Infine Angkor Wat, che significa “Tempio della Città”, il più grande complesso religioso esistente al mondo.

È così importante che le 5 torri del tempio centrale sono raffigurate sulla bandiera della Cambogia (stilizzato con 3 torri perché 2 nascose per gli effetti prospettici).

Si tratta di un complesso monumentale costruito all’inizio del XII secolo in soli 40 anni e racchiude in sé le 2 principali caratteristiche dell’architettura religiosa cambogiana, il “Tempio Montagna” (un tempio che si erge all’interno di un fossato a simboleggiare la montagna degli dei della religione indù) e i “Templi a Galleria”.

Il fossato che lo circonda ha un perimetro poco inferiore ai 4 km e il panorama che si gode dalla cima del complesso centrale è davvero indescrivibile.

***

Scimmia ad Angkor

Scimmia ad Angkor - Foto di Andrea

 

A questo punto non ti sarà difficile capire perché Siem Reap sia oggi la destinazione turistica più popolare della Cambogia nonché una delle città a più rapido sviluppo dell’intero sudest asiatico.

Il nome della città ha a parer mio un infelice significato (Sconfitta di Siam) a memoria dei conflitti centenari fra i Khmer e il Regno di Siam (oggi Thailandia).

Quando i primi esploratori francesi arrivarono ad Angkor nel 1907, Siem Reap era poco più di un piccolo villaggio.

Nel 1975 la storia di questo paese si tinse dei macabri colori della dittatura comunista dei Khmer Rouge, terminata da solamente 11 anni.

Oggi un aeroporto internazionale, ristoranti e hotel sparsi ovunque, mercati e Spa fanno di questa cittadina un punto di partenza ideale per la visita di Angkor e una meta turistica dove trascorrere momenti indimenticabili.

Passeggiando per la città potrai notare che l’architettura è di tipo europeo, vagamente coloniale.

Tutto ha una distanza percorribile a piedi anche se ad ogni angolo troverai un tuk tuk pronto a mercanteggiare sul costo per andare dove vuoi.

Il mercato centrale e il night market sono meta obbligatoria per comprare souvenir (tessuti in cotone e abiti artigianali hanno prezzi inferiori a quelli tailandesi), cibo (ottimo lo zucchero di palma) e gioielli (soprattutto in argento).

Pub Street, come suggerisce il nome, è una via su cui si affacciano numerosi locali, dove rilassarsi mangiando piatti sia della cucina locale che internazionale, sorseggiando la birra locale (ovviamente Birra Angkor). http://www.angkorbeer.com.kh/english/

***

A qualche chilometro da Siem Reap si sviluppa il villaggio galleggiante di Chong Kneas, in massima parte abitato da pescatori con le famiglie, molti dei quali di origini vietnamite.

Raggiunto il molo all’inizio del canale che sfocia sul Lago Tonle Sap pagando un prezzo MOLTO negoziabile, verrai condotto in barca lungo questo canale alla fine del quale si trova un barcone dove “allevano” coccodrilli.

L’esperienza potrebbe risultare deprimente viste le condizioni in cui queste persone vivono e visto il numero di bambini che, con tanto di pitoni attorno al collo, ti chiederanno pochi dollari per scattare una fotografia.

Serpente

Serpente - Foto di Andrea

 

Se non sei troppo stanco la prossima volta vorrei portarti nel “dietro le quinte” raccontandoti la mia personale esperienza di Turismo EcoSostenibile.

A presto!

Andrea