Secondo la tradizione nel 1580 a causa di una violenta pestilenza i Sassaresi si rivolsero alla Madonna Assunta, affinché ponesse fine all’epidemia.
La peste cessò proprio la vigilia di Ferragosto e in quella data il popolo, diviso allora in otto compagnie, adempì la promessa fatta alla Vergine, offrendole in dono altrettanti ceri.
Da cinquecento anni questo momento di ringraziamento si ripete puntualmente ne Sa festha manna, la “festa grande” dei sassaresi, una processione spettacolare che nella città di Sassari si perpetua da cinque secoli in quella che è comunemente conosciuta come la Sfilata dei Candelieri (Sa faradda de li Candareri).
La discesa dei Candelieri, si svolge a Sassari il 14 di Agosto di ogni anno; le origini di questa manifestazione risalgono al medioevo, sulla scorta della tradizione pisana e in effetti, feste simili, caratterizzate dall’offerta di ceri alla “Madonna di mezzo agosto”, sono attestate durante il Medioevo in numerose città della Toscana.
Negli anni i ceri offerti in dono alla Madonna, furono sostituiti dai più scenografici “Candelieri”, grandi colonne cilindriche in legno di circa 3 metri di altezza e 40 centimetri di circonferenza, poggianti su piedistallo e sormontate da capitello che in occasione della festività vengono riccamente ornati di nastri colorati, fiori e veli.
Al suono del tamburo questi pesanti oggetti, che vengono trasportati per tutto il percorso dai componenti dei Gremi, vestiti con i costumi tradizionali, vengono continuamente sollevati, abbassati, piegati, fatti ruotare con la sola forza delle braccia.
Protagonisti della sfilata sono i Gremi, le antiche corporazioni cittadine di arti e mestieri: i massai, i contadini, i sarti, i falegnami, gli ortolani, i calzolai, i muratori, i viandanti (coloro che viaggiano per commercio, i mercanti), e i piccapietre (lavoratori della pietra).
La processione inizia nel pomeriggio in Piazza Castello e prosegue fino a Piazza Azuni; seguendo tutto il Corso Vittorio Emanuele, attraverso la Porta Sant’Antonio raggiunge Corso Vico e, a sera inoltrata, arriva alla chiesa di Santa Maria di Bethlem dove si volge il rito religioso, seguito da musiche e spettacoli fino a notte fonda.
***
Per chi si trovasse nel sassarese ai primi di agosto e non potendo partecipare all’evento volesse comunque vivere questa particolare atmosfera di festa, il primo appuntamento che proietta a “Sa Festha Manna” è quello del 5 agosto con la Discesa dei Piccoli Candelieri, dedicato ai piccoli aspiranti portatori e tamburini.
I bambini della città e i loro mini candelieri si daranno appuntamento in Porta S. Antonio di fronte alla sede dell’Intergremio per dare inizio alle 18.00 alla sfilata durante la quale si esibiranno nei tradizionali balli con il candeliere, sottoponendosi al giudizio di un’apposita giuria presieduta dal primo cittadino che sceglierà il miglior allestimento di candeliere, la migliore esibizione e il miglior suonatore di tamburo.
Arrivare a Sassari per quella che è la festa cittadina piu’ sentita rappresenta anche l’occasione per gustare quello che viene considerato il piatto della festa:
lu coccoi a pienu, i lumaconi ripieni, da sempre presenti nella giornata del 14 agosto probabilmente perché nei secoli gli ambulanti offrivano nelle loro bancarelle questo piatto già pronto.
Sa faradda de li Candareri è anche l’occasione per i molti emigrati sassaresi per ritornare in città per assistere alla festa.
Di qui è nata l’idea di assegnare il Candeliere d’oro e il Candeliere d’argento rispettivamente al sassarese che da più tempo risiede all’estero e a quello che da più tempo vive nella Penisola.
Un premio per quei sassaresi che vivono lontani e che rientrano nella città natale alla vigilia del Ferragosto vogliosi di partecipare ancora una volta alla loro festha manna.
=> http://www.candelieri.org/
Articolo di
Bianca Ferracani