Scorcio di Dozza – Foto di Fausta B.
Sulle prime pendici delle colline Bolognesi a 5 km da Imola si trova Dozza, un piccolo Borgo Medievale fra i più pittoreschi dell’Emilia Romagna.
Il suo nome deriva probabilmente dal primo Medio Evo dalla parola latina “Doccia” che indica la presenza di un canale per il trasporto di acqua in una vasca o cisterna per l’uso del popolo.
Con le sue viuzze ciottolate leggermente in salita e la sua imponente fortezza rappresenta una meta turistica inconsueta per due buoni motivi.
Infatti, sono principalmente due le grandi attrattive che hanno reso questa cittadina famosa e apprezzata da turisti ed intenditori:
IL MURO DIPINTO e L’ENOTECA.
Un binomio vincente e di tendenza ancora più efficace, come nel caso di Dozza, che l’arte la fa crescere per strada e i vini li ricava dai vigneti delle colline circostanti.
Il paesino, il cui piano è a forma di barca, si snoda attraverso le due strade principali in pietra fino a raggiungere la Rocca che si trova nel punto più alto dell’abitato.
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LA BIENNALE DEL MURO DIPINTO è una manifestazione culturale molto attesa che ogni due anni attira a Dozza artisti di fama nazionale ed internazionale.
Venne organizzata per la prima volta nel 1960 dalla Pro Loco, nel tempo si è rafforzata e qualificata sia sul territorio locale sia nel contesto nazionale ed internazionale diventando biennale e nobilitata dalla partecipazione di importanti maestri della pittura tra i quali MATTA, SAETTI, SASSU, LICATA, PURIFICATO, BRINDISI, SUGHI, ZANCANARO, SCHWEIZER, GAGLIARDI e molti altri.
La principale caratteristica, mantenuta nel tempo, consiste nel fatto che gli artisti dipingono in relazione con il contesto urbano e a diretto contatto con il pubblico, che si trova così a relazionarsi con le procedure di realizzazione delle opere e a dialogare direttamente con i pittori coinvolti.
L’arte si fa paesaggio urbano e arreda i muri delle case, le strade e le piazze, dando luce ad ogni angolo ed aprendo suggestioni improvvise.
Per l’occasione visitare il centro è un’esperienza magica e appassionante, oltre alle conferenze e alle mostre di pittura si potranno così vedere i maestri all’opera dal vivo mentre realizzano sulle pareti della cittadina le loro opere d’arte permanenti.
Ognuno di loro lascia un’impronta di sé, scegliendo il soggetto, i colori, lo stile personale a lui più consono, facendo di Dozza un grande libro illustrato dove le linee medievali incontrano le pennellate della creatività di oggi.
La XXIII edizione di questa manifestazione avrà luogo proprio nel 2011 intorno alla metà di settembre.
Le opere realizzate in tutte le scorse edizioni sono lì, lungo le stradine acciottolate di questo bel borgo e aspettano soltanto che i turisti le vadano ad ammirare una ad una.
Personalmente sono rimasta parecchio tempo con il naso all’insù e appena vedevo un’opera che mi intrigava particolarmente la immortalavo con la mia reflex, sono veramente tanti, perfettamente conservati, con dei colori splendidi e con soggetti tra i più vari, ma sempre di notevole bellezza!
Muro dipinto – Foto di Fausta B.
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Le stradine del centro storico portano tutte alla Piazza dove si erge la ROCCA SFORZESCA che è l’altra attrattiva di Dozza.
La Rocca è un esempio di fortezza del XIII secolo, potente, massiccia e ora anche protettrice del buon vino che ha parecchio peso nella cultura locale.
La Rocca si trova al punto d’incontro delle due strade che attraversano longitudinalmente il paese, ed ha una pianta esagonale con due grandi torri e un perimetro di 530 m.
Il suo aspetto attuale è il risultato della sua trasformazione in un palazzo nobiliare, fatto dal Malvezzi nel 1594.
Attraversato il ponte levatoio, ricostruito secondo il disegno originale, si accede a un cortile centrale con due logge di gusto rinascimentale.
In questo cortile si svolgono periodicamente concerti, spettacoli ed eventi enogastronomici.
Al piano terra troviamo la cucina, con fuochi d’epoca, camini e utensili.
Il cuore della residenza è al piano nobile, con una sala di accoglienza con mobili e dipinti del 1700 che si apre sulla grande terrazza.
La sala successiva in stile rinascimentale ha il soffitto a cassettoni e una grande tela raffigurante la famiglia Campeggi della fine del 1600.
Ma il fiore all’occhiello di questa Rocca sono le cantine perfettamente restaurate dove sono in degustazione e in vendita i vini DOC e DOCG della Regione, con oltre 600 etichette selezionate.
L’Albana, ottenuto dei vigneti delle colline che circondano Dozza, è stato il primo vino bianco in Italia ad ottenere la DOCG (Denominazione Controllata Garantita d’Origine).
Questo vino è stato prodotto fin dai tempi antichi ed ha vissuto un periodo di particolare gloria durante la Repubblica di Venezia perché molto apprezzato dai DOGI!
Lambrusco, Albana, Trebbiano, Sangiovese… sono solo alcuni dei vini che si possono assaggiare in quella che è la cantina più grande di tutta l’EMILIA ROMAGNA.
=> http://www.enotecaemiliaromagna.it/
Questa ENOTECA REGIONALE è stata inserita, non a caso, dal 1990 nella ROCCA SFORZESCA.
Ulteriori info:
=> http://www.fondazionedozza.it/
Muro dipinto – Foto di Fausta B.
Ciao ciao
Fausta