museum horta bruxelles – Foto di theearlofgray
Se conosci Bruxelles, saprai sicuramente che è una delle città più rappresentative dell’arte liberty, o art nouveau.
Passeggiando per le vie della città non ti possono sfuggire i tantissimi edifici in stile liberty disseminati per il centro storico, ma anche nei dintorni.
Tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, Bruxelles conobbe un’incredibile effervescenza, economica e culturale.
Due architetti locali, Victor Horta e Paul Hankar, lanciarono la moda dell’architettura liberty a Bruxelles; nello stesso periodo la città crebbe incredibilmente, arricchendosi di nuovi quartieri (allora) periferici, come Ixelles, Schaerbeek e Saint-Gilles: questa coincidenza di eventi fece in modo che moltissime case furono costruite direttamente in stile liberty, per un desiderio degli artisti, commercianti e borghesi di Bruxelles di seguire la moda del momento.
L’art nuveau non relega più le strutture metalliche all’interno delle mura come semplice supporto, ma ne fa un elemento ornamentale, concedendo loro delle forme inconsuete e traducendole in linee ondulate con un andamento a frusta o con richiami ad elementi naturali, quali fiori o foglie.
Questa moda valorizza il lavoro degli artigiani, raggiungendo apici di originalità e qualità: sono i dettagli in legno, ferro battuto, i mosaici, le vetrate colorate a rendere unici gli edifici libery.
I soggetti dominanti di questo stile sono essenzialmente tre:
– l’arabesco,
– la pianta o l’animale,
– la figura femminile.
Alla fine del secolo, sotto l’influenza della secessione viennese, le forme tendono a geometrizzarsi, e sono frequenti le combinazioni di cerchi e quadrati.
Lo stile liberty riesce a trasformare ogni edificio, oggetto o decorazione in qualcosa di dolce e romantico, come un sogno gioioso e sensuale.
L’arte liberty contagiò tutti gli aspetti della vita quotidiana e fu d’ispirazione per la costruzione di centinaia di case, scuole, caffè, ristoranti, negozi, hotel, manifesti, quadri, gioielli, ceramici, arte vetraia, facendo di Bruxelles una delle capitali europee di questo stile originale e inconfondibile.
I pochi decenni in cui l’arte liberty imperversò in Europa, prima di lasciar spazio all’art deco, prima, e all’austerità delle guerre, dopo, lasciarono all’attuale capitale europea una grandissima eredità artistica di inestimabile valore, ma che si integra talmente bene con la realtà cittadina da passare a volte inosservata, ma solo per chi non ha un’animo artistico abbastanza sviluppato.
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Per chi vuole conoscere questo lato storico-artistico di Bruxelles, consiglio di dedicare una giornata a vivere in pieno questo lascito culturale dell’art nouveau, semplicemente godendo della bellezza e della spensieratezza di questi luoghi.
Oltre ad indicare tutti gli edifici visibili e visitabili a Bruxelles, darò un paio di consigli su come vivere all’interno dell’art nouveau, come se fossimo improvvisamente catapultati indietro nel tempo di esattamente 100 anni.
Il museo dell’Art Nuveau:
=> Museo Horta
Se ti appassiona questa corrente artistica non puoi esimerti dal visitare la casa in cui visse il celebre architetto Victor Horta, uno dei maggiori esponenti dell’Art Nouveau a Bruxelles.
Fu lo stesso Horta a progettare e costruire la propria casa-studio.
Quando progettava per i propri clienti, Horta adattava l’edificio alle abitudini di vita dei futuri abitanti, e lo stesso fece con la propria abitazione: a sinistra dell’ingresso si trovano gli ambienti in cui viveva, a destra il suo ufficio ed il suo studio.
La casa Horta è un’enciclopedia dell’art nouveau; qui ogni dettaglio è una sorpresa per il visitatore, sempre sorprendente e imprevedibile: l’edificio, lo scalone, gli arredi, i mosaici, le vetrate, le strutture in ferro, le lampade e le finiture.
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Gli altri edifici Art Nuveau:
Da non lasciarsi sfuggire sono anche
– la casa Cauchie,
– il Museo del Fumetto (CBBD),
– l’Hotel Tassel,
– La dimora di Van Eetvelde,
– la Maison Autrique,
– il Museo degli Strumenti Musicali (una volta un centro commerciale),
– il Padiglione Horta-Lambeaux,
– la residenza Solvay,
– le serre reali del parco Laeken,
e tanti altri edifici di culto.
Per non perdersene nemmeno uno e decidere quali integrare nella propria visita della città, esiste un sito completamente dedicato all’argomento:
=> Vivre l’Art Nouveau
il quale contiene anche delle preziose mappe che segnalano tutti gli edifici interessanti, suddivise per quartieri.
Il sito pubblicizza anche dei pacchetti turistici dedicati all’art nouveau, comprensivi di pernottamento e tour cittadino tematico.
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le falstaff bruxelles – Foto di Jason Whittaker
Un ristorante Art Nouveau:
=> Le Falstaff
Vuoi immergerti nelle atmosfere di inizio ‘900?
Il ristorante che fa per te è “Le Falstaff”, che si trova in pieno centro, a 300 metri dalla Grand Place.
Si può mangiare sia all’interno che all’esterno, in un’atmosfera da sogno che sembra rimanere immobile nel tempo.
Il menù è vario e propone soprattutto piatti tipici belgi, a prezzi non proibitivi.
Le portate proposte dal ristorante-brasserie sono elencate nel sito ufficiale.
Se anche non ci andrai a pranzare, puoi comunque rifarti gli occhi guardando la bellissima galleria fotografica del sito.
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Un hotel stile Art Nouveau:
=> Le Dome
L’hotel Le Dome è stato completamente rinnovato al suo interno, ma l’esterno dell’edificio è in stile liberty.
L’hotel è leggermente lontano dalla Grand Place ma comunque vicino al centro.
Si tratta di un edificio imponente, con una struttura esterna in ferro colorata in verde scuro.
Peccato che le camere non siano più in stile liberty, sarebbe stata un’attrazione irresistibile per tutti gli appassionati d’arte e i turisti dai gusti particolarmente raffinati.
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=> La Biennale dello Stile Liberty
Ecco cosa non mi perderò nel mio prossimo viaggio a Bruxelles, cascasse il mondo!
L’associazione “Voire et dire Bruxelles” organizza la quinta biennale dell’art nouveau, con tanti diversi eventi che portano a scoprire i lati meno conosciuti ma altrettanto belli della città, consentendo l’ingresso ad edifici in art nouveau altrimenti non visitabili, come scuole, hotel, negozi, edifici pubblici ed industriali.
Maggiori informazioni le trovi al sito:
A presto, anche su:
Un abbraccio.
Articolo di
Elena Baldi