Erano stati menzionati nell’articolo precedente sull’ostello Lum ‘n Abner, eccoti le recensioni di altre due soluzioni d’alloggio “galleggianti” ad Amsterdam.
L’Hotelboat Zwaan è un ostello centralissimo essendo ormeggiato vicino alla stazione centrale di Amsterdam e offre la possibilità di alloggiare in 7 cabine dotate di bagno e doccia: due doppie, due triple, due da quattro posti con possibilità di aggiunta letto e una matrimoniale con entrata separata.
On line è possibile prenotare per i mesi tra ottobre e aprile, mentre per gli altri periodi dovrai necessariamente consultare prima la direzione.
I prezzi partono dai 25 euro a persona, con un deposito di 20 euro per la stanza.
Inoltre è possibile prenotare la Cabina del capitano, grande 50 metri quadri può ospitare da una a quattro persone ed è composta da un soggiorno, due letti e due extra per i bambini, il bagno con la doccia, la lavanderia, la tv il tutto al prezzo di 100 euro a notte per due persone, per un periodo minimo però di una settimana.
E se decidi di visitare Amsterdam in compagnia dei tuoi amici potresti considerare l’idea di noleggiare l’intera barca per fare un tour tra i canali olandesi di uno o più giorni!
Chiude questo podio ideale della house boat di Amsterdam il B&B Boat Friesland.
Questa imbarcazione, un tempo usata per la navigazione, è stata ristrutturata con standard moderni e presenta cabine equipaggiate con letti a castello, riscaldamento centrale e lavandino.
La nave ha 16 camere con 2 letti singoli, e una con 4 letti e può ospitare fino a 36 persone.
A bordo sono presenti ovviamente dei bagni comuni: più precisamente ci sono 5 bagni e 5 docce.
I prezzi vanno dai 30 euro per la stanza privata, 50 euro per la doppia e 60 euro per la tripla.
La colazione e gli asciugamani sono inclusi nel prezzo.
Il B&B Boat Friesland si trova a soli 10 minuti a piedi dalla stazione ed è la base ideale per visitare in tutta comodità Amsterdam godendo di una vista privilegiata sui canali dagli spaziosi ponti, sui quali rilassarsi bevendo una birra in compagnia.
Articolo di
Bianca Ferracani