Inutile girarci intorno: Lima, se hai programmato un viaggio in Perù, è la città in cui arrivi e da cui riparti, proverai a fermarti il meno possibile… ti aspettano le meraviglie naturali della costa peruviana e soprattutto ti aspettano le Ande.
Ecco, per me è un errore fuggire al volo.
Intanto ti consiglio di fermarti un paio di giorni all’arrivo, per due motivi:
– ti permette di smaltire il fuso orario, cambiare denaro e organizzarti.
– fermandoti al ritorno, con gli occhi e la mente ricolmi di natura, montagne, misteri, non apprezzeresti il caos cittadino.
Provo a convincerti mettendo nero su bianco le sensazioni provate. Ci trovi anche qualche consiglio pratico … non ti preoccupare, li metto alla fine.
Se atterri a Lima durante la nostra estate (da giugno a settembre) puoi godere della garua, la nebbia del mattino, il grigiore costante in cui è avvolta la città per mesi e mesi.
Stop… immagino i tuoi pensieri: “Questo è fuori. La nebbia emiliana in cui rimane avvolto nei mesi invernali gli ha dato alla testa”
La garua è un’altra cosa – decantata e adorata da Mario Vargas Llosa e da altri importanti scrittori – è nostalgica, romantica, veste la città e i suoi quartieri come fosse un abito d’argento, un attimo hai uno scorcio davanti a te, l’attimo dopo è cambiato, qualcosa si è nascosto o è apparso.
La garua nasconde sorprese.
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Le scogliere di Miraflores, con quella roccia rossa che sembra sgretolarsi solo a guardarla; ti affacci e vedi l’oceano, decine di surfisti si gettano nell’oceano, una tavola grigia e poco delineata ma che attira come una calamita.
Sempre a Miraflores… i grattacieli, le sale da gioco con le slot machine, l’opulenza di questo quartiere, che un po’ stona con l’animo che ho “sentito” nelle altre zone della città… e non sto dicendo che sia un quartiere da evitare, anzi!
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Il centro coloniale, affollato a ogni ora del giorno, turistico, ufficiale, politico, storico.
La sorpresa di trovare un melting pot di stili architettonici davvero ricco: dagli edifici storici come la Cattedrale, il Monastero dei Francescani, la Merced e la Chiesa di Santo Domingo, fino ad arrivare a palazzi in stile rococò, esagerato e pomposo.
Ma in un secondo ti giri e trovi edifici di un verde acido improbabile, ed eccoti davanti a un esempio di art decò… a Lima!
Le cripte del Monastero dei Francescani e soprattutto la meravigliosa biblioteca. Piange il cuore a non poter aggirarsi tra quei volumi, respirare a pieni polmoni l’odore della carta e dell’inchiostro antico, è profumo di storia.
Quel nastro che ti blocca, ti lascia così lontano da quel tesoro, capisco sia importante per la conservazione ma ho sofferto, lo ammetto.
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Si torna verso il mare e la meta è Barranco, quartiere di cui è impossibile non innamorarsi.
Ci vai la prima volta, ti stupisci dei colori, dei locali, dell’arte. Ogni “cuadra” (isolato) ti racconta qualcosa. Basta alzare il naso, ascoltare o ancora meglio chiedere.
Ci sono ristoranti da provare assolutamente, bar in cui passare una serata bevendo pisco sour e ridendo con amici, ci sono gallerie d’arte in cui sognare con le immagini, ci sono negozi che sembrano gallerie d’arte e vendono solo pezzi unici, ma puoi anche solo entrare e prendere un caffè nel tranquillo giardino interno, attorniato da piante, murales e buddha che hanno perso la strada.
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Il ceviche, merita un pensiero, merita delle righe.
Ami il pesce? Non puoi perderti questo paradiso: morbido, succoso, aspro, piccante, profumato di coriandolo e cipolla.
Pesce crudo? Stai banalizzando all’estremo, il ceviche è tanto semplice quanto divino.
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Qualche indirizzo a Barranco per vivere il quartiere, tutto il giorno.
Canta Rana: vieni qui per mangiare il Ceviche Mixto, per guardare gli avventori storici, ammirare le fotografie alle pareti.
Las Mesitas: sempre a Barranco. Qui ci vieni per mangiare la cucina tradizionale peruviana e spendere pochi euro. Ti consiglio l’Aji de Gallina (stufato piccante di gallina con riso per accompagnamento), il migliore che ho mangiato in Perù.
Ayahuasca: locale MERAVIGLIOSO. Ci vai per mangiare qualcosa ma soprattutto per bere bene. Un consiglio? La degustazione di diversi cocktail con il Pisco, dal classico Pisco Sour a quelli aromatizzati al coriandolo o al maracuja.
Il Mate museum: un museo di fotografia di Mario Testino. Sarai rapito dai colori e dagli sguardi.
Dédalo: un negozio, una mostra d’arte con pezzi unici che puoi acquistare, un piccolo café interno. Un luogo che mi ha affascinato.
Un saluto,
Cristiano