Arco di Trionfo o Arco di Adriano

Arco di Trionfo o Arco di Adriano – Foto di Cristiano Guidetti

No.

Mai avrei la pretesa di raccontare un paese come la Giordania, la bellezza, la storia, la cultura, i colori infuocati, le persone, tutto con una manciata di immagini.

21 fotografie sono niente.

21 fotografie sono comunque un inizio.

Poi arriveranno le parole e le informazioni, anzi per quelle puoi già dare un’occhiata alla nostra lista su Minube, che raccoglie tutti i luoghi che abbiamo “vissuto”.

Ora andiamo.

La fotografia all’inizio dell’articolo: l’Arco di Trionfo o Arco di Adriano, eretto per la visita dell’imperatore Adriano tra il 129 e il 130 D.C. qui a Jerash (Gerasa). L’idea era quella di allargare la città, già molto prospera e trasformare l’Arco nella nuova porta d’ingresso sud. In realtà i 250 metri circa tra l’Arco di Adriano e la vera porta meridionale non sono mai stati completati.

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Il foro, stranamente ovale a Jerash, attorniato da 56 colonne. Da qui parte la via principale, gli 800 metri del Cardo Massimo (Cardo Maximus).

Il Foro e sul fondo l’inizio del Cardo Massimo

Il Foro e sul fondo l’inizio del Cardo Massimo – Foto di Cristiano Guidetti

 

Un teatro quello di Jerash davvero moderno, utilizzato ancora oggi per l’ottima acustica. Qui si organizzano festival di importanza internazionale.

Il Teatro di Gerasa

Il Teatro di Gerasa – Foto di Cristiano Guidetti

 

Un operaio al lavoro sul Cardo Massimo. Mantenere in ordine un luogo così importante richiede sforzo e sacrificio. Curioso il fatto che il Cardo Massimo possegga ancora la pavimentazione originale e si possono notare i solchi lasciati dai carri che per centinaia di anni lo hanno percorso.

Un operaio al lavoro sul Cardo Massimo

Un operaio al lavoro sul Cardo Massimo – Foto di Cristiano Guidetti

 

Siamo a Betania, sulle rive del fiume Giordano, ora ridotto quasi a rigagnolo di acqua verdastra. Ma la suggestione religiosa del battesimo resiste eccome. Novelli battezzandi si immergono nelle sue acque cercando di rivivere i gesti di Giovanni il Battista.

Battesimo a Betania

Battesimo a Betania – Foto di Cristiano Guidetti

 

Di nuovo religione, di nuovo un luogo ricco di energia. Il Monte Nebo. Qui Mosè ebbe da Dio la visione della terra promessa e qui fu sepolto, almeno così si narra.

Monte Nebo e la Terra Promessa

Monte Nebo e la Terra Promessa – Foto di Cristiano Guidetti

 

Lasciamo la religione e tuffiamoci nella storia. Il famoso mosaico di Madaba, “La Mappa di Terrasanta”, ritrovato durante la costruzione della Chiesa di San Giorgio. Una mappa dettagliata, con didascalie in greco: ritrovamento di importanza assoluta.

Uno scorcio de “La Mappa di Terrasanta”

Uno scorcio de “La Mappa di Terrasanta” – Foto di Cristiano Guidetti

 

Ma la cittadina di Madaba mi ha regalato anche scorci di vita giordana, sorrisi, curiosità, culture che si scontrano e convivono in pace. Sì, in questo luogo ho respirato serenità.

La vita a Madaba

La vita a Madaba – Foto di Cristiano Guidetti

 

Non puoi combattere la fisica, entri nel Mar Morto ed è difficoltoso pure girarsi, una sorta di galleggiamento violento. Devi abbandonarti e smettere di lottare, il sale ha vinto. Però il tramonto a -400 metri sul livello del mare è comunque un tramonto da ricordare.

Un tramonto sul Mar Morto

Un tramonto sul Mar Morto – Foto di Cristiano Guidetti

 

In Giordania? “Mi sobbarcherei un viaggio andata e ritorno in 3 giorni solo per vedere Petra.” L’ho detto un sacco di volte. E mi sono ritrovato nel Siq, con il naso all’insù a godere di tale bellezza. Qui ho imparato a misurare la gioia in metri, quasi 1.600.

Il Siq a Petra

Il Siq a Petra – Foto di Cristiano Guidetti

 

Il Tesoro, El Khasneh, chiamalo come vuoi. Lo hai visto in mille documentari, in tanti film, ma quando te lo trovi davanti la pelle d’oca è assicurata, che tu sia o meno un viaggiatore. Qui sei davanti a qualcosa che scolpirà un bel solco nella tua anima.

Il Tesoro, El Khasneh, splendido

Il Tesoro, El Khasneh, splendido – Foto di Cristiano Guidetti

 

I gatti. Sono i veri guardiani di Petra. Ne vedi ovunque. Lui è il boss, è pure il direttore commerciale.

Gatti a Petra

Gatti a Petra – Foto di Cristiano Guidetti

 

Le Tombe Reali, rubate alla roccia anzi… regalate alla roccia.

Le tombe reali a Petra

Le tombe reali a Petra – Foto di Cristiano Guidetti

 

Più di 800 scalini per raggiungerlo, 500 metri di dislivello, tanto sudore e fatica, ma nel momento in cui ti giri (arrivi e gli dai le spalle) ti scordi tutto. Il Monastero è più grande del Tesoro, più grezzo e meno rifinito ma l’impatto c’è e gli occhi brillano, garantito.

Il Monastero, visto dal punto più alto che puoi raggiungere

Il Monastero, visto dal punto più alto che puoi raggiungere – Foto di Cristiano Guidetti

 

Anche in uno dei luoghi incantanti ci sono i geni, quelli che provano a rovinartelo con le loro imprese. Un “local” che sfida la sorte – ogni giorno immagino – saltando sulle cupole e i frontoni del Monastero per i pochi dinari che qualche sprovveduto turista gli rifila quando torna giù.

Uno ragazzo e la sua stupida performance al Monastero

Uno ragazzo e la sua stupida performance al Monastero – Foto di Cristiano Guidetti

 

La bellezza è nei particolari, lo si dice spesso e uno zoom sulla parte superiore del Tesoro me lo conferma con tutta la sua forza.

La facciata superiore del Tesoro

La facciata superiore del Tesoro – Foto di Cristiano Guidetti

 

Poche ore, qualche chilometro più giù ed ecco che gli occhi sbattono sul deserto rosso del Wadi Rum.

Il Wadi Rum

Il Wadi Rum – Foto di Cristiano Guidetti

 

Giri come una trottola sulla jeep, in preda a un’ubriacatura da deserto, la sua bellezza ti stordisce e finisci in una gola, il vento secco e caldo ti avvolge e quasi ti abbraccia.

Una gola tra le rocce nel Wadi Rum

Una gola tra le rocce nel Wadi Rum – Foto di Cristiano Guidetti

 

…e poi eccolo, esplode davanti ai nostri occhi: il tramonto nel deserto rosso del Wadi Rum. Silenzio e calore.

Senza parole un tramonto nel Wadi Rum

Senza parole un tramonto nel Wadi Rum – Foto di Cristiano Guidetti

 

Come contro altare – mi piacciono i contrasti estremi – si viene catapultati nel suk (suq) di Amman, capitale della Giordania. Urla, richiami, confusione, odori, i nostri recettori scatenato una rissa in piena regola con i neuroni, nessuno sa chi l’avrà vinta, intanto chi se la gode sono gli occhi.

Colori, odori, rumori nel suk di Amman

Colori, odori, rumori nel suk di Amman – Foto di Cristiano Guidetti

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Nessuna presunzione, manca tutto, ho grattato una superficie piena di stelle, ma la condivisione di questi scatti era quasi un dovere verso i lettori di questo blog.

A proposito di condivisione – uno dei miei “credo” assoluti – in questo viaggio ho avuto la fortuna di veder brillare gli occhi alle persone che erano con me, di sentire la loro emozione… che poi era anche la mia.

A queste 4 persone assocerò per sempre le mie sensazioni (emozioni) del viaggio in Giordania, devo a loro un enorme GRAZIE.

Le persone con cui ho condiviso la Giordania

Le persone con cui ho condiviso la Giordania – Foto di Cristiano Guidetti

Un saluto,
Cristiano