Oggi ti voglio portare a Venezia, una città unica al mondo per la sua struttura a palafitte sull’acqua, e con i suoi canali, le calli, i ponti e i palazzi tutti ci invidiano e chiunque vorrebbe visitare almeno una volta nella vita.
Ma non passeggeremo per le calli, in questo articolo voglio parlare di arte e quale sede migliore per farlo del bellissimo Palazzo Venier dei Leoni, che si affaccia sul Canal Grande, dove si trova la famosa Peggy Guggenheim Collection, uno dei principali musei della città.
Ma chi era colei che ha messo in esposizione e disponibili al grande pubblico la sua inestimabile collezione d’arte?
Dal sito del museo si legge che “Peggy Guggenheim svolse un ruolo determinante nella storia dell’arte del Novecento. Era solita dire che era suo dovere proteggere l’arte del suo tempo e a questa vocazione e alla creazione del suo museo dedicò buona parte della vita.”
Peggy Guggenheim, il cui vero nome era Marguerite Guggenheim, (New York, 26 agosto 1898 – Camposampiero, 23 dicembre 1979), è stata una collezionista d’arte statunitense.
Figlia di Benjamin Guggenheim e Florette Seligman, il padre muore sul Titanic quando lei è ancora giovane. Suo zio Solomon R. Guggenheim è proprietario del Guggenheim Museum di New York. La famiglia Guggennheim aveva costruito la sua fortuna nell’industria di estrazione dell’argento, del rame e dell’acciaio.
Nel 1919, appena maggiorenne, Peggy entra in possesso della sua parte di eredità, molto inferiore a quella degli altri Guggenheim, poiché il padre ne ha dilapidata una parte a Parigi.
Fu grazie al marito artista che iniziò a Parigi a frequentare i salotti e stringere amicizia con artisti e pittori d’avanguardia come Man Ray, per cui poserà, Constantin Brâncuşi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp.
Nella sua vita avventurosa e dedicata all’arte, tra Parigi e Londra, Peggy inaugura una collezione londinese che volle poi trasformare in museo, ella poi viaggiò moltissimo tra l’Europa e New York dove inaugurò un’altra galleria, Art of This Century, dove figura lo sconosciuto Jackson Pollok.
Grazie all’attività di gallerista di Peggy, Pollock e altri artisti americani entrano in contatto con l’avanguardia europea, in particolare il Surrealismo.
Con la fine della seconda guerra mondiale Peggy decide di tornare a Venezia, dove la sua collezione viene esposta per la prima volta alla Biennale nel 1948.
L’anno successivo, nel 1948, acquista Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande, dove trasferisce definitivamente la sua collezione, che dal 1949 apre al pubblico come Collezione Peggy Guggenheim.
Nel 1969 le opere della collezione di Peggy vennero esposte al Guggenheim Museum di New York.
In seguito Peggy deciderà di donare Palazzo Venier dei Leoni e l’intera collezione alla Fondazione Solomon Guggenheim dopo che la stessa collezione, proposta in donazione al Comune di Venezia, fu da quest’ultimo rifiutata.
***
La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è uno dei più importanti musei italiani sull’arte europea e americana della prima metà del XX secolo.
La collezione abbraccia opere che vanno dal Cubismo, al Surrealismo e all’Espressionismo.
Il museo si compone di una Collezione Permanente e di Mostre Temporanee sempre molto importanti.
Il museo espone la collezione personale di Peggy Guggenheim, che comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.
Tra questi Picasso, Braque, Duchamp, Léger, de Chirico, Kandinsky, Miró (Donna seduta II), Pollock e molti altri.
Inoltre si espone anche:
– la Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof
– la Collezione Gianni Mattioli
– Patsy R. and Raymond D. Nasher Sculpture Garden.
La mostra temporanea di questo periodo è
“Solo Per I Tuoi Occhi. Una Collezione Privata, Dal Manierismo Al Surrealismo”
24 maggio – 31 agosto 2014
Con una selezione di circa 110 pezzi, tra oggetti, dipinti, disegni e sculture che spaziano dal Medioevo al presente, l’esposizione intende rivelare il cosmo della collezione, e al contempo far emergere l’attualissima questione dell’impatto e della forza dell’arte nel corso dei secoli.
***
La Peggy Guggenheim inoltre avvicina i piccoli visitatori al mondo dell’arte con i kids day ideati per introdurre bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni all’arte moderna e contemporanea e si svolge ogni domenica dalle 15.00 alle 16.30 al museo (agosto escluso).
Il programma inizia con un piccolo “tour” del museo incentrato su diverse tematiche specifiche (un movimento artistico, una tecnica, un gioco, etc) a cui segue un’attività di laboratorio, che si tiene generalmente in biblioteca o nel giardino delle sculture, e che ha lo scopo di mettere in pratica quanto visto in precedenza.
***
Inoltre sabato 21 giugno nell’ambito della manifestazione Art Night Venezia la Collezione Peggy Guggenheim si unisce alla programmazione, promossa da Università Ca’ Foscari e Comune di Venezia.
Dalle 18.30 alle 19.30 il Dipartimento Educativo della Collezione organizza nel giardino del museo il laboratorio artistico Tessuto in famiglia.
Per bambini dai 6 ai 10 anni e le loro famiglie.
Giunta alla terza edizione Art Night Venezia coinvolgerà tutti i soggetti che si occupano di arte e di cultura in città. Una squadra senza eguali in Italia che metterà in campo il proprio patrimonio culturale e un cartellone di eventi per trasformare la notte in un’esperienza unica!
Oltre un centinaio di istituzioni pubbliche e private per circa 400 eventi gratuiti: dalle 18 a notte fonda ogni istituzione proporrà al pubblico eventi e aperture eccezionali con visite guidate, concerti, letture per la magica notte.
La manifestazione veneziana si arricchisce infine quest’anno di un importante riconoscimento, che ha anche un avvallo internazionale: con l’edizione 2014 Art Night Venezia entra a far parte ufficialmente delle Notti d’arte Europee capitanate da quella più famosa di Parigi e che Venezia condivide in Italia solo con le città di Bologna e Firenze.
Info:
=> http://www.guggenheim-venice.it/default.html
=> http://www.artnight.it/it/eventi
Articolo di
Alessia Scarparo