La puntata di “Linea Verde” di domenica scorsa, per chi l’ha vista, era sulla costiera amalfitana e mi ha fatto prepotentemente tornare alla mente quei luoghi bellissimi che ho visto qualche anno fa nel loro periodo più fiorente, la primavera.
La cosiddetta costiera amalfitana nel senso ristretto inizia a sud della penisola sorrentina e si affaccia sul golfo di Salerno, ma in questa sede ti parlerò di tutto quel tratto di costa che va da Sorrento a Salerno e che tutto il mondo ci invidia (come molti altri tesori italiani devo dire).
La penisola sorrentina divide i due golfi di Napoli e Salerno e si protende come un dito nel Mar Tirreno quasi ad indicare che poco al largo si trova Capri.
Il paesaggio è ovunque arricchito da rilievi che si tuffano nel mare e le strade sono simili a quelle di montagna ma condite da una vista mozzafiato, come balconi protesi nel blu.
Non ti racconterò di un posto in particolare perchè ogni luogo merita un capitolo a sè, innanzitutto vorrei far nascere in chi mi legge la voglia di visitare questo paradiso.
Quello che sicuramente è un gran vantaggio, in questa zona, è che nel raggio di pochi km potrai visitare moltissimi posti diversi e ogni giornata sarà unica.
Come dicevo il periodo migliore per andare è la primavera:
– primo, perchè le strade sono strette e con molte curve e nel periodo di massimo affollamento (diciamo giugno-agosto) diventano delle lunghe interminabili code (in alcuni tratti due pullaman che viaggiano in direzione opposta non passano e quindi si viaggia a senso unico alternato);
– secondo, perchè dovendo passeggiare e visitare, non c’è ancora il caldo dell’estate piena (sarebbe un gran delitto passare tutte le giornate in spiaggia e non godere appieno del territorio);
– terzo, ma forse più importante, perchè il trionfo della primavera ti acceca nei colori dei fiori e del verde ma soprattutto nel massimo splendore dei frutti di limone, abbondanti e unici in questa zona, ricchi di proprietà che non acquistano in altri luoghi.
Il profumo dolce e delicato dei fiori dell’albero di limone è il primo e intenso ricordo che ho di quella terra, appena scesa dalla macchina mi ha inebriato immediatamente.
Da visitare assolutamente la città di Sorrento e i dintorni della penisola sorrentina, Capri, Positano, Amalfi, Ravello, Pompei, il Vesuvio… io ho inserito anche la Reggia di Caserta, se vieni da nord ti è di strada arrivando o partendo per tornare a casa.
Potrai alloggiare in uno dei tanti b&b o agriturismi della zona spendendo cifre ragionevoli (tralascerei gli alberghi), ti lascio qualche sito che spero possa esserti utile:
=> Costiera Amalfitana
=> Amalfi Coast
Io di solito cerco alloggio leggermente fuori dai centri principali, se vado in auto o comunque ne noleggio una, perchè si spende molto meno e, soprattutto in questi luoghi si possono scoprire angoli, borghi o villaggi sperduti a pochi minuti dalla vita, ma tranquilli e gestiti da persone cordialissime che contano anche nel passaparola.
Qui in costiera ho alloggiato nel Borgo di Nerano di Sorrento, si trova proprio sulla punta della penisola sorrentina… mentre lo raggiungevo pensavo “ma dove siamo capitati” e invece appena siamo scesi dalla macchina il profumo, la pace, la meraviglia del piccolo borgo e la bellezza di questo posto ci hanno conquistato.
Ogni sera tornare qui equivaleva a rifugiarsi in un angolo di natura che si tuffa nel mare.
Ecco il sito ufficiale della struttura:
nel tempo, poi, vedo ora dal sito si è notevolmente ampliato e migliorato ancor di più, la piscina ad esempio non c’era.
A 2 km dal Borgo c’è la Marina del Cantone che è una spiaggetta sassosa molto carina, da cui partono anche le gite per Capri (altrimenti potrai andare al porto di Sorrento), e dove troverai alcuni ristoranti sul mare (con palafitte sul mare) in cui si mangia bene e si spende poco.
Potrai utilizzare anche i mezzi pubblici per spostarti, tra questi la ferrovia Circumvesuviana che collega Napoli con alcuni comuni della penisola sorrentina, o i bus della sita, non avrai così lo stress dell’auto.
Qui alcuni riferimenti utili:
=> Costiera
Articolo di
Alessia Scarparo