Oggi ti voglio parlare della città in cui vivo, Rovigo, città del basso Veneto al confine con l’Emilia Romagna, con cui divide il grande fiume Po e il suo Delta, di cui ti parlai tempo fa.
Anche se non è prettamente turistica la mia città offre alcuni spunti di visita che possono meritare una giornata di tempo passato tra le sue vie.
Innanzitutto la mostra che dà il titolo all’articolo, denominata “L’ossessione nordica”, allestita nella splendida cornice di Palazzo Roverella, iniziata il 22 febbraio in grande stile e che rimarrà aperta fino al 22 giugno 2014.
Il palazzo del 1400, che con la sua mole testimonia il prestigio della famiglia da cui prende il nome, si trova nella piazza principale di Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele, ed è stato completamente ristrutturato a partire dal 2000, ad opera del Comune di Rovigo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, diventando prestigiosa sede della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario, e sede di mostre di elevata qualità e risonanza.
E’ già dal 2006 infatti che Palazzo Roverella ospita mostre molto importanti che sono visitate da migliaia di persone e hanno reso la città di Rovigo una custode d’arte pittorica da tenere sempre d’occhio.
Riporto di seguito uno stralcio della presentazione della mostra che puoi trovare anche sul sito ufficiale, www.mostraossessionenordica.it, perchè, dato che non l’ho ancora visitata non posso darti un mio parere personale e non potrei dire certo cose più competenti e “ufficiali” di queste.
“A cavallo tra Otto e Novecento, alle Biennali Veneziane arrivarono le opere dei “Nordici” (tedeschi, scandinavi, ma anche svizzeri) e nulla fu più come prima.
I paesaggi del profondo nord, i ritratti, le scene di interno conducevano a mondi e a sensibilità diverse, lontane, potenti.
Trasudavano un fascino che colpiva dentro. Raccontavano altri luoghi, reali e fantastici, popolati di sentimenti profondi, di miti, di sogni, di simboli. Lontani eppure vicini all’intimo di ciascuno e per questo fonte di una malia da cui risultava impossibile non farsi contagiare.
Allora come ora.
Gli artisti italiani, uomini di sensibilità ancora più acuta, furono stregati dalle opere di Klimt, Böcklin, Hodler, Klinger e Munch, il nuovo delle Biennali.”
L’Ossessione Nordica è appunto l’influenza che questi artisti d’oltralpe impressero nei pittori italiani di quel tempo come ad esempio De Chirico, De Carolis o De Maria, Sartorio, Morelli, Previati, Laurenti, Fortuny, Wolf Ferrari, e che la mostra vuole raccontare con il suo percorso espositivo.
***
All’interno di Palazzo Roverella poi si trova la collezione permanente della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi ricca di opere prevalentemente di arte veneta dal secolo XV al secolo XVIII, tra le quali spiccano alcuni capolavori conosciuti in tutto il mondo, come la Madonna con Bambino di Giovanni Bellini.
***
Quando esci dalla mostra prenditi ancora un po’ di tempo per fare una passeggiata per le vie della città.
La piazza principale è proprio sotto Palazzo Roverella, è dedicata a Vittorio Emanuele del quale spicca una statua in bronzo al centro della piazza, che è circondata di portici con bei negozi e bar per l’aperitivo.
Proseguendo oltre, ma sempre lì accanto, trovi l’altra piazza dedicata a Garibaldi, alla fine della quale si trova il Teatro Sociale, teatro principale, che oltre alla stagione lirica e di balletto, ospita un’affermata e seguitissima stagione di prosa, una stagione concertistica e numerose altre iniziative di spettacolo rivolte anche a favore dei giovani.
La chiesa più caratteristica di Rovigo, sempre raggiungibile a piedi, a 5 minuti dalle piazze è quella dedicata alla Beata Vergine del Soccorso, ma chiamata comunemente “La Rotonda” per la sua pianta ottagonale.
In realtà il corpo della costruzione è composto da due strutture a pianta ottagonale, quella interna dedicata alla chiesa e quella esterna a porticato agibile su sette lati.
All’interno contiene, collocato su di una balaustra a pianta trapezoidale, un pregevolissimo organo a canne, opera n° 34 del famoso costruttore d’organi veneziano Gaetano Callido.
Ti consiglio inoltre una passeggiata lungo il Corso del Popolo, la via principale della città, ora zona chiusa al traffico, dove un tempo scorreva il naviglio Adigetto che è stato chiuso e deviato per la realizzazione della strada.
Lungo il Corso ti imbatterai sicuramente nelle due torri, circondate dai bei giardini, uniche superstiti dell’originario castello con annesse mura difensive, ora simbolo della città.
Se ti rimane un po’ di tempo, merita la visita anche il Museo dei Grandi Fiumi, situato nel complesso architettonico costituito dalla Chiesa e dall’ex Monastero Olivetano di San Bartolomeo che dopo un radicale restauro dell’intero complesso architettonico, nel 2001 è stato aperto al pubblico.
Il Museo vuole valorizzare il patrimonio archeologico, etnografico, culturale e ambientale della terra polesana, profondamente segnata nel suo profilo geografico e nel suo sviluppo storico dai due maggiori fiumi italiani, il Po e l’Adige, e caratterizzata dal delta del Po.
Sono attualmente visitabili le sezioni espositive dedicate a: età del bronzo, età del ferro, età romana, il Medioevo.
Buona visita.
=> www.comune.rovigo.it
=> www.palazzoroverella.com
=> www.polesineterratraduefiumi.it
Articolo di
Alessia Scarparo