Altro che Brics: l’acronimo da tempo sulla bocca di tutti, anche di chi non sapendo come meglio identificare i mercati davvero emergenti si avvale della magica parolina (che, come sappiamo, racchiude Brasile, Russia, Cina e – ma non sempre – Sudafrica), è roba vecchia, è già superato.
Ben altri vi hanno fatto seguito, anno dopo anno, ma purtroppo non hanno avuto – almeno stilisticamente parlando – la stessa fortuna.
Sarà che diventano sempre più ostici, con sempre meno vocali e sempre più consonanti.
O che, comunque, non sono universali ma si riferiscono all’economia sì, ma quella “solo” turistica (che però per tanti è senza dubbio di peso, e lo dovrebbe essere anche per noi in Italia).
Chi li ha coniati?
Succede (soprattutto) a Londra, a novembre, nell’ambito del WTM, World Travel Market, una delle due fiere del turismo (insieme all’Itb di Berlino) più importanti e influenti d’Europa.
Due anni fa era toccato agli Slimma, vale a dire Sri Lanka, Indonesia, Malesia, Messico e Argentina, identificati come i nuovi emergenti del turismo.
L’anno scorso il gioco si è fatto ancora più difficile, si è passati ai Tusckns: Thailandia, Emirati Arabi, Corea del Sud, Cile, Kenya, Nigeria, Singapore…
E quest’anno?
Si torna a un lessico più tranquillo, anche se il soggetto è diverso.
Non si parla di Paesi, ma di tendenze.
Sono quelle che, sempre al WTM di Londra, vengono identificate da uno studio che viene diffuso in occasione dell’evento, e che si chiama Global Trends Report.
E globale quest’anno lo è stato davvero perchè ha voluto identificare, per ogni continente o regione, la tendenza più evidente del turismo di oggi e di quello che verrà.
E a chi appartiene l’acronimo? Agli Stati Uniti.
E’ la volta di PANKs.
Cos’è? Sarebbe meglio dire, chi sono?
No, nessuna nuova corrente musicale qui, si tratta invece di allegre ziette che amano viaggiare e portare con loro i nipoti.
Infatti è un acronimo, e sta per “professional aunt, no kids”.
E ne hanno buoni motivi perchè pare che ben il 42% delle donne tra i 15 e i 44 anni negli States non abbia figli.
E naturalmente non potevano passare inosservate visto che a intercettarle ci ha pensato una community “per zie e madrine”, Savvy Auntie, diretta da tale Melanie Notkin.
Che, dice, le Panks sono 23 milioni e sono pronte a spendere 9 mld di dollari per i “loro” bambini.
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In Gran Bretagna invece niente acronimi, arriva piuttosto l’indice della felicità.
Pensavi di giudicare una compagnia aerea solo a seconda di prezzo e comfort?
Sbagliato, arriva anche un altro parametro, il grado di “happiness”.
L’idea è venuta a Routehappy.com, un nuovo motore di ricerca.
Al grido di “Il prezzo non è tutto”, il sito passa in rassegna 180 tipi di aereo e 4mila aeroporti: così le rotte vengono catalogate e giudicate anche in base allo spazio tra le poltrone, alla ricchezza dell’intrattenimento di bordo e naturalmente ai commenti di chi ci ha volato.
Ho provato a dare un’occhiata, alcune voci sono ancora incomplete e si tratta di quello che giustamente si definisce un work in progress.
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E in Europa?
Beh, qui il trend nuovo è in realtà antico, ma ammantato di definizione a misura di 2.0: è il viaggio peer-to-peer.
Che è come dire: da pari a pari.
Vogliamo un modo smart per risparmiare ma vogliamo anche viaggiare in moto più autentico, e così ecco gli appartamenti, i tour con i locali e, nomi come Airbnb, HouseTrip e HomeAway, per intenderci, Touristlink e Vayable.
E naturalmente BlaBlaCar. Il viaggio in auto condiviso.
Ti lascio con un’ultima tendenza che mi ha molto colpito, perchè più che una tendenza è, in verità, un ossimoro!
E’ la low cost… di lusso.
E dove altro poteva attecchire se non negli Emirati?
Là dove compagnie di prestigio come Emirates e Etihad Airways hanno iniziato a dettare legge e a spostare l’asse delle rotte aeree dall’Europa più verso il Golfo, il fenomeno delle compagnie aeree senza fronzoli non ha mancato comunque di crescere.
Ma come conviverci?
E così, via: sulle low cost è apparsa la business class.
E’ successo a Jazeera Airways che però, dicono, dopo questa mossa ha di fatto lasciato indietro la sua essenza nofrills.
E succede anche a flydubai.
Non credo però che qualcuno come Ryanair seguirà la scia!
Anche se qualche passo avanti nel comfort c’è già: dal secondo “item” (piccolo, tipo borsa da donna) accettato finalmente a bordo a un’altra, piccola, rivoluzione: dalla primavera prossima tutti i posti a bordo saranno pre-assegnati.
E che ne sarà della corsa alla poltrona migliore?
Articolo di
Mariangela Traficante