La strada scorre sotto le ruote

La strada scorre sotto le ruote – Foto di Ron Cogswell

 

Non ti parlo di un’esperienza, ma di un sogno chiamato “On the road“, idea che in modo ciclico torna a insinuarsi nella mia testa.

On the road per me significa Stati Uniti, sottinteso certo, ma è sempre sempre meglio essere chiari.

E’ un sogno che passa subito al “pratico“, inizio a pensare alle tempistiche, ai costi, ai dettagli… ma come si fa a portare un sogno fino ai dettagli??? 🙂

Inizialmente l’ossesione portava il nome di Coast to Coast, poi cambiò e divenne Route 66, da qualche anno e dopo aver letto “Strade Blu” di Least Heat-Moon si è consolidata in un’immagine: l’alternarsi di grandi carrozzoni stile Las Vegas con la ricerca di piccole realtà fuori dal tempo.

Mi vedo seduto a una veranda mentre chiacchiero con un’attempata signora dell’Illinois, mangiando una fetta della sua Apple Pie, so per certo di poter vivere un’esperienza del genere, sarà diversa dal sogno, sarà ancora meglio.

Poi si attiva la mia mente pratica e inizio a pensare:

Ai voli
Dove arrivare e da dove ripartire, infilo simulazioni su simulazioni in Skyscanner e perdo ore intere.

Al mezzo ideale per un viaggio del genere
Mi spulcio diari, storie, consigli di altri blogger e/o viaggiatori… grandi auto, caravan, decappotabili con cui correre su lunghe strade dritte – ma non troppo, le multe e i controlli sono frequenti (sogno contro pratica!)

A dove alloggerò
Questo è semplice, nella maggior parte dei casi mi vedo nei motel, alla ricerca di un’atmosfera asettica e qualche volta squallida vista e rivista in centinaia di pellicole cinematografiche (il cinema… altro amore).

Ai tanti dettagli tecnici
Dall’assicurazione viaggi, per quanto mi riguarda SEMPRE obbligatoria fuori dall’Unione Europea, in questo caso ancora di più e allora spulcio Travel Guard per capire quale sarà la più adatta.
Alle mappe da acquistare e studiare, io non sopporto i navigatori, devo vivere la strada e un apparecchio elettronico che mi guida annulla l’esperienza, ho provato in passato e al rientro non ricordavo la metà del percorso fatto.

A quanto impiegherò
Qui il sogno devia e di nuovo torna sogno.
Per un on the road non bisogna avere un tempo prefissato… impiegherò 3 settimane? benissimo, sono rimasto nei tempi; mi serve un mese? nessun problema.
E’ forse il punto più difficile da portare nel campo pratico, ma ce la farò!

Ai compagni di viaggio
Andranno scelti con cura, rimanere settimane chiusi in un’auto, condividere esperienze autentiche ma anche tanti problemi organizzativi non presuppone il solito viaggio.
In realtà è un punto che non mi preoccupa più di tanto, al momento giusto ci troveremo e sapremo di esserci scelti.

Rileggo le righe scritte e noto con piacere di non avere MAI utilizzato il condizionale, parlo sempre al futuro, segno che il mio “On the road” non è più solo sogno, si stanno già delineando i contorni.

Un saluto,
Cristiano