L’Himalaya evoca subito la vastità e la purezza della Natura, montagne altissime e valli quasi desertiche dove monaci e pellegrini si muovono in un tempo che pare sospeso. Sono luoghi dello spirito che attraggono da sempre i viaggiatori che cercano nei punti più vicini al cielo un contatto più profondo con se stesso.
Sono anche regioni aspre e molto terrene dove l’essere umano da sempre vive con fatica.
La valle dello Spiti si è aperta al mondo solo dal 1992 e anche ora, in molti mesi le abbondanti nevicate la costringono all’isolamento e al silenzio. In questo ambiente raro si trovano villaggi, tra i più alti del mondo, come quello di Demul, che pur incastonato in questo regno antico, è uno tra i più ecologici dell’Himalaya. Qui le case hanno pannelli solari, vengono coltivate serre in modo biologico ed esistono anche progetti di sostenibilità sociale, che mirano a mantenere le tradizioni ancestrali, garantendo allo stesso tempo un’istruzione che guarda al mondo moderno.
Viaggiare in questi luoghi non è solo ammirare sacre vette coperte da ghiacciai perenni ma toccare con mano piccole comunità che non vogliono sopravvivere ma diventare protagoniste della loro vita. Il percorso consapevole che propone l’impresa sociale e tour operator Conscious Jouneys è un viaggio fatto di incontri e anche di sfide, perché qui nello Spiti e nelle valli vicine, si avverte la forza dell’Himalaya, un’ambiente che richiede adattamento fisico e mentale, ma che viene ripagato dalla dimensione umana e spirituale.
Nello Spiti si respira infatti l’antichità delle tradizioni buddiste e del particolare animismo che le compenetra. Al viaggiatore consapevole può capitare di assistere quindi a rituali ancestrali come la rarissima esibizione di Buchens, dove un Lama menestrello compie gesti tramandati da generazioni, secondo la tradizione del buddismo tibetano tantrico, per sbarazzarsi degli spiriti maligni, un rituale ancora vivo che si può vedere solo qui nella valle di Spiti.
In questo mondo remoto esistono anche antichi monasteri che hanno tramandato e diffuso forme di meditazione e preghiera, costruzioni di più di 1000 anni che sanno ancora parlare, senza bisogno di parole, al nostro bisogno di interiorità. Ecco allora l’opportunità di entrare nel convento di Pangmo, dove si possono seguire le attività quotidiane delle sue monache, gesti concreti intrisi però di una spiritualità vissuta con fede, una dolce tenacia che è capace di superare le difficoltà di questo ecosistema.
Il viaggio nello Spiti e nell’Himalaya in partenza ad agosto diventa una porta privilegiata verso una realtà straordinariamente diversa dalla nostra, cresciuta sulla dura roccia delle montagne più alte del mondo, ricca però dei vastissimi silenzi di queste altitudini e ora capace di accogliere un turismo sostenibile e responsabile.
Ospitato in semplici ma accoglienti case private o assistendo alle opere di artisti, alle tradizioni artigianali delle donne o ad antiche pratiche buddiste, potrai contribuire affinché queste comunità continuino a diffondere il loro messaggio di pace ed equilibrio al mondo, arricchendoti di un contatto che non diverrà solo ricordo da condividere al ritorno ma esperienza di vita, capace di scavarsi la sua strada dentro di te.
Un saluto,
Cristiano