Quando non viaggio o non lo organizzo, quando non leggo appunti, guide, libri a riguardo, me lo gusto in tv.
Sono cresciuta guardando il Kilimangiaro tutte le domeniche pomeriggio. Nessuno osi toccare Licia Colò!
Vedo una bambina che osserva gli animali insieme ai nonni durante i documentari di Quark, un’adolescente che attende il finale dei telegiornali per le rubriche dedicate, come Sì viaggiare. Trasmissioni come Linea Verde o Blu, l’intramontabile Sereno Variabile e gli approfondimenti sui popoli e le loro culture con Geo&Geo e Passaggio a Nord- Ovest.
Tanti i programmi sull’argomento, difficile ricordarseli tutti: Magica Italia, Dreams Roads ecc. Sono ricordi recenti e lontani, un modo comodo per viaggiare stando seduti sul divano (cit.)
Non è un piacere svegliarsi la domenica mattina con immagini rilassanti accompagnate da una musica soave, raccontate da una voce calma e calda?
Senti solamente i versi della natura mentre sorseggi il tuo caffè. Mi commuove rivedere in televisione i Borghi più belli d’Italia su rai 5 raccontanti come si legge una fiaba a un bambino, sempre con la stessa colonna sonora che genera sicurezza, magia e lieto fine.
Tutto perfetto quindi… A parer mio insomma. Quello che leggi (io ad esempio) oppure che vedi in tv o in foto non è necessario che sia bello ma è obbligatorio che faccia sognare e che susciti curiosità perché sono questi due i soli elementi che dovrebbero spingerci a spostarci per scoprire nuovi luoghi.
Tra i due io preferisco la curiosità perché ha molte più sfaccettature, si può essere curiosi in diversi modi e per tanti motivi, mentre il sogno è comune e spesso riconducibile brevemente a sole e mare. È la curiosità che ci anima e ci da coraggio nel capire un’opera d’arte, nel salire centinaia di scalini, nell’assaggiare un piatto sconosciuto, nell’approcciarsi a un’altra persona.
E la curiosità la si può e la si deve stimolare in maniera diversa, sempre nuova ed intrigante per sorprendere chi ci sta seguendo.
Perché la curiosità alimenta il viaggio e il viaggio alimenta la curiosità, una ruota che può non fermarsi mai.
Ed è in questo che le trasmissioni italiane peccano un po’. Si parla in verità solo di turismo, di cultura, di cibo ma non di viaggio.
E allora mi chiedo perché questi approcci italiani sono solo celebrativi, per niente personali, mai innovativi e curiosi. Nessuno che si metta alla prova, che viaggi da viandante, che abbia fame d’incontri sinceri, il coraggio di uscire dalla sceneggiatura e di perdersi iniziando così un viaggio vero.
Tutto quello che sappiamo produrre di nuovo in materia di viaggio è quello proposto da MarcopoloTV? Ma dai…
Qualcuno mi contraddica, ti prego, con esempi che non conosco! Mi rammarica notare che i soli esperimenti sono targati Francia e Canada, poi USa e Inghilterra.
Hai presente “Posso dormire da voi”? Assolutamente ridicolo il giornalista francese con le due telecamere messe addosso, la prima per inquadrarsi e la seconda per mostrare il resto. È impertinente quanto divertente l’idea di farsi invitare a cena e dormire gratis a casa di un abitante del luogo; di più, non sceglie a priori le mete e i luoghi sono sempre lontani dagli itinerari battuti.
Interessante prospettiva è quella proposta anche tramite flash dalla fotografa canadese con racconti dalle città di mare e genuini e gentili i racconti di tutti gli esperti facenti parte del “les nuveaux explorateurs” con racconti dalle megalopoli, il cuoco o lo sportivo vagabondo, racconti sulla bellezza ecc…
Testimonianze vere, con un linguaggio semplice ma autentico intento a raccontarti un dettaglio, il viaggio personale. L’argomento può apparire banale ma non lo è manco per sogno!
La tv da sempre ci educa, ci indirizza nelle nostre scelte, dalla tavola, alla politica, alle vacanze… E alla propensione al viaggio.
E pur li sapevamo fare quei programmi. Turisti per caso. Ampliato anche in Velisti per caso, Evoluti per caso e Misteri per caso.
Alternativi, intelligenti, ironici e per adesso unici.
Non posso dimenticare il mal di mare di Patrizio Roversi e le considerazioni stordite di Syusy Blady. Loro sono stati il primo forum di viaggiatori, il primo blog. Favolosi. E che dire di Overland vere e proprie spedizioni umanitarie a bordo di camion che percorrevano strade improbabili su territori quanto mai, allora, sconosciuti ed inarrivabili.
Quante volte ho sognato di essere li anche io ad aiutarli a cambiare una ruota! Ha fatto scuola Beppe Tenti, di viaggio e solidarietà di puro impasto italiano. L’approccio, senza conoscere le lingue del posto, basato solamente sul rapporto umano, sull’idea del momento, sull’importanza del gruppo. Una lezione di vita prima che di viaggio. Molto di più di una trasmissione televisiva: qualcosa di cui andare fieri.
Anche con la tv si possono far nascere nuovi viaggiatori se il tutto avviene con criterio.
Articolo di
Silvia Balcarini