Hierapolis per gli amici Pamukkale, al contrario dei luoghi precedenti, è una delle cartoline della Turchia: le tondeggianti e bianche vasche d’acqua riempiono per intero il cartoncino da affrancare. Come dargli torto?
Il sito non è grande… è grandissimo, sia come estensione che come offerta. Qui c’è il paesaggio naturale di estrema particolarità e bellezza, ma vi è anche una città romana (mica scemi!) e una bella passeggiata fiancheggiata da fiori, panchine e qualche ristoro. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
Ti dico che in 3 ore vedi quasi tutto (il museo l’ho mancato e si paga come supplemento già all’ingresso) però con il fiatone, cosa che non bisognerebbe fare e alla fine arranchi verso l’uscita. Quindi calcola almeno una-due ore in più; avrai il tempo di camminare con lentezza, fermarti più volte. Portati dietro certamente l’acqua (anche se ci sono due bar all’interno). Il mio consiglio è di passarci la giornata oppure di entrare subito dopo pranzo (se non sei a Hierapolis nei mesi più caldi).
Vedi per prima cosa la parte storica, che rimane, tranne il primissimo tratto, sulla parte destra del camminamento poi, tornando indietro dalla parte pedonale fiorita, guarda il panorama e fermati in ultimo alle pozze vicino l’uscita, con la speranza che ci sia meno gente e il pomeriggio, giunto alla fine, ti regali la luce migliore.
Organizza la tua visita tendendo presente anche: appena il sole se ne va è tutto poco illuminato (sia benedetta l’app “torcia” sul telefono) e cosa da non sottovalutare, in considerazione della durata della visita, è poco e mal segnalato all’interno. Una cartina mostra all’inizio gli itinerari ma non viene più riproposta, (fotografala) perché purtroppo sul sentiero non sono riproposti via via cartelli che ti indicano il giusto sentiero per raggiungere i punti d’interesse.
Non ci si perde sia chiaro, e tutto è fattibile, ma si cammina ancora di più di quanto non si sarebbe fatto seguendo un circuito ben segnato. Sempre nell’organizzarti ti comunico anche che l’orario cambia a seconda delle stagioni (a settembre 2014 chiusura ore 21), il parcheggio invece chiude prima del sito (almeno quello all’entrata nord chiude alle 20!); il museo effettua un altro orario (a settembre alle 20 ma dopo le 19 non si può più entrare).
E poi…
Ci sono 3 possibilità di entrata: quella a sud più vicina alla cittadina, quella a nord più distante di qualche chilometro dal centro di Pamukkale e il sentiero pedonale. Io sono entrata dalla parte nord che dovrebbe essere quella dei gruppi, poi uscendo, sono andata a dare un’occhiata anche all’altra entrata e i pullman erano parcheggiati anche lì! (se ne hai la possibilità fallo anche tu ti permetterà di vedere la portata della montagna bianca).
Il camminamento invece, parte proprio dai giardini dove, a prescindere se sceglierai di salire da qui o meno, regalano l’immagine dal basso della falesia bianca, da vedere di giorno e di notte, quando è illuminata. Il camminamento sale sulla rupe.
Ti ricordo che bisogna essere scalzi per camminarci sopra e la superficie risulta un po’ fastidiosa e a tratti scivolosa. Si fa lungo parlare del bagno che in teoria si potrebbe fare all’interno, tanto che molti turisti giungono vestiti in costume o poco più risultando ridicoli e fuori luogo. Inoltre le ciabatte da mare non sono proprio il massimo della comodità quando ti addentri nella parte storica.
Chiarendo: nelle pozze naturali oramai da anni non si può più fare il bagno, sono state però allestite delle pozze artificiali dove puoi entrare; ti sfido però data l’altezza dell’acqua e la quantità di persone se riesci veramente a farti un bagno. L’unica vera possibilità è quella di bagnarti giusto i piedi oppure pagare un altro ingresso entrando nella piscina termale che segue un altro orario (chiudeva alle 19 ma non potevi entrare dopo le 18, se non erro). Nuoterai tra capitelli e colonne. Se questa è la tua intenzione allora portati dietro costume e asciugamano, per le tue cose puoi utilizzare gli armadietti di sicurezza a pagamento.
Stupendo il teatro ma non tralasciare nemmeno i bastioni e la necropoli.
Che strano guardare opere tirate su nel II secolo A.C. passeggiando sul camminamento di travertino costruito ai giorni nostri, già rotto e sconnesso.
L’abbagliante creazione della natura pare essere una grande colata spumosa di panna ed invece è… calcare! Praticamente a voler esser cattivi basterebbe esser armati di aceto e Viakal! 😉
P.S. La cittadina di Pamukkale è costituita da alberghetti, ristorantini e negozietti per turisti. Il tutto con un risultato non fastidiosamente eccessivo. Per adesso.
Articolo di
Silvia Balcarini