Se hai seguito i miei suggerimenti adesso hai in mano la mappa della zona in cui ti trovi con relative spiagge.
Dalla mia piccola osservazione ti posso dire che nella zona costiera a sud dell’isola, per capirsi, da Cagliari a Villasimius e su risalendo sulla costa Rei è abbastanza semplice trovare le calette avendo sottomano una mappa o una guida oppure qua e là chiedendo informazioni ed osservando, durante la stagione, il serpente di macchine parcheggiate in strada.
Comunque volendo mettere su un’equazione direi che: traversa non asfaltata uguale strada per il mare.
A nord della Sardegna o meglio nella zona di Palau le cose si complicano data la maggior presenza di costruzioni e la morfologia del territorio, più collinoso. Ti riporto quindi una lista delle mie esplorazioni con indicazioni semi-accurate delle spiagge che ho scovato durante la mia settimana sarda.
Consiglio “di mamma”: porta con te sempre l’acqua, un paio di scarpe comode per un’eventuale lunga passeggiata, un cappellino e qualcosa da sgranocchiare. Ti sarai preparato ad ogni evenienza.
Ah, quassù stai attento io spesso andavo in roaming involontario agganciando la Francia!
Aguzza la vista e la mente. Via.
Sbarcando presto la mattina a Golfo Aranci ho sostato per un giretto a Porto Cervo e Porto Rotondo.
Sì, mi sono sentita una VIP, non c’era nessuno, tutto era ai miei piedi. Scendendo per Porto Cervo sul percorso pedonale alla tua destra c’è una piccola strada che porta ad una chiesa moderna e molto particolare.
Peccato fosse chiusa ma l’esterno è a vetri. Butta un occhio.
Porto Faro Palau.
Prima del passaggio a livello gira a sinistra, vai oltre la lunga spiaggia La Sciumara (Rada di mezzo Schifo) prosegui in direzione Palau Centro, oltre la traversa che porta al campeggio, subito dopo un lungo parcheggio che ti rimane sulla sinistra, metti la freccia e gira proprio a sinistra seguendo le indicazione per il ristorante il faro, questa zona si chiama Punta Palau.
La strada finisce in un residence, difficile capire dove inizia la proprietà privata e dove la pubblica. Pensa che sul percorso ci sono svariati cartelli con su scritto proprietà privata ma i piccoli cestini della spazzatura riportano la dicitura Comune di Palau. Mah.
Il faro e devo dire anche il residence colorato con la piazzetta ed il ristorante regalano una immagine piacevole specie al tramonto.
Se hai un bambino oppure senti il bisogno di avere una pineta vicino recati alla spiaggia dell’Isolotto, inoltre passando dal mare oppure tra i vari sentieri puoi raggiungerne altre, sempre piccole, graziose e riparate dal vento. Lascia l’auto in Via del Vecchio Marino prima della piccola rotonda che conduce al campeggio, sulla destra c’è un enorme edificio moderno marrone, forse una scuola, mentre a sinistra il ristorante Franco e Narci, di lato il passaggio pedonale.
Porto Rafael.
Alla prima rotonda proprio fuori Palau prendi la prima uscita a destra, sali e percorri la strada “maestra” fino a quando non si biforca la strada, l’”entrata” è un arco che si scorge in un piccolo spiazzo sempre sulla destra, cerca parcheggio. Passato l’arco si cammina per un minuto al fresco, il piccolissimo porto ti aspetta.
Porto Rafael è per veri intenditori: un mignon stiloso profumato di autentico. Leggi la targa che ne racconta la storia.
Cala Martinella.
All’entrata di porto Rafael la strada si biforca e continua a salire, prendi a destra (il porto ti rimane quindi sulla destra) continua a salire in direzione dell’Osservatorio, prima di esso devi girare a destra entrando nella zona altamente abitata, prosegui più diritto possibile, la strada ad un certo punto inizia a scendere, diventando ancora più piccola, continua sempre cercando di immaginare una linea diritta.
Se la stradina comincia ad essere meno abitata ci sei. C’è l’ultima biforcazione e girando a destra, sei arrivato alla caletta.
Dalla strada principale all’arrivo saranno 2 km circa. Si tratta di un angolo meraviglioso.
Se ne è accorto anche chi ha cementato una parte della caletta per rimettere la sua imbarcazione nel garage posto proprio sulla spiaggia. Dannati!. Idem il piccolo attracco con concessione privata (sarà sempre valida la concessione?) tutto di cemento (ma colorarlo o rifinirlo in legno no? Dannati ancora!)
Nonostante ciò merita vederla e farci il bagno. E merita ribadire che questa è costa sarda, quindi italiana ergo nostra.
Alla biforcazione, girando invece a sinistra c’è una strada senza senza via d’uscita (volendo si fa manovra). Puoi lasciare comunque l’auto alla caletta e proseguire a piedi non sono più di 5 minuti.
C’è la catena e il cartello con scritto zona Militare (la prima volta sono tornata indietro, poi ho chiesto). E’ invece un Centro Trasfontaliero per lo studio per la dinamica dei litorali chiamato anche O.C.E.A.N.S.
Puoi entrare garbatamente e godere della vista dall’alto sul mare che in questo punto arriva violento sugli enormi scogli proprio sotto i piedi. Attenzione quindi se ci sono dei bambini. Questa è Punta Sardegna.
Adesso puoi tornare indietro sui tuoi passi e andare all’Osservatorio. Si sale velocemente la irta scala che porta in cima. Da quassù 360 gradi di mare, spiagge, isole e l’immancabile gioco:
Quella cos’è? Là dove siamo? E’ facile trovare vento.
…to be continued (continua)
Articolo di
Silvia Balcarini