Il mio percorso “ottembrino” in Andalusia è durato 9 giorni.
Te lo racconterò in ordine sparso.
Mica posso fare tutto io…
Lo rimetterai in ordine tu seguendo i puntini sulla cartina.
Tarifa è la città più a sud d’Europa, il suo clima ne è la dimostrazione, figurati che in traghetto arrivi a Tangeri in mezz’ora, tornando, se vuoi, in giornata.
Praticamente l’Europa che sfiora l’Africa.
Nota informativa: Devi avere il passaporto se vai da solo, occorre la carta d’identità se vai tramite gita, che vuol dire: vai in una qualunque agenzia e ti segni in un gruppo.
Non è detto che sia una vera e propria gita, molti fanno la spola per lavoro.
Con circa 30 euro vai e torni, a ottobre.
Tarifa è un puntino sulla lunga costa spagnola famosa per il vento e quindi attrazione per il windsurf e kitesurf.
Annotati le deviazioni principali (baia di Valdevaqueros, jardin de la Dunas, playa de los Lances, Bolonia).
Da fare il giorno precedente o quello successivo.
Passeggia a piedi nudi sulle spiagge deserte ed enormi, (non sto esagerando) raccogliendo conchiglie e osservando il mare.
Mancava il cane e la propria villa sulla spiaggia per sentirsi come nei film americani.
Esperienza rilassante e piacevole, il vento non era esasperato, ma sarà stata fortuna?
Boh. Fammi sapere se hai notizie diverse.
Il vento portentoso mi ha invece avvolto al porto, sul famoso porticciolo che divide il mar mediterraneo dall’oceano Atlantico (e la differenza si vede!).
Nelle zone d’ombra ho avuto brividi di freddo.
Questa è un’altra prospettiva: mare, vento, castello e borgo.
Non con poche difficoltà ho assimilato migliaia di calorie provenienti dal miele e la frutta secca, nonostante i miei capelli si insinuassero in bocca e nel sacchetto dei biscotti locali.
Il centro storico ricorda una medina, tutto bianco in stile… arabo, anche greco, praticamente andaluso.
Tarifa è una delle tante realtà del sud della Spagna che tiene il ritmo della vacanza.
Cammini pacifico con il naso appeso e senza farti troppe domande, ti siedi all’ombra in piazzetta e poi quando vuoi continui.
Negozietti, ristorantini, mini balconi appesi, crocevia di stradine minuscole e una ragnatela di salite e discese.
Pronuncia ad alta voce: “DESCANSO”.
Vedi! Anche senza conoscerne il significato non ti senti già più rilassato?
Se vuoi essere assolutamente certo di guadagnarti foto senza nessuno, cammina dalle 14 alle 16-17.
Non c’è proprio nessuno.
Procedendo a mo’ di labirinto ho raggiunto il castello.
E’ una fortificazione che regala una mezz’ora gradevole, qualche scorcio sul mare e la visione di una minuscola chiesa.
Famosa è la torre di Guzman che per non arrendersi al predominio musulmano lasciò che sgozzassero davanti ai suoi occhi suo figlio di 9 anni… Genitori di altra epoca!
Ho dormito in hostal, cioè in pensione appena fuori le mura, al Villanueva, vicino ai caffè e pasticcerie per far colazione.
Semplice e pulito.
Se ti viene “il fiatone” salendo le ripide scale puoi trovare conforto sulla terrazza.
Ti consiglio di pranzare nella piazzetta de San Martin, si trova subito a destra appena entri dentro la porta di Tarifa passando dalla piazzetta di la Paz, se non erro.
Al bar Playa Blanca.
Io ho scelto di mangiare pesce ovviamente.
La casa offre massimo 5 tipi di pesce fresco, ben fritto e abbondante.
Contorno? Patate…
Da bere? Acqua, birra e bibita globalizzante.
Niente caffè o altro.
Che bella questa semplificazione del menù.
Noi dovremmo imparare.
Totale 9 euro a testa.
La sera mi sono accomodata in uno dei localini, al cafè Almedina sotto plaza Santa Maria; un andaluso, un argentino e un italiano destreggiano questo piccolo locale affollato; arredo, colori e atmosfera impeccabili e l’inconfondibile flamenco cantato dal vivo.
Una sangria, un tè alla menta fatto con maestria, tanto è buono e profumato.
Te l’ho detto, ero in vacanza.
L’atmosfera a Tarifa è curata ma non formale.
Attiva ma non chiassosa, anche di sera.
Per chi non dorme di notte, ci sono molti bar, discoteche soprattutto sulla spiaggia, qualcuna proprio sulla sabbia.
Non dimenticare di concederti una mattina o meglio un pomeriggio per la visita di Baelo Claudia.
Un sito archeologico, era una città romana, affacciata sul mare e vicino alle dune.
Ben segnalato il giro tra le rovine e opportunamente raccontato sui pannelli.
Bello sul serio.
Interessante il museo e il prezzo, gratis.
Un po’ Africa, un po’ Americo-ispanica, un po’ mediterranea, a me Tarifa è piaciuta un sacco.
Articolo di
Silvia Balcarini