Quanta incredulità che vedo negli occhi delle persone a cui racconto i colori incredibili ammirati tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio nel nord della Norvegia, alle Isole Lofoten.
Sì, fanno fatica a credere che l’inverno abbia colori nel nord dell’Europa.
Negli anni abbiamo visto centinaia di immagini con grandi distese bianche e silenziose, senza un filo di vegetazione da nessuna parte e invece… alle Lofoten non è così.
L’unico modo che ho per sfatare questo mito è pubblicare un piccolo racconto fotografico in cui saranno le immagini stesse a riempire gli occhi dei colori invernali norvegesi.
Iniziamo con la lunga lunga alba di Svolvær, uno dei centri più grandi (se possiamo chiamarlo grande) delle Lofoten.
I colori delle case, i riflessi sull’acqua e il cielo che tarda ad accendersi
Poi finisci su un gommone, indossando una tuta gialla e blu che ti protegge dal freddo e sei in pieno safari fotografico alla ricerca dell’aquila di mare.
Un trekking leggero, piccoli ramponi installati sotto le scarpe aiutano a stare in piedi e a salire su un’altura da cui godere del grigio, del marrone, del bianco e di tutta quella natura, compreso un lago ghiacciato e immobile.
Su quel lago ci puoi anche camminare, e così sia, mi si affollano in testa migliaia di immagini: incidenti visti nei film o letti sui libri, rotture del ghiaccio e tuffi senza ritorno, ma ci sono scolaresche la cui ora di ginnastica si svolge proprio su quel ghiaccio e allora poche balle!
Il colore arancione dei coni posizionati come pali delle porte per la loro partita di hockey è un contrasto estremo!
Il tempo passa veloce, anzi… è arrivato il giorno da meno di 3 ore ed è già tramonto, qui il tempo scorre in modo diverso, mi sento diverso.
E i colori si accendono di nuovo, la cornice è uno dei tanti villaggi di pescatori che si incontrano sulle strade delle Lofoten.
Il mattino dopo, una sosta lungo la strada mi regala l’immagine di un postale norvegese che se ne va verso il mare aperto, in quella luce che non puoi ancora definire giorno anche se sono le 11 del mattino.
Andenes, centro all’estremo nord delle Lofoten, un nome che ricorderò tutta la vita, un nome che mi ha regalato l’aurora boreale in tutta la sua magnificenza.
…e diventano belli pure i rottami e le carcasse metalliche se illuminati dall’aurora boreale, una sorta di quadro post moderno.
Tornati al “classico”, lo spettacolo è unico e DEVI fissarlo nella tua mente oltre che nell’immagine della fotocamera, non puoi rischiare di perdere dalla memoria una danza di colori nel cielo, MAI!
In pieno oceano atlantico, guardare al largo verso l’ignoto mi inquieta, non lo nego, vedo l’acqua fredda come una tavola grigia e dura, e invece orche e capodogli saltano, mangiano e vengono qui da sempre per nutrisi.
Al rientro in porto è già tramonto, ad Andenes i colori sono ancora più vivi e la fotocamera continua a documentarli, impossibile da descrivere con le sole parole.
Un saluto,
Cristiano