Perito Moreno, io sono venuta in Argentina per te.
Il ghiacciaio Perito Moreno (terza riserva d’acqua al mondo) su una superficie di 250kmq, insieme ad altri 48 ghiacciai forma il Campo di ghiaccio patagonico sud (Campo de Hielo sur).
Questo mega ghiacciaio misura circa 17.000Kmq (90% Cile e 10% Argentina), diventando la terza calotta glaciale al mondo dopo Antartide e Groenlandia.
Tutto questo per dire, che a volte, le dimensioni contano.
Il Perito Moreno fa parte del Parque de los Glacieres (Unesco, 4150 Kmq) insieme ad altri ghiacciai come il Viedma, Upsala e Spegazzini, anch’essi famosi.
Tutti si mostrano sul lago Argentino e sul lago Viedma.
Nota: è uno dei tre ghiacciai patagonici che non si sta ritirando.
Oltre alla sua bellezza incontrastata, lo rende ulteriormente attraente la sua semplice logistica turistica.
Tutti possono vederlo da vicino.
Si arriva a el Calafate da non confondere con Cafayate (io lo faccio ancora adesso).
Dall’aeroporto prendendo un taxi in un pomeriggio burrascoso non ho la sensazione di percorrere la grande Patagonia ma semplicemente una landa desolata.
Questa è una terra difficile e tempestosa: acqua, vento e temperature che possono salire e scendere velocemente.
Il centro di El Calafate è piccolo, lo si percorre a piedi, negozi, bar, ristori.
Ovunque presenti articoli per la montagna, abbigliamento tecnico, moda, souvenirs.
I prezzi sono come i nostri, la sensazione è infatti di essere in una delle nostre ricche località montane, ma molto meno snob.
Gli alloggi invece sono per tutti i gusti e i ristoranti per tutte le tasche, basta saper dove andare.
Ovviamente diverse sono anche le agenzie di viaggio che organizzano escursioni, gite, attività sportive ecc.
Assaggia la marmellata che trovi un po’ dappertutto, e che ha dato il nome alla città, è fatta con un frutto simile al mirtillo, el Calafate.
Buone le crepes di ogni genere nel piccolo locale colorato e spiritoso di Viva la Pepa e da non perdere il Pura Vida, in fondo alla strada principale (quando si sono esaurite le speranze) particolarmente arredato, ottima la cucina (anche abbondante), la presentazione dei piatti, l’atmosfera ed il personale, per niente costoso.
Se non vuoi camminare tanto fermati al La Cocina, ambiente e cucina familiare (c’è anche la pizza), buono e non costoso.
Se invece sei per i salamelecchi o ti vuoi concedere una cena d’eccellenza con vini pregiati e con la vista delle enormi carni sul forno al legna, eccoti La Tablita, una garanzia.
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Tre le possibilità per muoverti durante le escursioni: autobus, taxi, gite organizzate.
Per quanto riguarda il Perito Moreno non c’è molta differenza di costo nel salire su un bus di linea o prenotare un posto su un autobus organizzato.
I prezzi più o meno si equivalgono, non è compreso il pranzo né l’entrata al parco.
Ti consiglio quindi di prenotare, almeno ti vengono a prendere e ti riportano in hotel!
Anzi, visto che questo è il fulcro del viaggio ti consiglio di farlo già da casa.
Non c’è nessun tipo di risparmio prenotando di persona, in più avrai modo di contattare più agenzie e verificare il preventivo migliore (più che altro si parla di servizio migliore).
Particolare è l’entrata al parco che va in base alla nazionalità: nazionale, sud americana, il resto del mondo.
Che forti! Dovremmo farlo anche noi.
Il prezzo si aggira sulla ventina di euro, a seconda del cambio.
Meglio pagare in moneta locale.
Dopo circa un’ora di bus si arriva all’imbarcadero e si sale sulla barca.
Durante il tragitto “piccoli” massi di ghiaccio galleggiano indisturbati.
Si dice che sia dovuto al ghiaccio vecchio e denso il colore turchese dei piccoli iceberg.
Poco dopo eccoci qua davanti al fronte di ghiaccio alto 60 metri (110 metri sono sommersi) e lungo 5km.
Le nuvole grigie che scorrono accendono e spengono questo paesaggio quasi irreale considerato che lo si vede tranquillamente da un’imbarcazione.
Il ghiaccio formatosi in montagna scende adagiandosi sui rilievi e formando così picchi, frastagli, insenature, una infinita serie di linee intagliate che si riflettono al sole e si specchiano nel lago Argentino.
Il Cielo azzurro con il lago “lattementa” e i flash turchese/ bianco del ghiacciaio ti mettono in sintonia col mondo e ti regalano dei respiri profondi e memorabili.
Gli occhi si illuminano ma tutti i 5 sensi sono richiamati nel momento in cui lo calpesti, lo tocchi, ne bevi l’acqua (mini trekking).
Lasci lo zaino, cammini per la foresta, ti aiutano a mettere i ramponi (che figure!) e poi via si parte.
All’inizio si ha paura di cadere, poi è come se avessi sempre camminato con questi ferri uncinati.
Adesso sei qui sopra, un’altra prospettiva: crepacci, cascatelle, riflessi blu, …Beep come è bello!
…Non perdere questa opportunità! (porta guanti, sciarpa, cappello e occhiali da sole… e panino).
La giornata non è terminata, (ci crederesti?) il pullman ti accompagna nel fronte sud del ghiacciaio “alle passerelle”, e come dice il nome, vari percorsi permettono di vedere il Perito Moreno, gratuitamente.
Ma qui non si tratta solo di vedere, ma di sentire.
Già perché questo ghiacciaio è vivo.
Per l’aumento dell’acqua nel lago Argentino, un enorme parte di esso si spezza ogni 4 anni circa.
Questo è l’evento con la “e” maiuscola ma ne esistono altri, per i “comuni mortali”.
E’ infatti molto probabile che tu possa assistere a uno di questi, non lo dimenticherai.
Un possente scricchiolino fa dirigere la tua attenzione là, in quel punto, il rumore è amplificato dall’eco delle montagne, poi c’è lo schiocco, lo stacco e il salto perpendicolare che anticipa il tonfo in acqua. …Beep!
Questo giorno è un baleno magnifico.
Articolo di
Silvia Balcarini