Abbiamo già iniziato a parlare di Cape Town, ma la città possiede un altro “centro”: l’antico molo, ancora funzionante e completamente ristrutturato, oggi quartiere alla moda, il Waterfront.
I vecchi magazzini intorno alla Torre dell’Orologio ospitano adesso hotel (uno a 6 stelle) e alloggi lussuosi, ristoranti eleganti, bei negozi e il mercato coperto dell’artigianato africano, con prodotti di alta qualità.
La zona è ben illuminata di notte e gremita di gente e di turisti, forse più sicura che altrove.
Vicino al mercato c’è un ponticello di legno, avvicinati e con tutta probabilità, specie di giorno, vedrai delle otarie scanzonate, proprio ai tuoi piedi.
Ovviamente tutto questo la rende più cara, occhio quindi a dove ti siedi a cena, per esperienza ti suggerisco i ristoranti all’interno del centro commerciale e di fronte la piccola friggitoria di pesce.
Dal molo, vicino alla Torre dell’Orologio ci si imbarca per le crociere nel porto e per Robben Island.
Quest’isola, dichiarata patrimonio dell’Umanità, ospita un’antica prigione famosa durante l’Apartheid per aver ospitato molti attivisti politici tra cui Nelson Mandela.
I vecchi “ospiti” sono adesso le guide del posto.
La funzionalità del carcere fu quella della fuga impossibile ma soprattutto dell’isolamento: le famiglie dovevano fare domanda sei mesi prima per poter far visita, i detenuti potevano ricevere solo 2 lettere all’anno, i giornalisti avevano il divieto di entrare e le torture erano più facili da tenere nascoste.
Sconsiglio la visita a chi non ha una discreta comprensione dell’inglese perché le spiegazioni sono numerose e lunghe.
Vicino a Rondebosch si trova il giardino botanico Kirstenbosch.
Ai piedi della Table Mountain si aprono aiuole, sentieri di fiori, piante, alberi con cartelli esplicativi.
Qui sono raccolte tutte le piante presenti nel paese.
Ti suggerisco di visitarlo nel periodo migliore che va da agosto-ottobre o per lo meno in una giornata di sole.
Bella l’immagine del giardino con lo sfondo della montagna ma l’orto botanico in se stesso non mi ha entusiasmato.
Ma Cape Town è la Table Mountain, il carattere di questa città, riconoscibile ovunque dall’imprinting di questa montagna.
La sua forma trapezoidale alta poco più di 1000 metri si congiunge con altri rilievi inferiori il Lion’s Peak, Devil’s Peak ed altri minori.
Ovunque la si guardi, dal mare con la baia in primo piano, dal centro o dalle zone circostanti la veduta è unica e diventa una motivazione del viaggio.
Spesso il pomeriggio una lingua di nebbia ne copre la sommità, gli abitanti la chiamano “la tovaglia” regalando ancora un altro flash differente.
Prima di raggiungere la cabinovia, che ti permette di arrivare in cima, è d’obbligo una fermata a Lion’s Head, già da qui la vista è splendida specie nel pomeriggio.
Puoi decidere adesso di proseguire a piedi per circa 2 ore, i sentieri che arrivano in vetta sono 2 e ben segnalati, ti consiglio comunque di organizzarti in gruppo o di avere con te le giuste attrezzature come acqua a sufficienza, una torcia (non si sa mai) e il numero del soccorso montano (idem).
Altrimenti puoi riprendere l’auto (il taxi o il taxi collettivo Rikki) ed arrivare al prossimo stop Signal Hill.
Ancora più bello lo scenario montano e la vista dell’oceano.
Ma per la serie “Sempre più in alto” si arriva alla Aerial Cableway, lascia la macchina sulla strada nel miglior modo possibile, non c’è un vero e proprio parcheggio.
Qui inizia l’effetto wow: la cabinovia a 360 gradi ti mostra una vista spaventosa e affascinante ma… troppo corta! Solo 3 minuti.
Vorresti invece che ne durasse almeno il triplo!
Invece eccoci qua su questa vetta-piatta che domina la città e non solo. Che bellezza!
Diversi i punti panoramici e i sentieri di varie lunghezze, inizia a camminare…
So che c’è la possibilità di fare giri in mountain bike o trekking di uno o più giorni ma per informazioni dettagliate rivolgiti tranquillamente all’ufficio turistico.
Questa riserva naturale protetta accoglie la vegetazione più diffusa di questo paese, chiamata fynbos, e piccoli mammiferi come i dassie, simili alle talpe.
Qui la goduria comprende, una vegetazione bassa e colorata incollata a differenti vedute dell’oceano che delineano la morfologia di questa terra: la punta dell’Africa.
Articolo di
Silvia Balcarini