City hall sulla Grand Parade

City hall sulla Grand Parade – Foto di Silvia Balcarini

 

La capitale Cape Town e l’intera regione del Western Cape merita un viaggio a sé.

Ti consiglio di dedicargli più giorni perché le cose da fare sono veramente tante.

Questa regione è un puzzle colorato, differenti e numerosi i pezzi che lo compongono.

Qui i vizi del turista sono tutti soddisfatti: relax al mare, sport, natura, shopping, buona cucina e buon vino, clima temperato.

Il tutto guarnito da sistemazioni confortevoli.

Peccato per i prezzi molto più alti che in altre zone del Sudafrica.

Cape Town è una città a misura d’uomo, appoggiata all’oceano e abbracciata dalle Montagne.

Il centro non è grande, lo si può girare anche a piedi ma per muoverti appena fuori ti consiglio il noleggio di un’auto che ti faciliterà il soggiorno (guida a sinistra).

Inizia dando un’occhiata alla Grand Parade che ospita la City Hall (foto all’inizio) dove, nel 1990 Mandela pronunciò il suo primo discorso da uomo libero; questa grande piazza ospita sempre bancarelle di ogni genere e le manifestazioni più importanti.

A pochi passi il massiccio e pentagonale castello di Buona Speranza costruito dalla compagnia olandese delle Indie Orientali. Adesso contiene 3 musei.

Qui vicino c’è il District Six Museum: il “distretto 6” non era altro che un quartiere abitato da circa 60.000 di persone che dal 1966 in poi dovette lasciare le proprie abitazioni e trasferirsi a chilometri di distanza da qui, a Cape Flat.

District Six Museum:l'interno

District Six Museum:l’interno – Foto di Silvia Balcarini

 

Famiglie divise, rapporti sociali interrotti durante questo trasferimento obbligato e senza regole.

Il quartiere venne demolito perché utile ai nuovi abitanti bianchi che volevano abitare vicino al centro.

Quest’area alla fine, ironia della sorte, non ha mai raggiunto un buono sviluppo urbano.

Il museo è allestito in una chiesa sconsacrata, non è previsto il pagamento d’ingresso ma è ben accetta una donazione.
Fotografie, segnali stradali delle vie che non ci sono più, i lasciapassare, cartelli dei divieti e l’enorme mappa di come era il quartiere sono molto toccanti.
Inoltre le persone che lo gestiscono sono gli stessi abitanti cacciati dal loro quartiere: fermarti a parlare.

Targa fuori il Six district museum

Targa fuori il Six district museum – Foto di Silvia Balcarini

 

Tornando indietro puoi attraversare una porzione della City Bank e girare su Adderley Street: questo è il quartiere degli affari.
Appena a destra sulla Adderley all’incrocio con Trafalgar street e ai piedi di un grattacielo si trova il mercato dei fiori.
La varietà floreale è sbalorditiva, vien voglia di farsi preparare un bouquet!

Tornando sui tuoi passi all’altezza di Wale Street sorge St George’s Cathedral e la Slave Lodge, è qui che aveva luogo la compravendita degli schiavi ammassati come bestie in attesa della partenza verso l’America.
Le ricostruzioni dell’epoca e i disegni fanno riflettere.

Di fronte il Company’s Garden, il parco cittadino ben tenuto ed ombreggiato.
Fiori, grandi alberi e qualche scoiattolo lo rendono gradevole.
Gli studenti che incontri probabilmente sono appena usciti dalla libreria presente nel parco.

Il giardino è costeggiato a sinistra da edifici neoclassici e dal Parlamento che però ha l’entrata sul lato opposto dell’edificio in Parliament Street, ovviamente.

Ma adesso diamo il via alla parte più pittoresca di Cape Town dove con tutta probabilità tornerai ancora a passeggio.

Greenmarket Square ospita sempre il mercato artigianale… Pane per i miei denti…
Anche se non sei interessato all’acquisto vale la pena passare di qui; la piazza poi è soltanto l’inizio: cammina per la vivace e pedonale St George Mall, negozi, centri commerciali e ristoranti, insomma la Rambla della città.

St George Mall

St George Mall – Foto di Silvia Balcarini

 

Più tranquilla è invece Longstreet forse la via da percorrere più lentamente, infatti oltre alla particolarità degli edifici, dalle insegne e i colori stravaganti ma soprattutto dai portici decorati in ferro battuto offre un sacco di negozi autentici che spaziano dall’antiquariato, alla musica, ai libri e gallerie d’arte.
Se il tempo lo permette devia anche in qualche traversa.

 Long street a Cape Town

Long street a Cape Town – Foto di Silvia Balcarini

 

E se di pittoresco stiamo parlando non posso dimenticare il quartiere di Bo-Kaap.
Abitato dalla comunità islamica in gran parte discendente dagli schiavi arrivati qui dall’Africa, India e Malesia è un piccolo dedalo di case basse dipinte con colori vivaci.
La posizione elevata del quartiere, la montagna Lion’s Head alle spalle, i colori e le stradine acciottolate lo rendono un perfetto sposo per la macchina fotografica.

Il pittoresco quartiere di Bo-Kaap

Il pittoresco quartiere di Bo-Kaap – Foto di Silvia Balcarini

Verde, rosa, azzurro a Bo-Kaap

Verde, rosa, azzurro a Bo-Kaap – Foto di Silvia Balcarini

 

Ti segnalo due preziosi indirizzi: Il deluxe caffè in Church street, qui poche ciance, niente altro che espresso e/o cappuccino, ma fatto proprio bene, diventerà il tuo spacciatore (sul muro una Vespa smontata in piccoli pezzi come una sorpresa della Kinder).

Bar ristorante The Cousins in Barrack street: specialità italiane e romagnole fatte magnificamente da due cugini romagnoli, chiedi e avrai.

Il nostro giro di Cape Town non è finito, ci sono ancora tante cose da vedere!

Articolo di
Silvia Balcarini