Come promesso eccomi qui per accompagnarti a visitare la Mae Fah Luang Foundation, uno dei progetti di sviluppo e sostegno del nord della Thailandia più importanti, ovviamente sotto il patrocinio della Famiglia Reale Tailandese.
Circa un anno fa, casualmente, mi imbattei in alcuni prodotti alimentari organici provenienti proprio dalla Mae Fah Luang Foundation.
Incuriosito dalle poche notizie trovate sul progetto, già da allora decisi che non appena fossi tornato a Chiang Rai avrei fatto di tutto per visitare Doi Tung e la fondazione.
In effetti di guide turistiche e informazioni riguardanti la Provincia di Chiang Rai, nel nord della Thailandia, ne potrai facilmente trovare molte, sia on-line che sulle guide tradizionali.
Si tratta della Provincia più a nord del paese e confina con la Birmania e il Laos, formando quello che tutti conoscono come il Triangolo d’Oro.
Le montagne di questi tre paesi erano le terre in cui fino alla fine degli anni ’80 veniva coltivato e prodotto illegalmente l’oppio.
La cosa interessante è secondo me scoprire come dal narcotraffico questa zona sia diventata una fiorente area turistica e agricola.
Il Doi Tung Development Project, parte integrale della Fondazione Mae Fah Luan, si trova proprio nel cuore del Triangolo d’Oro e si estende su una superficie di oltre 160 km quadrati.
Su queste terre montuose, confinanti per 27 km con la Birmania, vivono 11 mila persone appartenenti a 6 minoranze etniche solo recentemente riconosciute ufficialmente come tailandesi.
Proprio per volere della Regina Madre la lotta al narcotraffico si basò anche sul recupero e la valorizzazione delle differenze culturali di queste terre e popoli, dando loro gli strumenti per riappropriarsi del loro futuro.
Per la modica cifra di 180 baht potrai acquistare un biglietto che ti consentirà di visitare le tre principali attrazioni della fondazione.
Ti consiglio di iniziare la tua visita dalla Hall of Inspiration.
La Hall of Inspiration è un museo interattivo grazie al quale potrai scoprire cose interessanti sulla fondatrice del progetto, la Regina Madre.
Donna di origini non nobili, fece della sua vita motivo di crescita costante e impegno a sostegno del suo popolo.
Alla lotta “militare” contro il narcotraffico seppe affiancare una guida materna istituendo diverse organizzazioni.
Alla base del suo messaggio non c’era tanto la repressione quanto il recupero; un insegnare che all’oppio andavano sostituite coltivazioni utili e produttive di fiori e prodotti da esportare in tutto il resto del paese.
Oggi questa fondazione produce soprattutto fragole, ortaggi, frutta e verdura biologica, nonché caffè, orchidee e altre piante ornamentali.
I popoli in passato devastati dal narcotraffico e dalla prostituzione, con ampia diffusione anche di malattie veneree come l’AIDS, hanno riscoperto l’importanza del preservare l’ambiente in cui vivono evitando la deforestazione selvaggia e la valorizzazione della propria unicità culturale.
Una volta uscito dal museo ti consiglio di salire a visitare la Villa Reale.
Si tratta di una residenza costruita nel 1988, anno di fondazione del progetto, che combina lo stile Lanna (tipico del nord della Thailandia), con l’architettura degli chalet svizzeri (paese in cui la Famiglia Reale Tailandese trascorse numerosi anni nella prima metà del 1900).
La villa è completamente realizzata in legno e circondata da un curatissimo giardino e da balconi che dominano la vallata e le montagne antistanti.
Finita la visita audio guidata della Villa Reale non ti resta che goderti la passeggiata all’interno dello splendido e curatissimo Mae Fah Luang Garden, vincitore di diversi premi.
In questo giardino dallo stile molto europeo, giochi d’acqua e sentieri si intrecciano sviluppandosi su 4 ettari e regalando l’effetto di trovarsi in un paesaggio estivo sulle pendici delle Alpi Svizzere, con centinaia di fiori colorati di varietà diverse.
Ovviamente non mancano i ristoranti e i negozi dove acquistare i prodotti della fondazione per sostenere i villaggi che fanno parte del progetto.
Il marchio Doi Tung lo potrai trovare anche a Bangkok e in tutta la Thailandia.
Credo davvero non ci sia punto migliore di questo per iniziare l’esplorazione di Chiang Rai.
Andrea