Come ti dicevo negli articoli precedenti, ad un paio d’ore d’auto da Shanghai si possono raggiungere diverse mete turistiche.
Quest’area è definita la via liquida: canali, laghi e giardini ne sono la causa.
Nella lista delle Venezie dell’Est (banale!) : Zhouzhuang, Tongli, Wuzhen.
Famosi invece per i laghi ma soprattutto per i giardini: Suzhou, Yangzhou e Hangzhou.
Tutte situate sul Grande Canale costruito nel VI secolo.
La mia scelta è ricaduta su Tongli e Suzhou.
Essa è stata dettata da due fattori: la maggior vicinanza a Shanghai e la convinzione che Tongli sia, per adesso, meno sfruttata turisticamente rispetto alle altre.
Tongli
Tongli vanta una storia di più di 1000 anni (dinastia Song) come la sua vicina capitale Hangzhou.
Lasciata l’auto salirai su un trenino elettrico che ti consentirà di raggiungere la zona pedonale, il villaggio vero e proprio.
Il miglior modo per visitarla è fare una crociera sui canali; diversa è la prospettiva di Tongli dalla piccola barca a remi.
Tongli è un museo a cielo aperto che si lascia scoprire man mano che passeggi.
Le case non superano il secondo piano e le finestre si affacciano sull’acqua, numerosi i ponti corti ad arco.
Molte dimore sono diventate luogo di commercio, tante le case da tè con i tavolini all’aperto, ma l’insieme è ancora da turismo sostenibile.
Il biglietto d’ingresso dà diritto anche all’entrata in diversi siti interessanti, tra gli altri ricordo che il giardino di Tuisi è patrimonio dell’Unesco e all’interno del Gufeng garden c’è una bella collezione di sculture in legno, vasellame e tantissimi letti diversi tra loro, con spiegazione i inglese.
Volendo ancora, giardini, residenze, piccole mostre.
Il museo del sesso invece non è compreso, (che cosa c’entri con Tongli non lo so!).
Questa collezione privata è di un ex ufficiale e sociologo dell’Armata Rossa; 1500 pezzi divisi tra strumenti, oggetti, pitture, sculture veramente espliciti, moderni e fantasiosi.
Sezione dedicata alle torture per le mogli adultere e quella per le prostitute.
I cinesi dimostrano ancora una volta di avere un buon rapporto con i propri bisogni e la propria nudità, vergognandosi invece dei piedi che normalmente sono nascosti dai calzini anche quando mettono le infradito!
Se durante il tuo giro non hai ancora dormito in un villaggio, Tongli potrebbe essere un’idea.
A me dispiace non averne avuto l’occasione.
Sicuramente i canali sono illuminati e senz’altro lo sono le lanterne rosse in fila.
Qui, la sensazione di pace, difficile da trovare in Cina, è ancora più forte.
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Suzhou
Raggiungo invece la città più famosa della Cina per i suoi giardini, Suzhou (pronuncia Suzù o Sugiò) importante tappa della via della Seta, offre oggi l’imbarazzo nella scelta dei giardini da visitare.
Ce ne sono tantissimi, 8 iscritti al Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Tutti vengono appellati e tradotti nelle varie lingue in modo diverso.
Un esempio: il primo che ho visitato è il giardino prolungato, o persistente, oppure chiamato dell’indugiare o giardino Liu.
Per non creare confusione è situato al n.338 di Liuyan.
Costruito in epoche diverse dal 1500 al 1800 circa, ha stagni, passerelle, corridoi, rocce.
L’insieme delinea un giardino più pomposo degli altri (che ho visto io).
Mi chiedo come deve essere in primavera.
Il giardino del Padrone delle Reti sulla Shiquan Jie.
E’ uno dei più piccoli ma non gli manca nulla per essere considerato un giardino classico cinese: le verande, le finestre estrose, i ballatoi intarsiati, le piante, i numerosi alberi, le pietre e l’acqua naturalmente!
Se non vuoi solo vederli ma respirarne l’esperienza Zen (e dove meglio che qui) ti suggerisco tre piccole regole:
– Tutti i giardini effettuano il medesimo orario 7:30-17.
Hai già capito: alzataccia.
I gruppi non arrivano prima delle 9.
– Puoi anche sceglierne uno meno frequentato, ad esempio quello sulla Xiao Xin Lan.
– Non importa il numero dei giardini in cui entrerai, ma è la sensazione di tranquillità che riuscirai (o meno) a vivere.
Ricercala minuziosamente.
La Collina della Tigre o del Mare Agiato situata a una decina di km dal centro è un bel parco.
Sono rimasta esterrefatta dal numero e dalla grandezza (e quindi dall’età) dei bonsai presenti in una parte di esso.
Meritevole ancora la Pagoda pendente del 961 a 7 piani, denominata ovviamente la Torre di Pisa cinese.
Anche qui, se vuoi, hai la possibilità di fare un giro in barca, in carrozza o con il trenino elettrico.
Questo parco è quello che ho preferito.
Non so se ci fosse poca gente o se, data l’ampiezza, il parco riuscisse a disperderla.
Ma è qui che ho respirato un po’ di tranquillità.
Tornando nella parte vecchia ti consiglio logicamente di fare una passeggiata a piedi, o se meglio credi, in risciò, sulla Pingjiang Lu, la piccola strada pedonale che insegue il canale: luogo di gran fermento ma senza l’agitazione urbana.
Non andare a letto però senza prima essere stato sulla Guanqiang Jie (lato ovest della Pingjiang Lu all’altezza del museo dell’Operà).
In un flash ti trovi di nuovo nel mondo moderno, le luci accecanti, ristoranti e mall internazionali, una piccola Nanjing road!
Quindi se vuoi beneficiare di tutto questo dormi nei pressi di queste due strade, altrimenti ti sarà più difficoltoso raggiungerle.
Prova l’esperienza di dormire in guesthouse: un angolo di antica Cina lontano dalla globalizzazione ma con un confort moderno.
Un viaggio nel viaggio.
Articolo di
Silvia Balcarini