Gerusalemme vista dal Monte degli Ulivi

Gerusalemme vista dal Monte degli Ulivi – Foto di Cristiano Guidetti

 

Parto con un luogo comune, ma in questo caso è la realtà e non posso farne a meno: Gerusalemme è una città unica al mondo.

Vi ho trascorso solo 2 giorni ma bastano perchè ti colpisca come un pugno in pieno viso, l’unica differenza è che il segno che ti lascia non andrà mai più via.

Sono laico – ci tengo a precisarlo – e da un lato (senza offendere nessuno) credo sia la condizione migliore per godere appieno di tutte le emozioni e sollecitazioni con cui Gerusalemme ti avvolge.

Non per altro, ma da praticante, per forza di cose ti concentrerai sulla tua religione – non che sia un male – ma lasciando la mente aperta e accettando ogni “input” che arriva l’esperienza sarà sicuramente più completa.

Non so nemmeno da dove cominciare, per cui lascio scorrere le dita sulla tastiera e vediamo cosa salta fuori di quei giorni vissuti grazie all’Ente del Turismo Israele.

Ho avuto la fortuna/sfortuna di visitare Gerusalemme nel giorno dello Shabbat, che va dal tramonto del venerdì fino al tramonto del sabato, il giorno di riposo per gli Ebrei.
Fortuna perchè si ha la possibilità di vedere e vivere come si applica questa giornata e se ne rimane colpiti senza dubbio.
Sfortuna perchè tanti luoghi sacri e musei chiudono prima rispetto agli altri giorni e in alcuni casi non si possono scattare fotografie.

Ebreo ortodosso praticante

Ebreo ortodosso praticante – Foto di Cristiano Guidetti

 

Qualche curiosità:

Tu puoi alloggiare in un hotel a 5 stelle ma la colazione del sabato mattina sarà di scarsa qualità per un occidentale, non ti viene servito nulla di caldo (nemmeno il latte), le torte o le brioche sono del giorno prima, tutto molto spartano per il fatto che i fornai non lavorano dalla sera prima, non si possono utilizzare oggetti elettrici o che provochino una reazione (come accendere un fornello).

Da questo derivano altre cose, ad esempio uno degli ascensori dell’albergo, che durante lo shabbat si ferma a ogni piano, sia durante la salita che durante la discesa… in questo modo l’ebreo praticante può utilizzarlo senza dover schiacciare nessun tasto.

Shabbat Elevator in hotel -

Shabbat Elevator in hotel – Foto di Cristiano Guidetti

 

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Al di là delle religioni Gerusalemme è la città storica per eccellenza, contesa per migliaia di anni tra decine di popoli.
Il solo pensare a quanto sangue si sia versato su quelle strade e su quelle colline fa scorrere un brivido lungo la schiena.

E’ anche una sorta di parco dei divertimenti per chi ama l’epopea crociata – come il sottoscritto – tra leggende, misteri e storia autentica.

L'orto del Gethsemani

L’orto del Gethsemani – Foto di Cristiano Guidetti

 

Facciamo un po’ d’ordine e vediamo cosa consiglierei a un amico.

Prima di tutto, saltare da un quartiere all’altro della città vecchia, passare dal quartiere ebraico a quello musulmano, notare le differenze, le tipologie di negozi, di profumi.
Percorrere il tragitto lungo le mura, ammirare le varie porte e la loro storia.

Quartiere ebraico

Quartiere ebraico – Foto di Cristiano Guidetti

 

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Seguire il percorso della Via Dolorosa, la nostra via crucis, ti dà la possibilità di attraversare diverse zone della città vecchia e potrai vedere alcuni luoghi che da cristiano, se hai fatto catechismo, avevi solo letto.
L’unico problema è la quantità di gente che la percorre… sono una persona laica ma spirituale e purtroppo non riesco a capire come si possa “sentire” qualcosa dicendo un rosario tra centinaia di persone, sgomitando, scattando fotografie. Rimane un mistero per me.

Via Dolorosa

Via Dolorosa – Foto di Cristiano Guidetti

 

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La Via Dolorosa termina al Santo Sepolcro, uno dei luoghi sacri per i cristiani di tutto il mondo.
Sono arrivato la prima volta alle 5 del pomeriggio e mi si è parata davanti una marea di persone, migliaia di pellegrini accalcati per entrare.
E mi dispiace… anche qui non capisco come si possa godere di un luogo così sacro in mezzo a suonerie di telefonini, spintonamenti vari e flash di fotocamere.

Santo Sepolcro nel pomeriggio

Santo Sepolcro nel pomeriggio – Foto di Cristiano Guidetti

 

Per questo abbiamo deciso di sacrificare qualche ora di sonno e siamo tornati il mattino successivo, poco dopo le 6.

Santo Sepolcro il mattino presto

Santo Sepolcro il mattino presto – Foto di Cristiano Guidetti

 

Ecco un’esperienza che consiglio! Ne sono rimasto colpito, impossibile rimanere indifferenti a un luogo così particolare e tra la luce dell’alba che filtrava, tra le poche decine di persone presenti, porterò con me quei momenti per sempre.

Il Santo Sepolcro è suddiviso al suo interno tra le varie correnti cristiane, c’è la parte cattolica, con la pietra in cui si presume fosse infilata la Croce; c’è la parte greco ortodossa con la cappella del Santo Sepolcro vero e proprio; la parte copta che può raggiungere il sepolcro menzionato attraverso un piccolo tunnel posto dietro la cappella.

Una fedele di religione cristiana ortodossa prega sulla lastra del sepolcro di Cristo

Una fedele di religione cristiana ortodossa prega sulla lastra del sepolcro di Cristo – Foto di Cristiano Guidetti

 

Una curiosità sta nel fatto che la chiesa è ancora custodita da una famiglia di musulmani dai tempi di Saladino, ogni sera provvedono a chiuderla e ogni mattina, intorno alle 5 viene riaperta.

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Il Muro Occidentale, erroneamente da noi chiamato muro del pianto, è un’altra esperienza unica che mai avrei pensato di provare.

Muro Occidentale

Muro Occidentale – Foto di Cristiano Guidetti

 

Poco prima della partenza una ragazza (grazie Benedetta per la chiacchierata), mi disse: “Quando arriverai sotto al muro, sentirai un’energia particolare, strana, forte

Mah… pensai, sarò anche spirituale ma non credo sentirò nulla, tendo sempre a rimanere distaccato e realista in questi momenti.

E invece: ho passato i controlli, mi sono coperto il capo – se non hai nulla ti verrà dato un copricapo usa e getta – e arrivato sotto al Muro Occidentale, formato da grandi pietre chiare, in cui sono infilati migliaia di bigliettini con le preghiere dei fedeli, una sensazione di elettricità mi ha avvolto.

Hai intorno praticanti di ogni tipo, dall’Americano di origini ebree che indossa la t-shirt, agli Ebrei ortodossi vestiti di tutto punto, con le loro basette a boccoli e la barba folta.

Alcuni che si avvicinano timorosi al muro e infilano velocemente la preghiera, altri che recitano preghiere “dondolando” avanti e indietro la testa come se piangessero (forse da questo deriva il nostro errore nel nome).

Hai presente quando durante un pomeriggio estivo l’aria si carica di elettricità prima di un temporale? Non so spiegare in altro modo la mia sensazione… ma un’energia c’è, puoi essere l’ateo più convinto ma in quel luogo non puoi non sentire.

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Se dovessi però consigliare una sola cosa da fare a Gerusalemme allora ti direi: “Passeggia nella città vecchia al tramonto”.

La luna vista dalle mura

La luna vista dalle mura – Foto di Cristiano Guidetti

 

Parlavo prima di sensazioni? Qui ne avrai diverse 🙂

Nominami un altro luogo del pianeta in cui puoi sentire e vedere nello stesso istante il muezzin salmodiare il Corano, puoi incrociare famiglie di Ebrei ortodossi e imbatterti in un pellegrinaggio cristiano che sgrana un rosario.

Un vicolo della città vecchia al tramonto

Un vicolo della città vecchia al tramonto – Foto di Cristiano Guidetti

 

Inutile, si torna al luogo comune: Gerusalemme è unica al mondo.

Non ho finito di parlarti della città, ci sono altri luoghi che voglio condividere con te… a presto!

Un saluto,
Cristiano