Il tempo delle biciclette è finito.
Milioni di cinesi viaggiano su scooter elettrici (mai visti qui da noi) e con qualche bicicletta elettrica.
L’asiatica capitale Pechino è adesso una moderna megalopoli (ha le dimensioni del Lazio e 18 milioni di abitanti) con la metropolitana e i cartelli scritti in inglese.
Anche se, l’inglese, resta l’ultimo baluardo che questo popolo non ha ancora sconfitto (o non è interessato a farlo).
Questa enorme difficoltà permette di indossare le vesti di un viaggiatore del passato circondato da persone (tante!) che scrivono facendo disegni e parlano ad alta voce una lingua dai suoni incomprensibili, stando però continuativamente connessi alla rete!
Nemmeno i giovani, che sono la maggior parte, sono capaci di capire acqua, grazie, buongiorno.
Questi figli unici vestiti con minigonne vertiginose, pantaloni attillati, con tagli di capelli fantasy, non riescono a comunicare se non con la lingua madre.
Spiccano i lustrini, le zeppe, i telefonini dei post-post Mao, e pochi, tra gli anziani indossano la divisa del regime.
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Si parte con Piazza Tienanmen o Tian’anmen (di notte illuminata) tragicamente famosa e impressa nella nostra mente dall’immagine dell’uomo disarmato di fronte ai carrarmati.
E’ enorme.
Stupisce poi l’interminabile fila che ogni giorno si forma per visitare il mausoleo di Mao Zetong: il rivoluzionario creatore della Repubblica Popolare Cinese.
Al lato della piazza, aperto nel 2011, il museo nazionale della Cina, poco più piccolo del Louvre, io non l’ho visitato ma la curiosità è rimasta.
In fondo alla piazza, la Città Proibita.
Confermo il “niente di ché”: la prima parte, la corte più grande era utilizzata per le cerimonie, gli edifici sono bui e non accessibili all’interno, carina solamente la parte finale, la corte interna riservata agli appartamenti dell’imperatore.
Meritevole solamente l’ingresso al palazzo della Longevità tranquilla (con prezzo aggiuntivo): il muro con i 9 draghi in ceramica colorata è d’impatto.
Se puoi passeggia nel parco Jingshan gongyuan, dalla collina ti renderai conto delle dimensioni della Città Proibita.
In serata passeggia nella zona Olimpica.
Gli edifici sportivi, la piscina e lo stadio a nido di uccello sono evidenziati dai giochi di colore delle luci.
E i cinesi in quanto a luci non hanno da imparare da nessuno, te lo garantisco (le bollette non sono salate).
Sul viale molti a passeggio, tanti che si ritrovano per praticare il tai chi, per ballare (basta uno stereo, no?).
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Non puoi mancare di salire sulla Muraglia Cinese (vedi fotografia all’inizio) che raggiungi con una cabinovia: da sfatare il mito che si veda dalla Luna.
Si contorce come un Drago lungo 50.000 km, costruita in 3 periodi dalle dinastie Qin, Han e Ming per proteggersi principalmente dagli Unni e da tutti gli incursori esterni all’impero.
Il Tempio del Cielo: questo sito mi è piaciuto particolarmente perché, come del resto in altri, le persone in pensione hanno la possibilità di entrare gratuitamente nei giardini, stare assieme, giocare a carte, praticare tai chi, il Badminton, sferruzzare a maglia, ma quello che suscita meraviglia sono gli ideogrammi disegnati da rilassanti pennellate intrise solo di acqua e visibili per pochi istanti.
Questo tempio taoista protetto dall’Unesco è l’unico esempio di architettura classica, epoca Ming (1500) e restaurato nel 2006.
Diviso in più edifici di forma circolare completamente in legno.
Qui l’imperatore figlio del cielo (ovviamente) veniva per pregare, digiunare, praticare la cerimonia per il raccolto.
Nota curiosa: all’interno dell’edificio della Volta Celeste (quello con il tetto a cono) un fenomeno acustico particolare permette a chi sussurrando contro il muro di essere ascoltato da chi si trova sul lato opposto.
Palazzo d’Estate: molto più interessante e bello della Città Proibita, in particolar modo la galleria coperta Changlang lunga più di 700 metri decorata con 14000 pitture.
La vista sul lago rende l’ambiente piacevole, il giro in barca te lo consiglio permette di avere una vista totale sul palazzo, particolare la “barca” ormeggiata sul lago, completamente di marmo.
Questa residenza è stata abitata da Cixi divenuta famosa perché concubina del re riuscì a dargli il figlio maschio diventando imperatrice e regnando da vedova per 47 anni.
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Entra assolutamente in un grande supermercato, c’è di tutto e in quantità enormi: verdure, alcune sconosciute per noi, tanti tipi di riso e legumi, meduse secche, zampe di gallina bollite o fritte, rane, larve, lumache, un’ infinità di pesci vivi e morti.
Per quanto riguarda invece il cibo per noi inconcepibile: la tartaruga l’ho trovato diverse volte sui menù, il cane invece viene mangiato solo in inverno nella provincia Guizhou a sud della Cina, il pene di toro in salsa non l’ho trovato.
Esperienza di questo genere è andare a passeggio sulla Wangfujing, uno dei viali più famosi di Pechino, cerca la traversa gastronomica: stelle marine, scorpioni, larve, cavallucci marini, insetti, ti aspettano!
Ricorda al tuo arrivo in hotel di farti dare il biglietto da visita dell’hotel potrai così mostrare al taxi l’indirizzo scritto in cinese.
Se hai un indirizzo particolare, un negozio, un locale o un ristorante ricorda di fartelo tradurre alla reception, sempre che ti capiscano, altrimenti sarà ben difficile che tu lo raggiunga.
Anche la metro si ferma alle 23 quindi occhio.
Sottinteso che le distanze sono enormi, prendere un taxi nelle ore di punta può voler dire fare 10 km in un’ora.
D’altra parte per 20 minuti di taxi la spesa si aggira sui 4 euro.
Per quanto riguarda le file (metro, biglietti, aeroporto) noi italiani di fronte ai cinesi sembriamo tedeschi: attenzione e pazienza!
D’obbligo una mezza giornata (anche un giorno intero) di shopping, non c’è che l’imbarazzo della scelta: perle, borse, souvenir, il mercato del tarocco (che poi lo sarà davvero visto che tutto viene prodotto qui?).
La merce si ripete, ma attento alla qualità che può cambiare, soprattutto tra città e città.
L’imperativo è contrattare.
I prezzi richiesti sono anche 4 volte di più.
Fai mente locale su quanto sei disposto a pagare, sii gentile ma rimani fermo su quel prezzo, scenderanno.
Altrimenti prosegui per il prossimo negozio.
E’ divertente, fa parte del viaggio.
Prima di chiudere questa prima parte ti lascio – se vuoi approfondire – un file pdf con le dinastie cinesi nella storia.
Articolo di
Silvia Balcarini