Non è certo una della prime mete che si immaginano dell’Australia, eppure questa zona subtropicale ha una varietà incredibile di parchi nazionali e ognuno di questi ha qualcosa di diverso da offrire.
Un itinerario di 7 giorni potrebbe bastare per visitare la zona più settentrionale del Northern Territory che comprende:
– la città di Darwin,
– il Kakadu National Park,
– il Nitmiluk (Katherine gorge) National Park,
– il Litchfield National Park.
Consiglio di visitare Darwin per ultima essendo i parchi nazionali la vera attrazione del Top End, così chiamato proprio per la sua posizione geografica.
Mi sembra giusto premettere che il periodo scelto per questo viaggio influirà molto il nostro itinerario e la sua durata.
Bisogna tener presente che stiamo parlando di una zona tropicale, e quindi due sono le stagioni principali (anche se gli aborigeni ne contano sei!), quella umida che va da Novembre ad Aprile caratterizzata da piogge continue torrenziali che finiscono inevitabilmente per modificare la viabilità stradale, e quella secca da Maggio a Ottobre.
Il sito ufficiale del parco offre varie soluzioni d’itinerario sia per la stagione secca sia per quella delle piogge, conviene informarsi in anticipo su come programmare il viaggio soprattutto se fatto durante la stagione delle piogge.
Per quanto riguarda il mezzo col quale si decide di intraprendere questo viaggio, consiglio vivamente di affittare un quattro ruote, perché sono davvero tante le zone che altrimenti si perderebbero, tra queste le incantevoli Jim Jim falls del Kakadu.
Consiglio inoltre di fare una spesa iniziale in città (se avete il camper e quindi pensate di cucinare), cercate i due supermercati principali, più grandi ed economici, quali il Coles o il Woolworth.
Si potrà altrimenti acquistare a Jabiru, l’unica cittadina dentro il parco, ma inutile dire che i prezzi sono duplicati se non peggio.
Iniziamo il nostro viaggio con il parco più grande di tutta l’Australia – il Kakadu – noto per l’arte rupestre aborigena di Ubirr e Nourlangie.
Il mito del serpente creatore di tutte le cose è un tema ricorrente tra i disegni su roccia rossa e i siti di Ubirr e Nourlangie sono testimoni di questa cultura millenaria che si è sviluppata in questi luoghi.
Se vuoi comprendere meglio la loro cultura e la loro visione del mondo approfitta delle guide gratuite fornite dai rangers del parco che ogni giorno, a una determinata ora, raccontano la storia degli originari abitanti del posto, gli aborigeni.
Ma se non dovessi riuscire a partecipare a questi incontri basta recarsi al Bowali Visitor Centre, dove attraverso fotografie e proiezioni video viene dedicata una certa attenzione al suddetto argomento.
Da non perdere il tramonto a Ubirr con vista sulla maestosa terra senza confini.
Il parco, infatti, confina con l’Arnhem Land, un territorio concesso agli aborigeni nel 1931, dove finalmente possono godere e riconciliarsi con la loro madre terra.
Non è possibile accedervi se non con un permesso speciale.
L’occasione per accedervi liberamente, viene esclusivamente concessa in concomitanza con lo Stone Country Festival (in Agosto generalmente) presso la comunità di Gunbalanya (Oenpelli) a 17 km dal confine con l’East Alligator River (necessario un fuoristrada).
Due giorni di danze, workshops, manifestazioni sportive e artistiche di ogni genere tutte legate al mondo aborigeno.
La visita al parco costa 25 dollari per 14 giorni, per pagarla bisogna recarsi al Bowali Visitor Centre oppure in altri punti di accoglienza e general store del parco.
Oltre che per l’arte rupestre, questo parco è noto soprattutto per la sua fauna, i coccodrilli e uccelli si possono facilmente ammirare durante una delle tante crociere fluviali proposte dalle compagnie della zona.
Io personalmente ho scelto quella della Guluyambi, che attraversa l’East Alligator River, fiume che segna il confine del parco con l’Arnhem Land.
La guida aborigena fornirà tutte le informazioni necessarie per comprendere al meglio un territorio così ricco di significati.
Durante questa crociera è prevista anche una breve sosta nell’Arnhem Land senza dover richiedere il permesso.
Costo 61 dollari per due ore di navigazione.
Verrai ben ripagato se il tuo scopo è l’avvistamento degli enormi coccodrilli.
Durante la traversata se ne avvistano da tutte le parti, in effetti, se ne contano circa 5.000, non rimarrai deluso quindi… 🙂
Altre mete da non perdere del Kakadu sono le Jim Jim falls e le Twin falls, le due cascate principali del parco, accessibili solo ed esclusivamente con un quattro ruote, 60 km di strada non asfaltata, due ore solo andata.
Se non hai un fuoristrada ci sono dei tour giornalieri che ti possono portare con la cifra non modica di 195 dollari a testa.
Per qualsiasi informazione e riferimenti ai tour consultate il sito del parco messo a disposizione dal governo, davvero ricco di tutte le informazioni necessarie per avventurarsi in quei luoghi.
Scaricati la cartina del parco per avere un’idea di come è strutturato, quali i campeggi e le stazioni di servizio presenti.
C’è anche una miniguida in Italiano per chi avesse problemi con la lingua.
Uscendo dal parco del Kakadu e proseguendo per altri 300 km si raggiungono le meravigliose gole rocciose del Katherine gorge, o meglio ancora Nitmiluk, nome originario aborigeno.
Ancora prima di arrivare alle gole consiglio una sosta alle Edith falls, che si trovano lungo la strada prima di raggiungere la città di Katherine, fai attenzione perché la svolta non viene segnalata in precedenza, te la troverai all’improvviso sulla tua sinistra se arrivi dal Kakadu.
Consiglio una sosta notturna proprio perché il campeggio si trova ai piedi della cascata, ci si può tranquillamente fare il bagno e volendo è presente un’escursione di 3 km che porta in cima alle cascate.
Dopo essersi rinfrescati in questa meravigliosa piscina naturale, si può procedere alla scoperta del parco vero e proprio.
Bisogna riprendere quindi la strada statale (Stuart Hwy/National Highway 1) e giungere prima a Katherine città per poi proseguire circa 30 km per arrivare al Nitmiluk National Park.
La vera attrazione del parco sono i 12 km di pareti rocciose alte ben 70 metri che il fiume Katherine è stato in grado di scavare nell’arco di milioni di anni.
Ci sono diversi modi per esplorare queste 13 meravigliose gole, la più suggestiva è sicuramente in canoa, dove si ha la possibilità di godersele in tutto il loro splendore, tranquillità e silenzio.
Le canoe vanno prenotate al Visitor Centre del parco, tappa obbligatoria anche per raccogliere informazioni circa le soste che si possono effettuare.
Il costo è di 45 dollari per il kayak singolo per mezza giornata, 71 per il due-posti, cioè 4 ore a disposizione per esplorare solo la prima gola, non ti danno infatti la possibilità di proseguire per la seconda decisamente più bella.
La prima gola sono 3.6 km e la seconda circa 2.4 km.
Varrebbe dunque la pena affittarle per l’intera giornata partendo alle 8 di mattina sino alle 4 del pomeriggio, si ha la possibilità di arrivare sino alla terza gola, facendo le soste dovute e godendo del paesaggio senza limiti di tempo.
Per chi avesse un livello di preparazione atletica medio alto potrebbe addirittura prenotarle per un overnight, campeggiando lungo le gole e quindi arrivando ancora più lontano.
Il nostro viaggio nel Top End non è finito quindi… stay tuned!
Articolo di
Roberta Pica