La rivincita del turismo lento.
Metti la presa di coscienza green e la svolta verso stili di vita più sostenibili, aggiungici la voglia di vacanze alternative e, se possibile più convenienti visto il periodo di ristrettezze, e il gioco è fatto: torna in auge il turismo slow, quello a contatto con il territorio, quello fatto senza low cost o treni ad alta velocità o potenze da mille cavalli, anzi, spesso proprio a cavallo (quello vero, oppure a dorso d’asino) se non proprio a piedi.
I cammini (da quello celebre di Santiago ai sentieri meno blasonati) sono tornati infatti grandi protagonisti: vie di campagna, vecchie locande, borghi antichi che dalle autostrade non si vedono, paesaggi naturali che faticosamente spesso (troppo spesso) lottano contro l’avanzata di capannoni e centri commerciali.
I cammini tornano a riempire le pagine dei libri, e non parliamo solo delle guide istituzionali.
Viene in mente – chi l’avrebbe detto allora? – Jack Frusciante.
O meglio, l’autore del cult giovanile anni 90 (Jack Frusciante è uscito dal gruppo), Enrico Brizzi.
Gran camminatore, e dal 2007 autore di diversi libri che, tra narrativa e reportage, mettono su carta i suoi sentieri (tra i titoli: Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro, 2007, La Via di Gerusalemme, 2009, I Diari della Via Francigena, 2010, e Italica 150. Cronache e voci da un Paese in cammino, 2011, entrambi con Marcello Fini).
La Via Francigena e gli altri cammini li troviamo poi protagonisti anche in una casa editrice particolarmente attenta alla sostenibilità (a 360°), Terre di Mezzo.
Ma naturalmente non è la sola.
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Cresce la voglia di viaggi a piedi tanto che il prossimo fine settimana saranno protagonisti addirittura di un festival, il Festival della Viandanza.
Tre giorni ricchi di eventi, di camminate ovviamente ma anche di appuntamenti suggestivi in loco.
Protagonista è la Via Francigena, nella sua tratta toscana.
Il festival, dal 15 al 17 giugno, si svolge infatti a Monteriggioni, dove si intersecano due delle tappe toscane della Via Francigena (che sono in tutto quindici); la decima, che arriva da San Gimignano, e l’undicesima, che porta a Siena.
Qui momenti istituzionali si alterneranno a reading, concerti, laboratori, incontri.
Come quello con il viandante belga Sebastien de Fooz (16.30 di venerdì).
Che a piedi è partito dalle Fiandre per raggiungere Gerusalemme.
O Paolo Rumiz, esploratore di lungo corso di luoghi, soprattutto quelli nascosti o dimenticati, che chiuderà la giornata di sabato con Via’ndando, un reading musicale dove la sua narrazione sarà accompagnata da violino, clarinetto e corde.
Ma se partire a piedi vuol dire anche cercare un contatto più stretto con ciò che ci circonda, non è poi fuori posto l’appuntamento musicale con Ambrogio Sparagna: il fondatore dell’orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma porterà a Monteriggioni i ritmi del tamburello, dell’organetto e della ghironda, e racconterà tra serenate e tarantelle “Il viaggio di Giuseppantonio” e dei suoi compagni musici, che partirono agli inizi del ‘900 da Napoli per raggiungere Marsiglia.
A dimostrazione che il “pellegrinaggio” non è solo quello religioso nel senso più stretto del termine.
Ma può essere sempre spirituale, quello sì, e fortemente evocativo.
Come quello fatto il 15 febbraio dell’anno scorso da nove persone e un cane che, da Borgo Dan Dalmazzo, in provincia di Cuneo, hanno viaggiato per oltre due mesi e mezzo per raggiungere Auschwitz.
Volevano rendere così omaggio a ventisei persone che qui furono deportate.
E il prossimo weekend (domenica 17 alle 11.30) a Monteriggioni questo cammino della memoria diventerà un monologo teatrale.
Articolo di
Mariangela Traficante