Tra gli appuntamenti per il 2012 gli Europei di Calcio in Ucrania e Polonia rappresentano un evento per tutti gli appassionati ma non solo, perché questa manifestazione avrà certamente il merito di richiamare l’attenzione dei viaggiatori su due paesi ancora poco conosciuti.
L’Uefa non ha risparmiato numerose critiche alle autorità locali colpevoli di non esercitare un controllo sui prezzi che sta portando ad aumenti generalizzati in entrambi i paesi ospitanti.
Secondo un’analisi condotta da Trivago.it, le tariffe alberghiere previste per giugno 2012 in Polonia e Ucraina avranno in media un aumento del 508 per cento rispetto ai prezzi dello stesso periodo lo scorso anno.
Tutte e otto le città che ospiteranno le partite (Varsavia, Breslavia, Danzica e Poznań in Polonia; Kiev, Donetsk, Charkiv e Leopoli in Ucraina) hanno registrato aumenti vertiginosi.
Chi vuole dormire a Kiev nei giorni della finale del 1 luglio può aspettarsi di pagare in media 623 euro a notte, e se Donetsk sembra la più conveniente (178 euro), la polacca Danzica è la più cara (578 euro) subito dopo l’ucraina Kiev.
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Fiduciosi in un calo delle tariffe che potrebbe altrimenti far disertare in massa ai visitatori la manifestazione europea andiamo a vedere piu’ da vicino la piccola città di Danzica (Gdańsk in polacco), la sesta in Polonia che ospiterà la prima partita del suo Europeo il 10 giugno.
Così… puoi organizzarti per visitarla anche al di fuori degli Europei.
Quando si parla di Danzica scorrono nella mente le immagini di scontri fra il popolo polacco e l’oppressione del regime comunista che ha segnato dolorosamente la storia della Polonia nel dopoguerra.
La città, che ha dato tra gli altri i natali al filosofo Arthur Schopenhauer, è una piacevole sorpresa e si presenta con una atmosfera giovanile e intima, stretta com’è nelle viuzze costeggiate da palazzi in mattone (e la città non a caso ospita la Kosciol Maricaki, la chiesa di mattoni più grande del mondo) e case strette a piu’ piani, testimonianze della ricchezza che la città conobbe nel XVI e XVII secolo.
Un’atmosfera molto diversa da quella delle altre città della Polonia forse anche per la sua storia travagliata; fu infatti tedesca fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale oltrechè città contesa da diversi popoli, che qui portarono la loro cultura e le loro tradizioni.
Sull’antica e lunga via Ulica Dluga noterai subito la Porta d’Oro, una delle due porte che chiude il Glowne Miasto, il centro storico conosciuto anche come città principale dove ti imbatterai certamente nella Fontana di Nettuno con la sua originale balaustra cinquecentesca in ferro battuto.
In questa via si affacciano i palazzi più scenografici ma anche più ricchi della città e che ospitano oggi ristoranti e locali alla moda.
Dalla parte opposta di via Dluga si incontra il Diugi Targ, il “Mercato Lungo”, dove ammirare la Zlota Kamienica, la “Casa d’Oro”, che deve il proprio nome alla presenza di bassorilievi dorati lungo le pareti.
Al di là del Mercato Lungo si erge la Zielona Brama, la “Porta verde”, ci si inoltra verso la via Długie Pobrzeże, e si raggiungono i moli del fiume Motlawa, per ammirare quel che resta della vecchia storica città mercantile.
Lungo i moli s’incontrano diverse piccole gioiellerie, laboratori per la lavorazione dell’ambra, da secoli il vero tesoro del Baltico e della cittadina polacca.
Nei paraggi si incontra un’altra porta molto bella, la Zuraw, la “Porta della gru”, così chiamata per la presenza di un’enorme gru di legno del XV secolo che nel suo periodo era la più grande di tutta Europa.
Solidarnosc e Lech Walesa sembrano non appartenere a questa bella città polacca, che ricorda una borghese città del centro europa di stampo tedesco, ma basta uscire dal centro e attraverso quartieri del sapore socialista, arrivare in Plac Solidarnosc per ricordarsi di un passato non troppo lontano.
Qui si trova l’ingresso di quelli che fino al 1989 erano i cantieri navali di Lenin, cuore industriale della città.
Al centro una grandissima statua ricorda i 44 lavoratori uccisi durante le proteste del 1970: una statua dall’immenso valore simbolico ai cui piedi le spose depongono tutt’oggi i loro bouquet.
Vicino ai cantieri navali potrai visitare la “Strada della libertà”, che racconta la storia del Paese tra il 1956 e il 1989 e fornisce un’idea della vita quotidiana durante il regime.
All’ingresso la fedele riproduzione di un fruttivendolo della Repubblica popolare di Polonia: banchi vuoti e pochi prodotti e tra questi l’aceto, l’unico ad arrivare in abbondanza.
Nelle altre sale si ripercorrono anni di storia, in questo museo non distante dal nuovo stadio da 43 mila posti costruito per ospitare le partite degli Europei.
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Ma Danzica è anche una piacevole città di mare con le vicine spiagge di Stogi, Jelitkowo, Przymorze raggiungibili con i tram cittadini o il litorale di Sopot molto frequentato dai locali e raggiungibile in treno.
L’interessante sobborgo di Oliwa, a circa 9 km a nord della città vecchia, può rappresentare un’idea per una piacevole giornata al monastero cistercense, la cui chiesa risale alla prima metà del XIII secolo, poi divenuto Cattedrale e nota per il famoso organo fatto di centinaia di tubi e figurine che ballano, mentre la musica suona al rintocco dell’ora.
Come raggiungere Danzica?
L’unico volo diretto dall’Italia è della compagnia low cost Wizz Air e collega due volte alla settimana Bergamo Orio al Serio e Roma Fiumicino con l’aeroporto Walesa, mentre la compagnia di bandiera Lot fa scalo a Varsavia con voli da Milano e Roma.
Se si vuole rimanere sui voli low cost un’altra soluzione potrebbe essere quella di arrivare a Poznan con la Ryanair (voli da Bergamo, Bologna e Roma Ciampino) per poi proseguire per Danzica in treno (poco meno di 4 ore di viaggio… lo so, un po’ lunga ma così avrai la possibilità di visitare anche Poznan se vuoi).
Ora non ti resta che prenotare.
Articolo di
Bianca Ferracani