Il nostro viaggio alla scoperta del Vietnam passa dalle principali destinazioni della parte settentrionale del Paese a quella che è la capitale del Sud: Ho Chi Minh City o, come la chiamano ancora i vietnamiti, Saigon.
I ritmi incalzanti che la regolano, i suoi attivissimi commerci, il suo incredibile patrimonio culturale e un aspetto decisamente vorticoso ne fanno il vero e proprio motore del Paese.
A vederla dall’alto, in realtà, non sembra poi molto diversa da Milano: una distesa infinita di case e asfalto sormontata da una nuvola di smog.
Ed esattamente come Milano, per chi non si ferma all’apparenza, questa città riserva enormi sorprese e risulta molto affascinante nonostante, o forse proprio grazie alle sue innumerevoli contraddizioni.
Se ti trovi già nel Paese e hai abbastanza tempo a destinazione, il mio consiglio è di raggiungerla via terra.
Da Hanoi o dalle principali città sulla costa del centro (come Hoi An e Nha Trang) è possibile prendere gli autobus interurbani del circuito Open Tour, come quelli della compagnia Phuong Trang, che non solo permettono di raggiungere Ho Chi Minh City, ma la attraversano proprio, arrivando (e partendo) dalla zona di Pham Ngu Lao, dove si trova la maggior parte degli hotel di prezzo medio/basso.
Un’altra comoda soluzione via terra è il treno, più veloce degli autobus e, considerando le abitudini di guida degli autisti vietnamiti, anche più ‘sicuro’ 🙂
Se invece hai poco tempo o preferisci in ogni caso ottimizzare i tempi di trasferimento, esistono collegamenti aerei con Ho Chi Minh da tutte le principali città del Paese, coperti da diverse compagnie aeree.
Al momento della mia visita nel Paese, nell’agosto 2010, le tariffe migliori erano quelle di Jetstar, che però molto spesso parte con parecchio ritardo rispetto agli orari indicati sul sito.
Dall’aeroporto è poi facilissimo raggiungere il centro della città con l’autobus n. 152, la cui fermata è proprio davanti all’uscita degli arrivi.
Una volta arrivato in quello che è il cuore della città, la VERA Saigon, se sei già stato ad Hanoi, ti renderai conto che se ti sembravano tante le motociclette che affollavano il Quartiere Vecchio, in realtà erano niente in confronto allo sciame impazzito che scorre costantemente per le strade di Ho Chi Minh City.
Vagando per i viali senza tempo del centro alla scoperta di pagode secolari o dei mercati cittadini, come quello coperto di Ben Than o quello all’aperto nella zona di Ton That Dam – dove è possibile acquistare souvenir, ma anche fare la spesa -, incrociando moderni suv che sfrecciano accanto ai cyclo, ti capiterà di passare davanti alle vetrine dei piccoli negozietti che vendono seta e spezie a pochi passi da bar minimalisti, ristoranti di lusso e centri commerciali futuristici.
Allo stesso modo, moderni grattacieli si affiancano a edifici dell’epoca coloniale costruiti nel più puro stile francese come il palazzo della Posta, l’Hotel de Ville (che oggi è sede del Comitato del Popolo) e la cattedrale di Notre Dame che, seppur meno maestosa della sua omonima parigina, ha comunque il suo fascino.
Assolutamente d’obbligo una visita al Museo di Storia e al Museo dei Residuati Bellici, dove vengono ripercorsi attraverso testi, fotografie e testimonianze dell’epoca, tutto il conflitto con Cina e Stati uniti e le atrocità subite dalla popolazione per l’utilizzo di agenti chimici come l’Agente Orange o armi sperimentali come la fléchette.
Sempre rimanendo in centro, nel Distretto 1, la zona più interessante in cui ti consiglio di passare una serata, oltre che per trovare gli hotel con il miglior rapporto qualità/prezzo, è quella Pham Ngu Lao.
Le sue viette sono un concentrato di ristoranti di ogni tipo, bar, centri per massaggi, negozi di souvenir e, ovviamente, le immancabili agenzie di viaggi, che permettono di organizzare tour sul Mekong, alle isole o spiagge del sud e sulla costa orientale, e ai tunnel di Cu Chi.
Se scegli quest’ultima escursione potrai trovare due sezioni aperte al pubblico dell’incredibile complesso di gallerie sotterranee scavate dai vietcong durante il conflitto e che si estendevano per più di 250 Km, per controllare un’ampia zona rurale a soli 30-40 km da Ho Chi Minh City.
E dopo questa immersione nella storia del paese, che permette di capire anche perché si sia sviluppato in un certo modo fino a oggi, la prossima settimana proseguiremo la nostra scoperta del Vietnam con una destinazione decisamente più ‘vacanziera’: l’isola di Phu Quoc, vero e proprio paradiso naturalistico nel golfo del Siam, quasi più vicina alla Cambogia che al Viet.
Tam biet, hen gap lai!
Stèf