Orvieto, paesaggio

Orvieto, paesaggio - Foto di Alessandro Spolaore

 

Già in questo mio precedente articolo ti consigliai una visita in Umbria per un week-end di arte, natura e gusto.

Io ci sono stata e oltre ad aver visitato, Assisi e la Cascata delle Marmore, due meraviglie umbre per motivi diversi ma ammirabili, sono stata ad Orvieto città della provincia di Terni in cui non ero mai stata.

Complice il clima praticamente estivo, che ora ci ha miseramente abbandonato, ho trascorso una splendida giornata a passeggio per le sue vie in stile medievale con caratteristiche botteghe artigiane e colorati negozi, oltre che costellata di palazzi bellissimi e architetture pregevoli.

La città sorge in cima ad una rupe di tufo a strapiombo su verdi e dolci colline, e le antiche case di pietra dai colori della terra sembrano il proseguimento naturale della pietra su cui sorgono.

Principalmente il motivo che mi ha portato qui è la visita al Duomo, che innumerevoli volte ho visto in foto e sentito decantare da professori di storia dell’arte e familiari che già lo avevano visitato.

E’ rimasto per anni nella mia mente, impresso come le foto che vedevo, nell’attesa del momento in cui l’avrei visto davanti ai miei occhi.

E devo dire che nessun racconto e nessuna fotografia rende giustizia a questo capolavoro di arte gotica che si staglia alto nel cielo, più in alto di ciò che lo circonda e più imponente della stessa piazza che lo ospita.

Le vie, le case si aprono pian piano e lo lasciano intravedere finchè non si giunge al cospetto della sua imponente e dorata bellezza, con gli strati bianchi e neri di delle pietre dei fianchi, i suoi archi rampanti e i contrafforti, le guglie slanciate, i mosaici che raccontano le storie della Vergine con colori sgargianti e il magnifico rosone a doppio giro di colonnine e archetti.

All’interno bisogna visitare il prezioso Reliquiario del Corporale di Bolsena, la struttura gotica progettata da Lorenzo Maitani che è proiettata in altezza e dona una sensazione di spazio assoluta nella navata centrale, il pavimento di Sangallo, il coro ligneo, l’abside, i rosoni e lo splendido organo.

Tutt’intorno alla piazza vi sono i Palazzi Papali che raccontano il passato di Orvieto.

Da visitare anche il Palazzo Comunale, il Palazzo del Popolo, e il Palazzo dei Setto da cui si alza la Torre del Moro con vista panoramica sulla città.

***

Esiste una Orvieto sotterranea, scavata nel tufo che racconta i suoi più di duemila anni di storia, fatta di grotte e gallerie scavate dall’epoca etrusca e fino al medioevo.

E’ possibile visitare, con un lungo itinerario, il Parco delle Grotte che parte da Piazza Duomo e si snoda su un complesso ipogeo di 1.200 cavità sotterrane, oppure il Pozzo della Cava e le sue 9 grotte con altre incredibili architetture sotterranee.

La visita underground è proseguita poi al Pozzo di San Patrizio, una cavità profonda ben 62 metri e largo 13 con due scalinate a doppia elica che non si incontrano mai e che permettevano ai muli di scendere a prelevare l’acqua dal pozzo e risalire carichi di otri senza incontrarsi mai.

Orvieto, discesa nelle cavità

Orvieto, discesa nelle cavità - Foto di Alessandro Spolaore

 

Il Pozzo, illuminato da 72 finestrelle ad arco, fu progettato da Antonio Sangallo per volere di Papa Clemente VII che voleva che la città avesse un approvvigionamento di acqua in caso di assedio.

L’opera fu denominata in principio Pozzo della Rocca, e subito intorno ad esso sorsero leggende legate alla discesa negli inferi.

La cavità richiamò poi alla memoria del Purgatorio di San Patrizio, una caverna che si trova in Irlanda che sempre secondo la tradizione immetteva negli inferi.

Con il passare del tempo al Pozzo di San Patrizio si è legato un significato legato alla sua profondità, infatti il detto “essere come il pozzo di San Patrizio” vuol dire disporre di inesauribile ricchezza.

Forse anche per questo i visitatori gettano speranzosi una moneta nella polla d’acqua.

La discesa è veramente suggestiva, sempre più buio, freddo e umido man mano che si scende, si ha davvero l’impressione di andare verso un luogo… ”senza ritorno”, invece e sufficiente percorrere di nuovo i 248 bassi scalini e si può nuovamente tornare in superficie.

Orvieto, sottoterra

Orvieto, sottoterra - Foto di Alessandro Spolaore

 

Appena fuori dal pozzo, ma in molti posti della città, si trovano delle viste panoramiche veramente bellissime sulla campagna circostante, molti sono infatti i punti da cui ammirare l’orizzonte umbro.

Articolo di
Alessia Scarparo