Parco storico di Sukhothai

Parco storico di Sukhothai - Foto di Andrea

 

Un altro Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO che vale davvero la pena di visitare in Thailandia, oltre ad Ayutthaya, è il “Parco storico di Sukhothai”.

Io ho avuto la fortuna di scoprire questo meraviglioso angolo di Siam durante un viaggio in minivan con degli amici tailandesi andando a Chiang Mai.

Sukhothai si trova infatti a circa 500 km a nord di Bangkok, in direzione Chaing Mai e rappresenta, per i viaggiatori indipendenti, una tappa obbligatoria prima di raggiungere le regioni del nord.

La strada per raggiungere Sukhothai non è proprio ben indicata e perdersi è abbastanza facile (noi abbiamo impiegato più di 8 ore contro le 7 in autobus) quindi il mio consiglio è di fare il viaggio sfruttando i comodi ed economici bus (mi raccomando solo di scegliere quelli con aria condizionata), che partono più volte al giorno dal Bus Terminal Nord di Bangkok su Kamphaeng Phet Road (Mo Chit 2), sia con linee pubbliche (http://www.transport.co.th) che private.

Non ci sono treni che arrivino a Sukhothai e il viaggio in aereo è, secondo me, del tutto inappropriato vista la bellezza paesaggistica delle zone rurali tailandesi che si attraversano lungo il tragitto (per non parlare dei costi).

E’ interessante notare che la popolazione residente nella Provincia di Sukhothai ha origini Lanna con radici che risalgono al Burma, Tibet e sud delle Cina.

Si tratta di persone estremamente fiere della propria storia e cultura e manifestano apertamente il loro disappunto nei confronti dei turisti irrispettosi o non interessati al patrimonio che il Parco Storico ha da offrire.

Sukhothai venne fondata nel 1238 e divenne il primo regno indipendente di Siam quando due principi, Pho Khun Pha Muang e Pho Khun Bang Klang Hao, unirono le loro forze e scacciarono i Khmer da Sukhothai, il cui nome significa per l’appunto “Alba della Felicità”.

Sukhothai fu capitale della Thailandia per circa 120 anni.

La moderna città (se così la si può definire) è praticamente inesistente e l’unica reale attrattiva è per l’appunto il sito storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1991.

Parco storico di Sukhothai

Sukhothai - Foto di Andrea

Particolarmente piacevole e distensivo, se non decidi di andare a marzo o aprile quando il caldo è davvero insopportabile, è non limitare il soggiorno alla sola visita del Parco Storico.

Esplorare le zone rurali in bicicletta, lungo i frutteti che abbondano nella provincia, fra alberi di pomelo (un enorme pompelmo dolciastro), santol, sapodilla, cocco, star fruit, vari tipi di banane, manghi, è un’esperienza che può facilmente farti entrare in contatto con gli ospitali abitanti dell’area.

Dirigendosi verso la zona collinare si possono anche vedere piantagioni di durian (detto King of Thai Fruit), frutto impossibile da ignorare per il suo forte odore da molti ritenuto disgustoso (addirittura è vietato il trasporto nei mezzi pubblici e l’introduzione in molti hotel).

Ti consiglio di esplorare in bicicletta anche la città vecchia di Sukhothai, in modo da poterti fermare quando e dove vuoi, senza dover discutere con un qualche autista frettoloso di tornare a casa.

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Il Parco storico si trova a una diecina di km dalla nuova Sukhothai e racchiude, all’interno di un perimetro murario di circa 7 km, un Palazzo Reale (Ramkamhaeng) e i resti di 26 templi buddisti di cui il più grande è il Wat Mahathat.

Wat Mahathat ha un Chedi (o Stupa – edificio dei templi buddhisti con la funzione principale di conservare reliquie) con la classica forma di bocciolo di loto e si trova nel centro della città antica: le sue dimensioni e i resti dell’edificio e delle statue di Buddha riflettono la prosperità di Sukhothai ed è probabilmente il punto ideale per iniziare la visita.

Parco storico di Sukhothai

Parco storico di Sukhothai - Foto di Andrea

Per poter visitare adeguatamente tutte le rovine ti servirà almeno un giorno, dalle prime ore del mattino fino al tramonto.

E probabilmente è proprio con la tenue luce delle prime ore del mattino o del tardo pomeriggio che Sukhothai avvolge i visitatori in un’atmosfera davvero magica.

Se pernotti nella guesthouse del centro culturale spendi davvero poco e, se sei fortunato, becchi anche l’unica camera dotata di acqua calda della struttura.

Se stai programmando un viaggio in Thailandia per la fine della stagione dei monsoni potresti avere la fortuna di capitare a Sukhothai durante la celebrazione del Loy Krathong, ovvero la festa celebrata ogni anno in tutta la Thailandia e alcune parti del Laos nella sera di luna piena del 12° mese del calendario lunare tailandese tradizionale (in genere novembre per il calendario occidentale).

Questa festività origina proprio nel periodo di Sukhothai capitale del Regno di Siam.

Sukhothai, Loy Krathong

Sukhothai, Loy Krathong - Foto di Andrea

I tailandesi fanno galleggiare i loro Krathong (piccole strutture galleggianti fatte di banano e fiori) su un fiume, un lago o stagno per liberare le cose cattive e ringraziare l’acqua per le cose belle, secondo un’antica pratica di portare rispetto allo spirito delle acque.

Nel Parco Storico ogni anno viene allestita una ricostruzione notturna in costume delle battaglie di liberazione dai Khmer.

I monumenti illuminati assumono un fascino particolare (per un qualche strano motivo mi hanno fatto vagamente tornare in mente le Terme di Caracalla a Roma).

Oltre 100 figuranti, musicisti e danzatori si alternano in danze e rappresentazioni molto suggestive che si concludono con la liberazione dei Krathong nei canali e uno spettacolo pirotecnico davvero molto bello.

Già che ci siamo da Sukhothai faremo rotta nella più importante città del Triangolo d’Oro, Chiang Mai.

Andrea