Parco naturale nel parmense – Foto di Fabio Strozzi
Con l’arrivo di una stagione climaticamente più gradevole, anche se non ancora del tutto stabile, cresce la voglia di immergersi nella natura.
Perciò in questo post ti propongo delle ottime mete per fare escursionismo e rilassarsi, godendo di bellissimi panorami: sono i parchi protetti e le oasi del parmense.
Il parco paesaggisticamente più promettente è il cosidetto “Parco dei Cento Laghi”.
Ufficialmente, quest’area protetta si chiama “Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma”, un nome in effetti lungo e di difficile memorizzazione, ma è più nota con il più suggestivo nome di “Parco dei Cento Laghi” perchè la caratteristica peculiare della zona sono i segni che l’ultima glaciazione ha lasciato sul territorio sotto forma di pozze temporanee, torbiere e numerosi laghi che punteggiano il comprensorio.
Come puoi ben immaginare questa caratteristica rende il territorio unico e particolarmente suggestivo, perfetto per gli amanti della fotografia.
Questo parco si trova nella fascia orientale dell’Appennino Parmense e comprende ad ora l’alta valle del torrente Cedra e del torrente Bratica e un tratto della Val Parma.
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Il Parco regionale del Taro è un’area protetta che si snoda tra Fornovo e Pontetaro che cerca di preservare la bellezza di una zona in cui l’industrializzazione e la crescita economica tentano di rubare spazi alla natura.
Questo aprco si propone di tutelare il corso del fiume Taro.
Il Parco del Taro può essere visitato in tanti modi: passeggiando lungo i sentieri attrezzati, salendo su un cavallo o una bicicletta o godendo di una riposante pausa di pesca, ma senza dimenticare di assaporare i prodotti tipici locali presso le numerose aziende agricole del territorio.
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Tra i parchi più noti ci sono i Boschi di Carrega: sono stati, nel 1982, il primo parco della Regione Emilia Romagna; si estendono sui terrazzi fluviali quaternari tra il Taro e il Baganza e hanno un’estensione di circa 1270 ha.
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Un’altra area protetta molto importante è quella del Parco dello Stirone, che si estente tra le provincie di Parma e Piacenza, nei comuni di Fidenza, Salsomaggiore Terme, Alseno e Vernasca, sviluppandosi ai lati del torrente con un’ampiezza media di circa 1 Km, dalla località la Villa, a monte, fino al ponte sulla via Emilia a Fidenza.
Il territorio all’interno del parco presenta un paesaggio fluviale, corrispondente alla zona centrale dell’area protetta, un paesaggio agrario, situato lateralmente al corso d’acqua, e il paesaggio delle prime colline appenniniche.
E’ un parco fluviale: il suo obiettivo principale è quello di tutelare il corso d’acqua e il circostante ecosistema ripariale.
Lungo il torrente sono presenti anche elementi di notevole interesse scientifico: i reperti fossili dell’era Terziaria e Quaternaria, portati alla luce dalle attività di estrazione della ghiaia dall’alveo del torrente.
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Nel territorio parmense sono presenti anche delle oasi e delle riserve, in cui gli animali vengono accolti e protetti, in modo comunque da poter essere visti dai curiosi visitatori.
La Riserva Naturale Orientata Monte Prinzera si trova nella pare ovest dell’appennino parmense, tra le valli del Taro e del Ceno e Baganza.
La riserva prende il nome dal Monte Prinzera, sul quale è situata.
Presenta elementi ambientali di grande interesse ambientale che differiscono da quelli di altri parchi, e si propone di tutelare il territorio.
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La Riserva Naturale Parma Morta si trova a Mezzani, tra le foci dei fiumi Parma ed Enza, e contiene circa 5 km dell’antico alveo fluviale in cui scorrevano le acque del torrente Parma prima d confluire nel torrente Enza.
Da questo deriva l’inquietante nome del parco.
Il ramo fluviale abbandonato costituisce oggi un’area umida importante per raccogliere piante ed animali che non trovano spazio in altri ambienti, in particolae anfibi, rettili e uccelli.
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Ma le oasi di protezione della fauna selvatica non sono solo queste: sono tante, almeno una quindicina in tutto il territorio parmense, ben attrezzate peri visitatori e i naturalisti.
Trovi i link ai siti di riferimento alla pagina:
=> Parchi Parma
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A presto, un abbraccio.
Articolo di
Elena Baldi