Altopiano d’Asiago – Foto di D-KFEM
L’Altopiano di Asiago, o Altopiano dei Sette Comuni, di cui Asiago è il centro più grande, si trova in Veneto, in provincia di Vicenza, ed è una delle più note mete turistiche italiane per gli sport invernali.
Ormai la stagione sciistica è terminata, ma l’Altopiano di Asiago è una perfetta cornice naturale anche per le vacanze nella bella stagione.
Ciò che lo rende ancora più invitante è la vicinanza con grandi città di interesse turistico come Venezia, Trento, Bassano del Grappa, Vicenza, Verona e Padova.
L’altopiano è agevolmente raggiungibile in automobile con l’autostrada, oppure con dei pullman da Bassano o da Thiene, a loro volta raggiungibili col treno.
I comuni che compongono l’Altopiano di Asiago o dei Sette Comuni sono Asiago, Roana, Rotzo, Gallio, Enego, Foza, Lusiana e Conco.
La particolarità di questi comuni è che costituiscono un’isola linguistica cimbra, in quanto tutti i loro abitanti hanno come dialetto il Cimbro, una lingua antica e poco conosciuta.
Per gli amanti della montagna e del relax, Asiago e dintorni forniscono tantissime possibilità per trascorrere una vacanza interessante e mai noiosa.
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Naturalmente, come potrai immaginare, l’altopiano è lo sfondo naturale per l’escursionismo, il trekking, la mountain-bike, l’orienteering, gli sport all’aria aperta, i parchi avventura, il fitness e la pesca sportiva.
Ad esempio, come percorsi semplici:
– quello che porta alla malga Quarti partendo dalla malga Gruppach,
– quello tra la Val Bella e la Val Brutta (entrambe belle, nonostante i nomi),
– quello tra Campomuletto e Fiara.
I possibili percorsi sono tantissimi, di diversa lunghezza e difficoltà.
Un ottimo sito che li analizza tutti, allegando anche splendide foto, è Magico Veneto, un sito dedicato alle escursioni sulle meravigliose montagne venete.
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L’Altopiano di Asiago ha anche una certa importanza storica, poichè su questi monti si combattè la Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra, e ciò che rimane dei fortini ne è una testimonianza ancora viva.
E’ possibile seguire un percorso ad hoc per visitare tutti questi luoghi che furono teatro degli scontri della Grande Guerra, ed i musei che ne raccontano la storia.
In questa pagina
=> http://www.vicenzae.org/ita/itinerari/i-luoghi-della-grande-guerra
puoi scaricare la mappa che indica i principali luoghi nella provincia di Vicenza toccati dal conflitto.
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Ma l’Altopiano di Asiago presenta anche altre attrazioni turistiche interessanti e, talvolta, curiose.
E’ il caso del Villaggio degli Gnomi, un parco divertimenti tematico dedicato ai bambini – ne ha parlato anche Valeria – ma adatto per tutta la famiglia, il cui percorso si snoda nei fitti boschi incontaminati, tra animali selvatici ed antiche gallerie.
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Interessante è anche l’Osservatorio Astronomico di Asiago, il centro di ricerca astronomica più importante d’Italia.
Si trova a 2 km dal centro di Asiago, in contrada Pennar, ed ha una sede distaccata a Cima Echar, dove si trova il telescopio più grande d’Italia, uno dei maggiori in Europa.
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Molto belli da vedere, sono i 5 cimiteri inglesi, tutelati dalla “Commonwealth War Graves Commission”, sull’altopiano di Asiago: Barenthal, Granezza, Cavalletto, Magnaboschi, Boscon.
=> http://www.lagrandeguerra.net/gginglesialtopiano.html
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Strano e interessante, è il Museo dell’Acqua di Asiago, che racconta dell’acqua come bene indispensabile: le sue caratteristiche, i suoi utilizzi, il suo ruolo in natura.
Intorno al museo si snoda un percorso di 2 km alla scoperta dell’acqua nel paesaggio montuoso di Asiago: i fenomeni carsici, ile doline, i campi solcati, le cavità sotterranee, i manufatti per la raccolta delle acque, l’antica mulettiera chiamata “Prìa dell’acqua” e i toponimi cimbri relativi all’acqua.
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Un museo davvero curioso e divertente è quello dei “cuchi”, i fischietti in terracotta con forme umane, animali o di oggetti.
Altri spunti interessanti per goderti l’Altopiano di Asiago durante la bella stagione li puoi trovare al sito:
=> http://www.vicenzae.org/ita/component/k2/item/301
Buona vacanza!
A presto anche su:
A presto, un abbraccio.
Articolo di
Elena Baldi