Foto di lafra – Museo Scienza e Tecnologia di Milano
In occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia sono fiorite in tutta Italia numerosissime iniziative per ricordare la storia del nostro Paese.
Un’iniziativa molto interessante è quella proposta dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, il più grande museo tecnico-scientifico che si trova in Italia.
Questo museo si trova in via San Vittore 21, in quello che è stato l’antico monastero di San Vittore al Corpo, nelle vicinanze del luogo in cui Leonardo da Vinci possedeva alcuni terreni coltivati a vigna, all’epoca appena fuori le mura cittadine.
Qui si trova la più vasta collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire dai disegni di Leonardo da Vinci.
Al genio toscano è, infatti, dedicata un’ampia sezione del museo, quella che viene definita la “Galleria Leonardo da Vinci”.
Ai lati della galleria si trovano una serie di sale dedicate a elettricità, elettronica, orologeria, acustica, musica e astronomia.
Vi sono anche altre sale interne, dedicate ai trasporti, la televisione, alle arti grafiche, alla metallurgia, ai polimeri e al ciclo di vita dei prodotti.
Le sezioni più spettacolari del museo sono i grandi padiglioni aeronavale e ferroviario.
Nel primo è custodito il famoso sottomarino Enrico Toti, internamente visitabile per scoprire il funzionamento di questi mezzi di trasporto subacquei.
Una delle novità del museo è la parte relativa all’alimentazione, che sfata i luoghi comuni su molti alimenti e svela i retroscena di ciò che mettiamo quotidianamente nel nostro carrello.
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In occasione del 150° compleanno del Bel Paese, ha deciso di festeggiare la ricorrenza “a modo suo”, e cioè ripercorrendo la storia della nazione italiana dal punto di vista delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche.
Il museo propone per l’occasione la mostra “15 oggetti x 150 anni”, che propone al visitatore due percorsi per raccontare 15 oggetti molto distanti tra loro concettualmente e nel tempo, nel periodo che va dal Risorgimento a oggi.
Questi 15 oggetti sono stati scelti tra le numerose testimonianze dei momenti più significativi della storia italiana che sono conservate nel museo per la particolarità e la carica innovativa che rappresentano.
I due percorsi rappresentano le:
– “tecnologie quotidiane”: per scoprire alcune imprese, istituzioni e personaggi che hanno cambiato le nostre abitudini di tutti i giorni
– “ricerche sul mondo” per conoscere alcuni degli studi scientifici riconosciuti a livello internazionale che hanno permesso nuovi sguardi sul mondo.
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Andiamo a dare un’occhiata ai 15 oggetti ai quali è stato affidato l’onore di rappresentare la storia della nostra nazione dal punto di vista scientifico e tecnologico.
1. Motore a scoppio Barsanti e Matteucci: non tutti sanno che… il primo motore a scoppio era italiano e risale al 1854, creato da Padre eugenio Barsanti e l’ingegner Felice Matteucci.
2. Dinamo Sistema Edison: direttamente dagli anni ’80 dell’800… ecco a voi la dinamo che proviene dalla prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale, realizzata in via Santa Radegonda a Milano, sul modello della prima centrae elettrica mondiale, costruita da Edison a New York.
Ovviamente in corrente continua.
3. Telefono di Antonio Meucci: nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto Antonio Meucci come l’inventore del telefono.
Beccati questa Graham Bell!!
4. Bancone del laboratorio di Giulio Natta: in questo studio, su questo bancone, Natta produsse la prima plastica sintetica di seconda generazione: il propilene isotattico.
Che è?
Scoprilo al museo!
5. Alternatore Siemens Brothers & Co: questo alternatore venne installato nel 1886 in una piccola centrale idroelettrica, tra le prime al mondo, che produceva corrente alternata monofase per illuminare la cittadina di Tivoli.
6. Bandiera tricolore del 1993: cos’ha di speciale questa bandiera?
E’ stata realizzata con materiali di fortuna durante la spedizione EPICA (European Project for Ice Coring in Antartica) ed issata insieme al tricolore francese per testimoniare il primo traguardo condiviso.
I carotaggi di questa spedizione hanno permesso di ricostruirre il passato climatico del nostro pianeta su un arco di tempo di 920000 anni.
7. Banco ottico di Macedonio Melloni: un’apparecchiatura del 1830-40 che analizza la radiazione infrarossa, all’epoca chiamata “calorico raggiante”.
Per l’importanza dei suoi studi, Melloni ricevette gli apprezzamenti di Faraday e viene tuttora chiamato il Newton del calore.
8. Elicottero sperimentale di Enrico Forlanini: è il primo oggetto più pesante dell’aria in grado di volare.
Fu presentato nel 1877 ai Giardini Pubblici di Milano: si innalzò in aria di circa 13 metri per 30 secondi, per poi ridiscendere dolcemente.
9. Settore equatoriale di Jeremiah Sisson: con questo strumento, del 1774, il 26 Aprile 1861 Giovanni Virginio Schiapparelli compie la prima scoperta scientifica italiana; l’asteroide battezzato Esperia, dal nome greco della nostra penisola.
Successivamente, con lo stesso strumento, scopre la cometa 1862-II e spiega il fenomeno delle stelle cadenti.
10. Sezione centrale del rivelatore UA1: la macchina originale utilizzata dal CERN di Ginevra per studiare le particelle elementari è lunga quasi 6 metri, pesa 200 tonnellate e contiene 6.176 sottili fili metallici.
Dovrai accontentarti di una sezione, anch’essa comunque molto imponente.
11. Sala Falck: in questa sala è stato ricostruito uno stabilimento siderurgico del 1950, con macchinari e materiali proveniente dalla fabbrica di Falck di Vobarno (Brescia).
12. Forno elettrico ad arco diretto, detto Forno Stassano: Stassano, con questa geniale invenzione, permise all’Italia di produrre acciaio di qualità a costi concorrenziali.
L’American Society for Materials conferì al forno, nel 1992, il premio “Pietra Miliare nello sviluppo della metallurgia”.
13. Locomotiva GR 552 038 di Breda: presentata per la prima volta all’esposizione universale di Parigi del 1889, questa locomotiva, a causa della sua affidabilità ed elevata velocità, viene scelta per trainare i treni dei più importanti percorsi ferroviari del nostro Paese, unificando fisicamente l’Italia.
14. Camera di Wilson, detta anche camera a nebbia: strumento che ha permesso di indagare le caratteristiche e la composizione della materia.
Quando una particella li attraversa, gli atomi si ionizzano e il vapore si raccoglie formando minuscole goccioline; da qui si osserva la traiettoria della particella e si ottengono informazioni sulla sua natura.
15. Detector magnetico di Guglielmo Marconi: questo apparecchio funziona come un ricevitore di onde radio e rappresenta un momento cruciale nello sviluppo della radiotelegrafia; utilizzato a bordo del Titanic e delle più importanti navi dell’epoca, è superato con l’introduzione delle valvole.
Ed eccoci alla fine del nostro percorso.
Come si può vedere, oggi come ieri, l’Italia è al centro delle scoperte che hanno rivoluzionato il mondo.
Sapremo di nuovo essere il fulcro delle nuove tecnologie?
Prima di uscire dal museo non dimenticarti di fermarti a giocare con i modellini delle invenzioni di Leonardo da Vinci, sono loro a rendere questo museo unico nel suo genere!
Ci vediamo su:
A presto, un abbraccio.
Articolo di
Elena Baldi