Screenshot sito ufficiale RAI 5
Ho scoperto quasi per caso Rai 5 trovando una serie di programmi interessanti per chi ama viaggiare e farlo anche attraverso uno schermo.
Venerdì 4 febbraio alle 21.00 è iniziato il viaggio in bicicletta di Rob Lilwall, un ex insegnante di geografia che dalla Siberia ha pedalato giù fino al Vietnam e poi in Cina per arrivare in Tibet e attraverso l’Afghanistan e poi l’Uzbekistamn ha raggiunto l’Iran fino ad arrivare in Europa, risalirla dalla Grecia e tornare finalmente in Inghilterra.
Oltre 30 mila miglia, attraverso 28 paesi di 3 continenti, in tre anni.
Non supportato da una troupe, Lilwall ha “catturato” il viaggio su una videocamera palmare e in sei puntate ci racconta questa sua avventura durante la quale ha affrontato di tutto: le malattie tropicali e i climi più estremi del pianeta.
Ma non mancherà di raccontarci la cosa sicuramente più memorabile per un viaggiatore in solitaria: l’ospitalità della gente che incontrava.
Il viaggio di Rob inizia nella città siberiana di Magadan, dove 2 milioni di russi hanno trovato la morte nelle miniere d’oro, e nella seconda puntata prosegue attraverso il sud-est asiatico da Singapore a Hanoi, attraverso sei paesi e in 4 città capitali.
Affronta la sua sfida più pericolosa per raggiungere il tetto del mondo (il Tibet) dove si trova ad attraversare oltre 16 valichi di montagna, con altitudini fino a 5.200 metri in condizioni di bufera di neve che non facilitano di certo la sua pedalata.
Prosegue passando dall’inverno ghiacciato del Tibet alle verdi valli del Nepal e del Monte Everest.
Nella quinta puntata, Strade pericolose, Rob è in procinto di viaggiare nelle terre lacerate dalla guerra in Afghanistan, da Kabul attraverso il famigerato Hindu Kush fino a raggiungere l’Uzbekistan.
Da qui raggiunge l’Iran per ritornare in Europa, fino al cuore di Londra dove lo attende la sua famiglia.
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Assolutamente da non perdere anche la serie intitolata “Le vie dell’avventura”, prodotta da Lonely Planet, che esordirà venerdì 11 marzo in prima visione italiana su Rai 5, alle ore 21.
Un team di autori e fotografi ti porterà lungo le strade meno battute dei paesi più affascinanti del pianeta: dal Marocco alla Colombia, dalla Cambogia al Messico, non soltanto con splendide immagini ma soprattutto con le avventure e le disavventure degli inviati.
Come quelle vissute da Tony Wheeler, lo storico co-fondatore (insieme alla moglie Maureen) di Lonely Planet.
Tony ha navigato lungo le acque del Mekong, in Laos, e si è avventurato sulle cime degli alberi della foresta pluviale, per entrare in contatto con i rari gibboni neri, una specie in via di estinzione ma, soprattutto, uno dei simboli di quel territorio.
La serie è una fonte incredibile di nuove idee di viaggio raccontate secondo lo stile Lonely Planet: Colombia, Laos, Israele e Cisgiordania, Cambogia, Messico, Cina, Etiopia, Spagna, Kazakistan, Australia, Madagascar e Alaska sono i paesi raccontati in queste tredici puntate.
Nella prima, in onda venerdi 11 marzo, John Vlahides (che per Lonely Planet ha scritto guide come Stati Uniti occidentali e California) va alla scoperta del volto meno conosciuto del Marocco.
Dall’antica città imperiale di Fès, celebre per la sua medina, verso i monti dell’Atlante, una catena montuosa che in inverno diventa un’inattesa e magnifica location per escursioni e giornate sugli sci.
Qui Vlahides prende contatto con i berberi, i più antichi abitanti del Marocco, partecipando tra l’altro alla celebrazione dell’Id Al-Adha, la Festa del Sacrificio.
Dopo un’incursione nella affascinante Marrakech, il viaggio si conclude nell’ultima roccaforte dei nomadi berberi: il deserto del Sahara.
Articolo di
Bianca Ferracani