Pad Thai – Foto di Andrea
Ciao!
Sono nuovo in questo sito ma credo di poterti accompagnare di tanto in tanto a spasso per la Thailandia, perlomeno in modo virtuale.
Viaggiare per me non significa semplicemente spostarmi fisicamente da un punto all’altro ma rappresenta l’unico modo che ho per saziare la mia costante curiosità e la voglia di incontrare persone nuove e culture diverse.
Viaggiare è dare libero sfogo anche a un’altra mia grande passione: mangiare.
3 anni fa ho iniziato un viaggio che non si è ancora concluso e che mi ha portato a vivere un’esperienza bellissima in questo paese e pochi giorni fa ho avuto il piacere di incontrare proprio qui Cristiano che, se leggi “Viaggio Vero”, di sicuro conosci.
Ci siamo incontrati a cena da bravi italiani, per parlare dell’azienda di prenotazioni alberghiere per cui lavoro, in un tranquillo locale di Bangkok frequentato solo da tailandesi e dove la cucina è vera, autentica e non rielaborata per i turisti.
Ma allora perché non servono il Pad Thai, il piatto nazionale tailandese?
Questa stessa domanda l’ho posta poco dopo il mio arrivo qui ad un caro amico tailandese.
Eravamo in un ristorante sulle rive del fiume Ping, a Chiang Mai.
Anche lì niente Pad Thai!
La spiegazione è iniziata con una premessa: se nel mondo l’Italia è culinariamente conosciuta per la pizza e gli spaghetti, gli Stati Uniti per gli hamburger, la Spagna dalla paella e così via, la Thailandia, fino al secondo dopoguerra, non aveva un vero e proprio piatto nazionale che la rappresentasse.
Nel nostro paese sono tuttora pochi gli italiani che possono nominare almeno un piatto della raffinata ed elaborata cucina tailandese e ancora meno i ristoranti dove degustarla (a Roma ti consiglio di provare il Thai Malay in Via F. Ozanam o il 2 Mondi a Trastevere).
Avere un piatto nazionale era nel periodo di insediamento dell’attuale sovrano tailandese un’esigenza politico/nazionalistica!
Il Pad Thai, che letteralmente significa “soffritto tailandese”, è un ottimo modo per avvicinarsi alla cucina tailandese senza perdere l’uso delle papille gustative per l’eccesso di peperoncino o senza restare delusi per il gusto forte del coriandolo, presente in quasi tutte le pietanze.
Il Pad Thai è una ricetta dalle antiche origini cinesi-vietnamite, rivisitata in chiave moderna per volere del Re.
Intorno agli anni ‘40, l’allora primo ministro Luang Phibunsongkhram indisse dietro richiesta del Re un concorso fra i più importanti e rinomati cuochi tailandesi dell’epoca affinché creassero un piatto che potesse identificare la Thailandia nel mondo e, allo stesso tempo, si diffondesse in tutta la nazione, creando così unità fra le diverse etnie.
Il risultato fu la creazione di numerosi piatti che passarono per la tavola reale per essere giudicati.
Alla fine, il giovane sovrano che, nato negli Stati Uniti e cresciuto in Svizzera, optò per dichiarare piatto nazionale qualcosa che fosse a base di riso (alla base della dieta dei tailandesi ma in forma diversa da quella che nell’immaginario comune si associa a Cina e Giappone), fosse completo (pasta, carne, pesce e verdure nella stessa pietanza), avesse ingredienti facilmente reperibili in tutto il paese e fosse, in qualche modo, internazionale.
Ti aggiungo anche la ricetta, di facile realizzazione e molto gustosa.
Buon Appetito!
Pad Thai – Foto di Andrea
INGREDIENTI:
Spaghetti/Tagliatelle di riso
Gamberetti+pollo o maiale o manzo tagliato in piccole striscioline
1 uovo
Tofu tagliato a cubetti
1 spicchio d’aglio tritato (da utilizzare con tanto di buccia)
Tamarindo in pasta
Germogli di soia freschi
Cavolo tagliato in piccolo pezzi
1/2 Cipolla tritata
Porro tagliato per la lunghezza in 4-6 parti
Olio di palma o semi
“Acqua” di pesce “nam pla”
Zucchero
Arachidi tostate non salate sbriciolate
Peperoncino in polvere
Cuoci i “noodle” di riso in acqua tiepida per circa 10 minuti (tempo sufficiente perché diventi morbida) e scolali adeguatamente.
Soffriggi l’aglio schiacciato con la buccia e la cipolla tagliata molto sottile con l’olio di palma in una wok larga, aggiungi i gamberetti, il cavolo ed il tofu ed infine l’uovo.
Subito dopo aggiungi la pasta di riso e mescola a fuoco alto in modo continuo.
Aggiungi l’acqua di pesce per rendere “salato” il piatto (quindi a seconda del gusto personale), la punta di un cucchiaino di zucchero e 1 cucchiaio di pasta di tamarindo.
Mescola fino a quando la pasta di tamarindo non si amalgama sciogliendosi.
Servi caldo mettendo la pasta al centro del piatto con una spolverata di arachidi sopra e accanto porri, germogli di soia, peperoncino, zucchero e le arachidi in piccoli mucchietti.
Si può servire anche con 1/4 di lime adagiato sopra che, a seconda dei gusti, può essere spremuto sulla pasta ancora calda.
Andrea