Agrigento Valle dei Templi – Foto di Andrea Alessandretti

La Sicilia, nostra isola più grande, rappresenta un contenitore unico di natura, storia, archeologia, e splendido mare che forse nessun’altra regione può offrire così riccamente.

Una vacanza in Sicilia è sicuramente mare e sole, ma è anche la possibilità di recarsi a visitare un pezzo di storia greca, o un enorme vulcano, o ancora città incastonate fra cielo e terra dotate di una architettura affascinante.

Già ti parlai di Sciacca, che si trova nella parte sud occidentale dell’Isola, di fronte ad un mare profondissimo che cede spazio solo al continente africano.

La mia visita ad Agrigento risale appunto all’estate in cui trascorsi le vacanze a Sciacca, e distando solamente una ventina di km non potevo assolutamente mancare a questo appuntamento con la storia.

La Valle dei Templi rappresenta la testimonianza più sublime della civiltà greca in Sicilia.

Questo è un periodo speciale per visitarla perchè, tra le campagne colme di mandorli in fiore, lo sguardo si poggia sui meravigliosi ruderi dei templi che nel tempo hanno conservato intatta la loro imponenza e, tanto per gradire, in Sicilia il clima è molto mite già ora e qualcuno azzarda la tintarella o il bagno.

Il sito archeologico dal 1997 è stato inserito nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell’umanità, redatta dall’UNESCO, ed il parco è considerato il più grande del mondo (ca. 1300 ettari).

La Valle dei Templi comprende numerosi templi edificati nel V secolo a.C.

Lungo la via Sacra, si trovano: il Tempio di Ercole, della Concordia e di Giunone; mentre nella parte bassa della valle si trovano il tempio di Castore e Polluce, quello di Giove Olimpico e il meraviglioso giardino della Kolymbetra.

L’unico rimasto intatto è il Tempio della Concordia, che alla vista appare come un “piccolo Partenone” ma forse è ancora più bello.

Infatti devo dire che quando, successivamente ho visitato l’Acropoli di Atene ne sono rimasta stupita relativamente perchè negli occhi avevo ancora lo splendido ricordo di Agrigento che poco ha da invidiare alla più famosa Atene.

Tutti gli edifici sono orientati verso est, per rispettare il criterio classico (sia greco che romano) che l’ingresso alla cella che ospitava la statua della divinità fosse illuminato dal sole nascente, fonte e principio di vita.

I templi furono eretti in stile dorico ed esastili (cioè con sei colonne sul lato frontale), tranne quello di Zeus Olimpio che presentava sette semicolonne incassate in un muro che chiudeva tutto l’edificio.

Costruiti in tufo calcareo, i templi offrono una vista particolarmente suggestiva all’alba e soprattutto al tramonto, momento in cui assumono una calda colorazione dorata.

Il nome dato ai templi è quello greco, tra parentesi viene dato anche il nome latino delle divinità (nel caso sia differente).

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Ecco i Templi principali, brevemente descritti per una migliore visita:

Tempio di Zeus Olimpio (Giove)

Completamente caduto al suolo, venne eretto in seguito alla vittoria degli agrigentini (alleati ai siracusani) sui Cartaginesi ad Himera (avvenuta intorno al 480 a.C.) come forma di ringraziamento a Zeus.

Era uno dei più grandi templi dell’antichità con i suoi 113 m di lunghezza e 56 m di larghezza, e si suppone non sia mai stato terminato.

Una sua riproduzione è distesa al centro del tempio e dà un’idea delle dimensioni che l’edificio doveva avere.

Il tempio non era circondato dal classico colonnato aperto, ma da un paramento continuo che chiudeva gli spazi tra le colonne che, all’interno, divenivano pilastri squadrati.

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Tempio di Castore e Polluce o dei Dioscuri

E’ il simbolo di Agrigento, fu costruito negli ultimi decenni del V sec. a.C. ed è attribuito ai due gemelli nati dall’unione di Leda e Zeus, tramutato in cigno.

Del tempio restano solo quattro colonne e una parte della trabeazione, rialzate nel XIX sec.

Sotto uno spigolo della cornice si può ancora ammirare una rosetta, tipico elemento decorativo.

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In lontananza, ultimo sulla linea immaginaria che collega tutti i templi della valle si scorge il Tempio di Efesto (Vulcano).

Ne rimangono pochi resti.

La leggenda racconta che il dio del fuoco avesse un’officina sotto l’Etna dove fabbricava i fulmini di Zeus aiutato dai ciclopi.

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Tempio di Eracle (Ercole)

In stile dorico arcaico, è il più antico della serie.

Le vestigia ci permettono di indovinare l’eleganza di questo tempio, che oggi presenta in posizione eretta un allineamento di 8 colonne, rastremate, rialzate nella prima metà del ‘900.

Dal tempio si vede, verso sud, la cosiddetta Tomba di Terone.

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Tempio della Concordia

E’ uno dei templi meglio conservati dell’antichità e questo permette di apprezzare appieno la sua eleganza e imponenza.

Il fatto che sia giunto integro fino ad oggi è dovuto al fatto che è stato trasformato in chiesa nel VI sec.

E’ stato costruito, si suppone, intorno all’anno 430 a.C., ma non si sa a chi fosse dedicato.

Il nome Concordia deriva da un’iscrizione latina trovata nelle vicinanze.

Il tempio presenta il procedimento di “correzione ottica”: le colonne sono rastremate (si assottigliano cioè verso l’alto in modo da sembrare più alte) e presentano l’entasi (un piccolo rigonfiamento a circa 2/3 dell’altezza che elimina l’effetto ottico di assottigliamento), ma sono anche leggermente inclinate verso il centro del lato frontale.

Questo permette all’osservatore che si trovi ad una certa distanza dal tempio di cogliere un’immagine perfettamente diritta.

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Tempio di Hera Lacinia (Giunone)

Si trova sull’estremità della collina ed è tradizionalmente attribuito alla dea protettrice del matrimonio e del parto.

L’appellativo Lacinia deriva da un’associazione impropria con il santuario che sorge nei pressi di Crotone, sul Promontorio Lacinio.

Il tempio conserva il colonnato (anche se non in perfette condizioni), parzialmente risollevato nel ‘900.

Viene consigliato di iniziare la visita dall’area archeologica del Tempio di Zeus che osserva orari più ridotti.

Nel periodo estivo il sito è aperto anche la sera ed è possibile organizzare delle visite notturne.

Non me ne vogliano gli Agrigentini, ma quando state ammirando i Templi, avendo di fronte a voi la magnificenza della Magna Grecia ed assaporando il tepore dell’aria siciliana, non volgete lo sguardo alle vostre spalle, la vista della città “stona” un po’ con tanta bellezza.

=> http://www.lavalledeitempli.eu/index.html

Articolo di
Alessia Scarparo