Maschere a Pernik
La Bulgaria è una delle destinazioni emergenti, un paese forse poco conosciuto, con notevoli attrattive per il turista e la capitale Sofia che è senza dubbio una delle città più belle di tutto l’est europeo.
Un paese che per quanto lotti per adattarsi al mondo moderno vive molto di tradizioni a volte secolari, a volte più recenti come quella del Festival Internazionale dei giochi in maschera o Festival Surka di Pernik (dichiarata capitale europea delle tradizioni dei “Kukeri e Survakari”), che si tiene ogni anno nella cittadina a 80 km da Sofia e che quest’anno si svolge tra il 28 e il 30 gennaio.
Pernik è la rappresentante bulgara nella FECC (Foundation of European Carnival Cities) ed ha ospitato nel 2004 la conferenza della “Fondazione delle città del Carnevale”, essendo stata nominata nello stesso anno Capitale del carnevale.
Il Festival Internazionale delle maschere, che è il più importante evento culturale della regione, richiama dal 1966 migliaia di gruppi in maschera di tutte le regioni etnografiche della Bulgaria, oltre a gruppi provenienti da Colombia, Indonesia, Macedonia, Serbia, Italia, Spagna e Belgio.
I partecipanti locali vestono il tradizionale “kuker” durante questo particolare carnevale che prende nome dal “kukeri”, il rituale bulgaro per scacciare gli spiriti maligni.
La tradizione deriva dal culto del Dio Dionisio, il dio del vino e dell’estasi, tanto che ancora oggi la manifestazione viene chiamata “I giochi di Dioniso”.
I balli e le danze rituali degli uomini mascherati, conosciuti come “survakari” è un’unione mistica di ritmi, suoni e colori.
Muovendosi a passo sostenuto liberano nell’aria il suono delle campane e dei sonagli che portano addosso accompagnandolo con preghiere, canzoni e desideri.
I partecipanti infatti compiono antichi balli invocando la cacciata del diavolo, chiedendo agli spiriti buoni un raccolto favorevole: si celebra la rinascita, con l’inizio della primavera.
Come tradizione l’inizio della manifestazione e dei giochi avviene all’aperto dove il direttore di “Surva” accende il fuoco del festival.
La serata si conclude con illuminazioni colorate, persone in festa, maschere e campanacci e la mattina in giro per la città partono i primi mascherati.
Le sfilate proseguono per due giorni, e i gruppi formano un flusso continuo di colori, suoni e ritmi provenienti da tutto il mondo.
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Durante questa edizione del festival si terrà il “laboratorio delle maschere”, una mostra di campane, concerti folk, party all’aperto, discussioni sul tema “Festival e turismo”.
Questa manifestazione può inoltre esser l’occasione per scoprire la zona: Pernik è una cittadina dalla forte tradizione culturale, ma non solo.
L’ospitalità degli abitanti, le bellezze naturali, le attrazioni storiche, unite alla vicinanza con la capitale e l’esser corridoio per i trasporti nelle vicine Serbia, Grecia e Macedonia, fanno di Pernik una cittadina piacevole da visitare.
I posti di maggior interesse sono la Fortezza medievale di Krakra, che offre tra gli altri un’ampia veduta della regione mettendo in mostra la natura generosa propria di tutta la Bulgaria.
Non potrai mancare di visitare il Museo della Storia ma soprattutto il Museo Minerario (che presenta una gradinata di marmo italiano) secondo per importanza in Europa, secondo solo al museo tedesco di Bochum.
Il Palazzo della Cultura ti porterà dritto ad uno dei tanti parchi della cittadina dove rilassarti prima di tornare nella mischia del Festival delle maschere.
Una curiosità su questa manifestazione.
Sai come ho scoperto la sua esistenza?
Ne ho sentito parlare ai rappresentanti di un gruppo di ballo sardo che ogni anno è ospite della manifestazione e che mi raccontavano di come le maschere tipiche della zona fossero incredibilmente simili a quelle dei mamuthones e dei merdules di cui ti ho parlato tempo fa.
Una somiglianza unica tra due regioni che sono così geograficamente lontane che ci da la dimensione di quanto, realmente, sia piccolo il mondo.
Articolo di
Bianca Ferracani