Foto di Fausta B.
E’ molto facile fare amicizia con i due cani del Principe una volta entrati nella Rocca e raggiunto il cortile antistante al porticato.
Pipò e in particolar modo Liù – detta Pipì e fidanzata del primo – sono socievoli e giocherelloni e basta una palla sgonfia per farli correre nella ghiaia.
Nei pochi minuti che sono trascorsi dal mio ingresso all’arrivo di Diofebo VI, Liù è riuscita e farsi fare tante coccole con la pancia all’aria e la palla in bocca, alla fine mi ha dato pure la zampa in segno di amicizia!
Una volta arrivato il Principe, è venuta con noi nel suo studio privato si è accovacciata sotto il grande tavolo ed ha aspettato paziente che io e lui finissimo di fare “due chiacchiere”.
E’ questo che ho fatto con l’ultimo discendente dei Meli Lupi di Soragna, due chiacchiere con una persona estremamente disponibile, solare e con la faccia da “contadino”, perché Diofebo è di nobili origini ma ha la vita del contadino nel suo DNA.
La vita di un Principe nel 2010 non è molto differente da quella di 100 anni fa, ma soltanto se si ha a che fare con una persona che vuole rendere il suo palazzo un protagonista del presente e del futuro di Soragna e non soltanto un testimone del passato.
Sì perché l’imponente Rocca si trova nel centro storico di questo paese della “bassa padana” che conta circa cinquemila abitanti e che dista una trentina di km da Parma.
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Diofebo VI è vissuto per lungo tempo lontano dal Palazzo.
Ha studiato e si è laureato alla Cattolica di Milano in Scienze politiche e la sua principale attività, prima di riprendere in mano le redini del Suo maniero, è stata l’Assicuratore come broker di varie compagnie.
Anche allora appena poteva prendeva la macchina e nei fine settimana tornava a Soragna per “sentirsi a casa”.
La svolta nella sua vita è stata la malattia e poi la morte del padre Bonifazio III nell’agosto del 1983.
Doveva tornare definitivamente in Rocca per occuparsi degli affari di famiglia, dell’azienda agricola e di tutto quanto imponeva un casato così blasonato.
Così ha fatto e da allora vive in un’ala del palazzo e si occupa di tutto quanto.
In primo luogo dell’Azienda di 300 ettari che produce cereali, fieno e barbabietole (nella grande proprietà terriera è presente anche una riserva di caccia e un parco naturale).
In secondo luogo della promozione a livello internazionale della “Sua Rocca” come luogo turistico ma anche come scenario fantastico per manifestazioni culturali.
Da buon amante della musica, lirica e sinfonica in particolare, organizza manifestazioni e concerti all’interno del palazzo avendo a sua disposizione delle sale di notevoli dimensioni con un’acustica eccezionale.
Questo Principe così preso dalle sue molteplici attività ha naturalmente anche degli hobby che coltiva nel tempo libero.
Oltre ad essere un grande amante della musica, infatti, Diofebo VI ama molto la bici ed è stato insignito della carica di “Azzurro d’Italia” di cui va molto fiero – ho visto nel suo studio l’attestato che ne certifica la carica incorniciato in bella vista!
Mi diceva che anche quando in inverno c’è la nebbia ed il tempo non è proprio l’ideale lui non smette mai di pedalare, trova sempre un gruppo di amici pronto a seguirlo e a macinare km su km con lui!
Altra sua grande passione è lo sci, appena può durante la stagione invernale “scappa” in montagna per una salutare sciata!
Il suo mezzo di locomozione per eccellenza dopo la bici è la moto – altra passione – con la quale almeno due volte la settimana si reca in città a Parma, è comoda, veloce e non necessita di molto spazio per il parcheggio.
Avrei voluto chiedere altre duemila cose a questo Principe dei giorni nostri, ma sul momento mi bastava, penso di avere modo di incontrarlo ancora e a questo punto ero curiosa di vedere le stanze del palazzo che lui ha aperto al pubblico per dar modo ai visitatori di ammirare una parte della proprietà e di immaginare la vita dei nobili dal 1500 in avanti.
Ci siamo salutati, anche perché Diofebo VI era atteso nell’Azienda Agricola per il montaggio di un apparecchio fotovoltaico, e mi ha lasciato nelle mani di Sara, la guida che mi ha accompagnato nel percorso riservato ai turisti all’interno del palazzo.
Prima di iniziare la visita ho avuto modo di salutare Diofebo VI che sulla sua Panda partiva alla volta dell’Azienda con Pipò e Liù sul sedile posteriore.
Foto di Fausta B.
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Con Sara abbiamo iniziato la visita dalle stanze poste al piano terra della Rocca e in parte, fino al momento della sua morte, abitate dalla madre del Principe “Donna Violetta”.
Uno splendore di affreschi e di arredi, gallerie di antenati, sale d’armi, tesori d’arte!
E’ stato possibile mantenere tutto questo perché il maniero è rimasto di proprietà privata e sempre appartenuto ai Principi Meli Lupi, i mobili e tutto quanto contenuto all’interno delle stanze è originale e naturalmente di notevole pregio.
La guida mi ha poi accompagnato lungo lo scalone d’onore al piano superiore dell’edificio, il cosiddetto piano nobile, voluto dall’antenato Giampaolo Maria dopo che il Marchesato di Soragna fu innalzato a Principato del Sacro Romano Impero nel 1709 dall’Imperatore Giuseppe I.
In quel frangente il Principato aveva acquisito anche il diritto di battere moneta e il titolo di Principe da quel momento venne ereditato dal primogenito della famiglia.
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Naturalmente nel corso dei secoli la Rocca ha subito dei cambiamenti storici.
Da fortezza con il fossato e il ponte levatoio al momento della costruzione (intorno alla fine del 1300) per difesa dagli attacchi esterni, a palazzo adibito a residenza con abbellimenti di varia natura nel 1500 e infine a dimora principesca – quella che abbiamo modo di ammirare noi oggi – intorno alla fine del 1600 inizio 1700, quando le stanze del Palazzo sono state arredate in stile barocco e la Rocca è stata abbellita con un ampio spazio verde esterno, divenuto poi parco di notevoli dimensioni nel corso dei decenni successivi.
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Al piano superiore del Palazzo come continuazione dello scalone ho potuto ammirare la Grande Galleria, spazio dedicato agli eventi musicali che si svolgono periodicamente in Rocca, e le stanze del Trono.
Di particolare interesse la Camera Nuziale un tripudio di barocco, d’oro e di rosso, una grande stanza separata dal letto nuziale a baldacchino da un cancelletto dorato e scolpito.
Qui è rimasto tutto come allora gli arredi, le suppellettili, i fini broccati, un tuffo indietro nel tempo agli inizi del 1700…
Inutile dire che anche questo maniero ha il Suo Fantasma, è un’antenata di Diofebo VI vissuta nella seconda metà del 1500 e fatta uccidere dal cognato per errore mentre era in visita alla sorella, conosciuta come “Donna Cenerina” per il colore dei capelli.
Puoi approfondire qui:
Di solito si manifesta quando è imminente un cambiamento nella famiglia Meli Lupi.
Per l’attuale Principe il fantasma dell’antenata è un angelo custode, molto protettiva nei suoi confronti e in grado di trasmettere energie positive….. buon per lui!
Finisce qui la mia visita alla Rocca Meli Lupi di Soragna, ti scrivo quando è visitabile e penso sia interessante fare una “gita” a Soragna per ammirare questo imponente maniero.
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Direttamente dal sito ufficiale Rocca Meli Lupi di Soragna:
La Rocca di Soragna è visitabile, per gentile concessione del Principe e nelle aree non riservate all’uso privato, con i seguenti orari:
– dal 1°aprile al 15 ottobre: 9,00-11,00*e 15,00-18,00*
– dal 16 ottobre al 31 marzo: ore 9,00-11,00* e 14,30-17,30*
(* inizio ultima visita guidata)
Chiusura: lunedì non festivo (ved. anche chiusure straordinarie)
Prezzi validi per l’anno 2010:
singolo euro 7,50, comitiva euro 6,50, studenti (fino a 18 anni) euro 5,00, bambini euro 4,00.
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Foto di Fausta B.
Ciao ciao
Fausta