Foto di Fausta B.
Il mezzo più comodo e veloce per raggiungere il centro di Milano è senza dubbio la metro.
Linea Rossa, Verde o Gialla non importa, dipende da dove si parte, perché tutte tre fermano in Piazza Duomo.
Siamo arrivati nel cuore di Milano per due motivi ben precisi: salire sulle terrazze del Duomo e visitare la mostra “Il sogno si avvicina” di Salvador Dalì allestita a Palazzo Reale.
E’ questo l’itinerario che voglio proporre per una visita “diversa” nel capoluogo meneghino.
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Le terrazze sono poste a circa 70 metri di altezza, sono ricoperte di lastre di marmo e si sviluppano su una superficie di 8.000m quadrati.
Si raggiungono sia a piedi (più di 200 gradini) che in ascensore, le entrate si trovano sul lato sinistro della Basilica a breve distanza le une dalle altre e ben segnalate.
Il prezzo cambia a seconda del mezzo che si sceglie per raggiungere le guglie.
Se decidi di affrontare la salita con l’aiuto solo delle gambe il costo è di 5€, se invece vuoi un mezzo più comodo e veloce è di 8€… io ho scelto quest’ultimo e in 20 secondi ero sul tetto del Duomo.
Uscita dall’ascensore ho percorso un piccolo corridoio e saliti alcuni gradini mi sono trovata davanti ad uno spettacolo veramente mozzafiato, ero sulla parte più alta dell’edificio con, a un palmo da me le statue, i capitelli, gli archi, i decori, le balaustre… dominavo tutta Milano!
La giornata era limpida, con un tiepido sole autunnale, senza vento, insomma l’ideale per compiere l’intero giro di 360 gradi intorno al Duomo camminando senza fretta lungo il percorso fatto di tratti in obliquo, di gradini, di piccole salite e di corridoi che passano sotto le guglie.
Foto di Fausta B.
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La fila di bici, parcheggiate negli appositi stalli lungo la via che porta a Piazza Fontana, mi sembrava una lunga matita colorata.
La cima della Torre Velasca con la sua strana forma a “fungo” era alla mia altezza.
Affacciandomi a una delle guglie dominavo anche la Galleria Vittorio Emanuele e vedevo dall’alto la terrazza-ristorante all’ultimo piano della Rinascente.
In lontananza tra una statua e l’altra scorgevo la sagoma del Castello Sforzesco e le persone che passavano nella Piazza… inutile dire che sembravano tante formichine!!
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Che si decida di farlo in senso orario oppure antiorario non cambia nulla, alla fine del giro ci si ritrova sempre sul tetto del Duomo, per intenderci dietro la parte più alta della facciata, con la Madonnina alle spalle.
Vista così da vicino anche la statua simbolo di Milano sembrava più luminosa e aveva un fascino del tutto particolare!
Dopo avere girato in lungo e… poco in largo, è normale sedersi un po’ di tempo sui gradoni marmorei del tetto con il naso all’insù!
E’ una bella esperienza che neppure io avevo mai fatto, te la raccomando e ti posso tranquillamente garantire che ne vale la pena!
Foto di Fausta B.
Velocemente come siamo saliti e con lo stesso mezzo scendiamo e ci spostiamo di poco per visitare a Palazzo Reale la mostra dedicata a Salvador Dalì.
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Anche questo è un evento da non perdere, infatti, è da 50 anni che non viene allestita nel capoluogo lombardo una rassegna del grande artista spagnolo.
E’ stata inaugurata lo scorso 22 settembre e terminerà il 30 gennaio 2011.
Il prezzo del biglietto è di 9€
ORARI: Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Mart.Merc.Ven. dalle 09.30 alle 19.30
Giovedì dalle 09.30 alle 23.30
Sabato/Domen. dalle 09.30 alle 22.30
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Sono oltre cinquanta le opere esposte provenienti da musei italiani e internazionali per illustrare il rapporto del genio del surrealismo con il paesaggio, il sogno, il desiderio, da qui il titolo dell’esposizione “Il sogno si avvicina”.
La mostra ci vuole far conoscere, secondo il curatore ed amico del maestro Vincenzo Trione, i quadri che documentano un “altro” Dalì, quello mistico, religioso, spirituale.
Penso che il giudizio e il gradimento in merito alle opere esposte sia strettamente personale, per quel che mi riguarda ho apprezzato tutte le opere di questo genio contemporaneo esposte nelle varie stanze, sebbene alcune di esse mi abbiano dato delle emozioni più forti rispetti ad altre.
Il percorso diviso in Stanze inizia con quella della Memoria; qui è notevole, a mio avviso, il quadro “Apparizione dell’Afrodite in un paesaggio”.
Prosegue con quella del Male dove il tema affrontato è legato alla guerra.
Continua con quella dell’Immaginario dove, insieme a diversi altri dipinti, per me è splendido “Il Giardino delle Ore”.
Arriviamo a quella rossa dei Desideri con il famosissimo Mae West.
E’ proprio in questa stanza che è stata realizzata per la prima volta la sala di Mae West così come lo stesso Dalì l’aveva immaginata nel suo celebre dipinto “Ritratto di Mae West che può essere usato come appartamento”.
E’ una stanza con il divano a forma di labbra, le narici per il caminetto, due quadri alle pareti che raffigurano gli occhi e nell’insieme compongono il volto dell’attrice statunitense, star del musical e modella di Dalì.
Continuiamo la visita nella Stanza del Silenzio e terminiamo con quella del Vuoto con la bellissima gigantografia “Paesaggio con fanciulla che salta la corda” e le sagome di due persone a mezzo busto che rappresentano una “Coppia con la testa piena di nuvole”.
L’ultima stanza, quella del Vuoto, documenta la sintesi del lavoro di Dalì e da modo al visitatore di vedere il cortometraggio “Destino”, mai proiettato prima d’ora in Italia, dove il pittore spagnolo collabora con Walt Disney.
Infatti, tra il 1945 e il 1946 Dalì lavorò a fianco di Disney per la realizzazione di questo corto, ma il film fu completato solo nel 2003!
Nella stanza sono esposti anche alcuni disegni originali creati dall’artista per questa collaborazione.
Purtroppo non si potevano fare foto all’interno della mostra per cui mi sono dovuta accontentare degli scatti all’esterno di Palazzo Reale!!!
Foto di Fausta B.
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Un consiglio per terminare la giornata in modo rilassante è di fare una sosta in uno dei tavolini dell’Antico Caffè Zucca all’angolo tra Piazza Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele.
Magari spostando lo sguardo verso l’alto si riescono a vedere delle “formichine” affacciate alle balaustre delle terrazze!!
Ciao ciao
Fausta