Anche se tutti me ne avevano parlato come un gioiello verde, non mi aspettavo proprio di trovare una cosa simile nel centro della città di Firenze, che già avevo visitato molte volte.
In quell’ennesima visita, occasione per incontrare alcuni amici conosciuti in viaggio di nozze, decidiamo di visitare il Giardino di Boboli, per vedere qualcosa di diverso dai monumenti… e poi la fila per entrare agli Uffizi era veramente infinita.
Arriviamo davanti a Palazzo Pitti e con sorpresa scopriamo che quel giorno l’ingresso al Giardino è gratuito (il biglietto intero costa 7 euro), e quindi ancor più volentieri ci addentriamo nel verde.
Come dicevo il Giardino si trova nel retro di Palazzo Pitti, nell’omonima piazza, proprio nel centro di Firenze, ed è nato come giardino granducale del Palazzo stesso.
Ha un ingresso anche da Forte di Belvedere, avamposto militare per la sicurezza del sovrano e della sua famiglia.
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Il giardino, è uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana al mondo ed è un vero e proprio museo all’aperto per l’impostazione paesaggistica e per le sue sculture, infatti è visitato ogni anno da oltre 800.000 visitatori.
I Giardini furono costruiti tra il XV e il XIX secolo e occupano una superficie dei ben 45.000 metri quadri.
Alla prima impostazione di stile rinascimentale, che si può ancora distinguere nel nucleo più vicino al palazzo, si aggiunsero negli anni zone con differenti impostazioni: lungo l’asse parallelo al palazzo nacquero viali ricoperti di ghiaia, nuovi laghetti e fontane, tempietti e grotte.
Nel giardino assumono importanza e donano prestigio al paesaggio le statue e i fabbricati, come la settecentesca Kaffeehaus, che permettevano di godere del panorama sulla città che il giardino offre.
Il Giardino di Boboli si caratterizza per l’abbondanza delle acque e delle fontane monumentali, ha una forma pressocchè triangolare con elevate pendenze e due assi quasi perpendicolari che si incrociano vicino alla Fontana del Nettuno.
A partire dagli assi centrali poi si sviluppano una serie di terrazze, viali e vialetti, vedute prospettiche con statue, sentieri, radure, giardini recinti e costruzioni in un susseguirsi di scorci particolari e unici.
L’asse principale dal centro della facciata del palazzo sale verso il colle di Boboli e attraversa un anfiteatro a forma di ferro di cavallo con al centro un obelisco egiziano, l’unico di Firenze.
Oltre l’anfiteatro si incontra il bacino di Nettuno con al centro la Fontana dedicata al Dio del mare.
Al termine dell’asse principale sorge Giardino del Cavaliere, uno dei numerosi giardini recintati, che si trova esattamente sopra un bastione facente parte delle fortificazioni realizzate da Michelangelo nel 1529, prima dell’assedio cittadino dell’anno successivo.
Questo giardino nel giardino è coltivato con specie rare e odorose di dalie e rose, che tra maggio e giugno hanno il picco di fioritura.
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Uno degli elementi più notevoli del parco è la Grotta Grande, o del Buontalenti.
Iniziata dal Vasari, che creò la parte inferiore della facciata, la sua costruzione si deve soprattutto a Bernardo Buontalenti, che la creò tra il 1583 e il 1593, come sacrario dedicato all’amore cortese.
La grotta artificiale è un capolavoro dell’architettura e della cultura manierista e rappresenta una singolarissima commistione tra architettura, pittura e scultura.
Tutta la grotta è animata da giochi d’acqua, decorazioni e mosaici rocciosi e vegetazione (oggi solo all’esterno), inoltre durante i lavori di restauro degli anni ’90 fu riscoperta tutta una serie di canalini in terracotta sul soffitto e sulle pareti, che facevano grondare dalle stalattiti e sulle pietre vera acqua, in modo da ricreare uno strabiliante effetto di una vera grotta, con incredibili giochi di luci e riflessi, oggi è attivato solo in occasioni veramente speciali.
Al termine del viottolone, il secondo asse, l’arredo botanico cambia repentinamente, scompaiono i cipressi e le siepi e si arriva alle morbide forme della Vasca dell’Isola, chiamata anche Isolotto e ideata da Alfonso e Giulio Parigi, che la terminarono nel 1618.
Sorpresa nella sorpresa questo angolo inedito di Firenze riesce a stupire ad ogni angolo e ad ogni fiore.
E’ da considerare sicuramente uno dei musei da visitare quando si capita a Firenze, soprattutto nella bella stagione, potrai ammirare e annusare una parte del cuore stesso del capoluogo fiorentino.
Articolo di
Alessia Scarparo