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Dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1996, Alberobello deve il suo nome ad un’antica foresta di querce (albero) il cui legno, in antichità, veniva utilizzato per costruire macchine da guerra (belliche, dal latino bellum).

La cittadina pugliese deve però i suoi riconoscimenti alla tipica architettura in pietra a secco, di forma conica conosciuta con il nome di trullo.

Nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica o risalenti all’età del ferro non esistono trulli particolarmente antichi: ciò è probabilmente dovuto al fatto secondo cui, piuttosto che provvedere alla riparazione dello stesso in caso di dissesto, si preferiva abbatterlo e ricostruirlo, riutilizzandone il materiale.

I trulli più antichi di cui ci resti traccia sono stati costruiti nel 15° secolo a ridosso dell’altipiano pugliese della Murgia e in particolare nella Valle d’Itria, dove la città di Alberobello, avendo un intero quartiere, coincidente con il centro storico cittadino, edificato integralmente con queste costruzioni, è da sempre considerata la “Capitale dei Trulli”.

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La cittadina è suddivisa nei rioni di Monti e Aia Piccola.

Il Rione Monti è la zona più antica del paese ed è una collina a sud dello stesso, dove le costruzioni tipiche alberobellesi sono allineate le une con le altre lungo sette vie che giungono alla chiesa di Sant’Antonio, anch’essa costruita secondo il tipico stile architettonico.

Costruita nel 20° secolo da uno degli ultimi mastri trullari ancora attivi nella cittadina, è ottenuta dalla sovrapposizione e dalla congiunzione delle strutture archittettoniche proprie del trullo.

La cupola è “a trullo” (19,80 m) e al di sopra un lucernaio si eleva per altri 3,20 m, mentre il campanile è sormontato da un cupolino di quasi 19 metri.

Questo rione è anche quello commerciale dove è possibile acquistare prodotti tipici della gastronomia e dell’artigianato locale.

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Il Rione Aia Piccola è senza ombra di dubbio la zona più suggestiva di Alberobello con i suoi 400 trulli che si susseguono tra i piccoli vicoli.

Tra i piu’ visitati il Trullo Sovrano costruito nella seconda del ‘700 ed ubicato alle spalle del Santuario, è l’unico trullo a due piani al quale si accede con una scala interna in muratura.

E’ stato costruito nella seconda metà del 1700 e oggi è un museo privato dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco sin dal 1923.

Il Trullo Siamese, così chiamato perché a doppio cono, ha invece una storia particolare: due fratelli l’abitarono prima di litigare per una fanciulla, che aveva promesso il suo amore al maggiore ed era innamorata del minore.

Tra i due fratelli la convivenza divenne così litigiosa da decidere per la divisione del trullo in due parti, tanto che ancora oggi questo trullo presenta due ingressi su due strade diverse.

Una visita ad Alberobello è anche un buon motivo per visitare altri monumenti della città pugliese tra i quali merita “La Casa dell’amore” eretta per ricordare la vittoria degli alberobellesi sul divieto imposto dai Conti di Conversano di non usare la malta, nè di apportare modifiche ai trulli.

Merita una visita anche il Museo del territorio (aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.00 con ingresso di 3 euro), un amplissimo gruppo di 12 trulli tra loro comunicanti con i più antichi che risalgono al XVIII secolo.

Sorge in una zona centrale dell’abitato che fa da cerniera tra il centro storico abitato di Aia Piccola e il centro storico di P.zza del Popolo.

Il museo narra l’origine dei trulli e del comune di Alberobello e dedica ampio spazio all’architettura della pietra a secco.

Qui sono raccolti oggetti che testimoniano il variegato utilizzo della pietra nella società e sono esposti gli attrezzi usati dal trullaro per la lavorazione della pietra.

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Alberobello può inoltre essere il punto di partenza per una serie di brevi percorsi naturalistici, tra i tanti:

Coreggia, la piccola frazione di Alberobello, a poche centinaia di metri dalla città;
Contrada da Barsento, una riserva naturalistica dove presto sorgerà un parco protetto;
il Bosco selva situato a circa 800 mt dal centro della città, è un oasi molto interessante per la presenza del fragno, specie quercina, esclusiva del territorio della Murgia del Sud-Est e per la possibilità che offre di poter osservare numerose specie botaniche tipiche dell’area mediterranea.

Un sito utile da visitare è quello della Pro Loco di Alberobello, in questo modo sarai aggiornato/a sugli eventi in programma.

Se vuoi altre notizie sui trulli e link utili per organizzare una visita al borgo, ecco il pezzo di Alessia pubblicato qualche tempo fa:

=> I Trulli di Alberobello in Puglia, Visitare la Storia e vivere una Favola

Articolo di
Bianca Ferracani