Foto di Fausta B.

Ti porto a visitare Lecce in un’assolata e ventosa domenica di fine luglio, questa splendida città, situata nel “tacco” d’Italia dista 11 km dalla costa adriatica e 23 da quella ionica, vanta non più di 100mila abitanti, ma ha circa 100 chiese!

E’ la città più orientale del nostro paese, ha un bellissimo centro storico, completamente pedonale, circondato da mura cinquecentesche, al quale si accede attraverso 3 porte: Rudiae, S. Biagio, Napoli.

Attraverso Porta Rudiae, ed ecco subito la chiesa di S. Giovanni Battista, nota come Chiesa del Rosario.

Costruita tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 è un’espressione molto importante del barocco leccese, mi piace ne fotografo l’esterno, ne ammiro le decorazioni e le statue scolpite ed entro… mi siedo in un banco e con il naso all’insù mi soffermo sulla ricchezza e l’abbondanza delle decorazioni per le colonne dei 13 altari tutti barocchi, sul pulpito bianco in pietra leccese e sul soffitto a cassettoni non decorato.


Foto di Fausta B.

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Percorrendo un vicoletto arrivo nel cuore della città: Piazza Duomo, è una delle più belle piazze d’Italia, affascinante, suggestiva, di notevole impatto visivo!

E’ una delle pochissime piazze chiuse del nostro paese alla quale si accede dai “Propilei”, realizzati alla fine del XVIII secolo da E. Manieri, è una specie di grande cortile cittadino che un tempo rimaneva aperto di giorno e veniva chiuso di notte da un portone del quale oggi rimangono solo i grandi mozzi.

Altra particolarità è la “falsa facciata” del Duomo, per evitare che il visitatore entrando in piazza si trovasse di fronte a un muro piatto senza fregi e decorazioni il tempio ha due ingressi uno principale sul lato sinistro molto semplice e raffinato e il secondo, che guarda l’entrata della piazza, tipicamente barocco con le statue di S.Oronzo in alto e di S. Giusto e S. Fortunata ai lati.

Arrivo nella Piazza alla due del pomeriggio, i pochi turisti che trovo sono seduti sulle scale del Seminario, unico punto in ombra a quell’ora, la pietra leccese del Duomo, dell’Episcopo e dello stesso Seminario è talmente bella che pare avvolgermi come in un abbraccio mentre faccio un giro di 360 gradi su me stessa per rendermi conto di dove sono e del fascino di questo luogo!

La cattedrale dedicata a Maria S.S.Assunta fu costruita prima nel 1144 poi nel 1230 e infine completamente ricostruita dall’architetto leccese A. Zimbalo, autore di numerose opere in città, nel 1659 per conto del vescovo di Lecce Pappacoda, all’interno ha tre navate, ad una delle quali si accede direttamente dalla seconda entrata barocca della chiesa, 12 ricchi altari e un soffitto in legno con opere di Giuseppe da Brindisi.

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Corso Vittorio Emanuele II mi porta verso Il Municipio ma prima una sosta è d’obbligo nel piazzale antistante alla chiesa di S. Irene, altro splendido esempio dell’architettura salentina, realizzata nel 1591 in onore dell’allora Santa patrona della città.

Lo stile barocco è evidente anche in questo grande e bell’edificio, ora Palazzo di Città ed un tempo Convento delle Paolette.

Le bandiere del Comune, dell’Europa e d’Italia sventolano dal balcone del 1° piano, l’ingresso principale è adorno di piante e la chiesa del Gesù in fondo alla strada sulla sinistra contribuisce a rendere veramente suggestiva anche questa via di Lecce.

Raggiungo la Piazza principale e cuore della vita cittadina: Piazza S.Oronzo, dedicata dal 1656 al S. Patrono, ha una pavimentazione a mosaico dove è rappresentato lo stemma della città ed è composta da un insieme di edifici di stili molto diversi, ma che si fondono in maniera armonica:

– L’Anfiteatro Romano del II secolo D.C. posto al centro della piazza e tuttora usato per spettacoli teatrali;

– Il Palazzo del Sedile l’antico municipio, ora adibito a mostre ed esposizioni;

– La Chiesa di S. Marco costruita nel 1593 per una comunità di veneziani;

– La Chiesa di S. Maria della Grazia, nella parte finale della piazza, eretta nel 1590 su parte dell’anfiteatro in seguito al ritrovamento di un affresco di Maria col Bambino.

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Uscendo da Via Templari, inondata dal sole del pomeriggio inoltrato, ecco la Basilica di S. Croce, senza dubbio la Chiesa più famosa di Lecce, in tutto il suo splendore!


Foto di Fausta B.

I padri Celestini, un ordine monastico dei Benedettini, arrivarono a Lecce intorno al 1350 e tra la metà del 500 e la fine del 600 realizzarono un grandioso convento, oggi sede della Prefettura e della Provincia, di notevoli dimensioni.

Nel frattempo commissionarono anche la Basilica che senza ombra di dubbio è l’esempio più alto dello stile barocco.

Per realizzare questo capolavoro ci sono voluti più di 100 anni e un’intera squadra di architetti ed artigiani tra i migliori della città.

L’immenso rosone centrale con ai lati le enormi statue di S. Celestino e S. Benedetto, la facciata divisa in 3 parti ricche di simbolismo, la parte inferiore della balconata più rinascimentale e la parte superiore decisamente barocca, la pietra leccese finemente scolpita e ridondante di decorazioni… mi siedo sui gradini del palazzo”Adorno” antistante alla Piazzetta e nonostante i molti turisti rumorosi che mi circondano, riesco a godere di tutto ciò che vedo!

L’interno della chiesa non è inferiore, veramente sontuoso è diviso in 3 navate, con l’altare in marmo completamente intarsiato e il soffitto della navata centrale a cassettoni interamente dorato.

Uscendo percorro in tutta la sua lunghezza il Palazzo dei Celestini ed esco dal centro storico.

Non ho visitato nè descritto tutte le chiese di questa splendida città, lascio a te scoprire le altre…

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Ciao ciao Fausta