Locandina ufficiale del film

Sarà Papaleo, Gassman, la Mezzogiorno e Gazzè o la voglia di “contribuire” al cinema italiano perché mi sono ritrovata in sala, di domenica sera, a vedere un film di cui a malapena avevo intercettato, tra uno zapping e l’altro, il trailer.

Basilicata coast to coast: un road movie tutto italiano che strizza l’occhio a un più famoso coast to coast sulla Route66.

Oggi nessun consiglio su come, dove e quando arrivare da qualche parte, ma un film che suggerisce una regione forse ancora poco conosciuta.

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La commedia racconta un viaggio o meglio quello che poi si rivela per i protagonisti IL viaggio: delle rivelazioni, delle ricerche, delle risoluzioni.

Un po’ come tutti i viaggi: progettiamo, partiamo, viviamo e torniamo con una valigia ancor più piena e con mille cose che nemmeno immaginavamo ci si sarebbero incollate addosso, per poi trasformarsi nei migliori ricordi, che racconteremo dieci, venti e mille volte.
Un’improbabile band di provincia decide di partecipare ad un concorso musicale, ma per andarci inventa un modo differente da quello che sarebbe il più immediato, scontato, banale e cioè prendere un’auto, un pullman o un treno e via per un’ora e mezza in statale, contando i minuti che mancano alla meta.

Perché non metterci 10 giorni?

Perché non farlo a piedi?

Perché non lasciarsi stupire?

Forse è quello che dovremmo chiedere ad ogni viaggio: di stupirci.

Per quanto progettiamo, forse se tutto, tutto non va come previsto (ovvio evitiamo di parlare di vere e proprie catastrofi) non lo rende più interessante?

Ci priveremmo magari di musei, monumenti, oppure di tutti quei luoghi consigliati dalle 2 o 3 guide che abbiamo comprato, letto e studiato, ma davvero perderemmo o guadagneremmo altro?

“La vita è un viaggio troppo corto se non lo si allunga.
Con la superstrada per andare da Maratea a Scanzano Jonico ci vuole un’ora e mezza invece a piedi, percorrendo strade alternative, abbiamo calcolato di metterci circa dieci giorni.
La prima considerazione è che abbiamo tempo da perdere o meglio da regalarci.”

Ecco come Papaleo descrive il motivo di questo cammino e, proprio da queste prime battute, mi sono fatta trascinare nella storia pensando a come sono iniziati e proseguiti i miei viaggi, se quel tempo me lo sono regalato.

I paesaggi sconfinati che il gruppo incontra mi hanno costretto a dire “Ma è la Basilicata? E perché non ci sono mai andata??”.

Colline, sentieri, il mare: panorami che cambiano ad ogni angolo.

Una regione per me inaspettata che mi ha incuriosito e affascinato.

Paesini agli antipodi rispetto a grandi città europee e il sapore di tradizioni incontrate per caso, a cui aggiungere le chiacchiere e la disponibilità di persone che ti accolgono nelle avversità di un viaggio, che lascia alla scoperta il suo destino.

Un film da vedere, che non solo racconta una storia e mostra come Papaleo abbia delle gran qualità da regista, ma che ci fa ripercorrere tutti i nostri viaggi e ricercare quell’atmosfera che coinvolge i protagonisti.

Insomma direi che questo film-viaggio è sicuramente una specie di piccola guida e un indizio per una prossima partenza, magari da fare con mezzi diversi o in modi un po’ atipici!


Spezzone del film preso da trailer youtube

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E allora perché non andare a curiosare un po’ nei siti di una terra che ho incontrato così casualmente?

Ecco se guardi il film e, come per me, ti vien voglia di vedere quei posti ecco qualche link utile:

=> http://www.aptbasilicata.it/

Ospitalità, eventi, storia e cultura.
L’ideale per farsi un’idea di cosa vedere e di che giro organizzare.

=> http://www.inbasilicata.org/

Curiosità a seconda del tipo di viaggio, dal ”scappo dalla città”, “amo la montagna” al “cerco mare e spiagge”.

=> http://www.vacanzeinbasilicata.it

Tutti i comuni e il link di riferimento per decidere il proprio percorso senza perdere nessuno scorcio!

“Dunque motivo di questo viaggio è farci un regalo, il senso è vedere se siamo in grado di meritarcelo.”

P.S.
Un altro consiglio?
Io l’articolo l’ho scritto ascoltando “Mentre dormi” cantata da Max Gazzè, parte della colonna sonora del film e forse del mio prossimo viaggio.

Articolo di
Irene